Gigi Pavarese, ex direttore sportivo della Juve Stabia, è intervenuto ai microfoni di Juve Stabia Live Talk Show per condividere la sua analisi sul momento attuale delle Vespe, riflettendo sul proprio passato in gialloblù e sulla solidità del progetto tecnico guidato da Ignazio Abate.
Un Legame Indissolubile con la Piazza
Nonostante la sua permanenza a Castellammare di Stabia sia durata una sola stagione, Pavarese ha dichiarato di aver stretto un legame viscerale con l’ambiente e, in particolare, con la curva. Nelle fonti, il direttore ha ammesso di seguire con grande passione le vicende della squadra, sottolineando che, dopo il Napoli (sua fede calcistica principale), la Juve Stabia occupa un posto d’onore nel suo cuore, superando persino l’attaccamento alla squadra della sua città natale, l’Avellino. Egli vede Castellammare come una realtà che vive di un’affinità profonda con il capoluogo, quasi come se fossero i “fratelli piccolini” del Napoli.
La Sfida di Abate e la Lungimiranza di Lovisa
Pavarese ha espresso grande stima per il lavoro di Mister Abate, sottolineando come non fosse affatto semplice sedersi su una panchina che, dopo il biennio di Pagliuca, era diventata una “poltrona scomoda”. Secondo l’ex direttore, la scelta di Abate è stata un segno di saggezza e competenza da parte del direttore sportivo Lovisa, il quale ha saputo vedere oltre la giovane età del tecnico, premiandone le qualità.
Un aspetto fondamentale evidenziato da Pavarese è come l’ambiente stabiese agevoli la crescita dei giovani, fornendo il supporto necessario affinché l’organico possa sorprendere e “tenere egregiamente” la categoria in un campionato difficile come la Serie B.
Filosofia Societaria e Mercato di Riparazione
Interpellato sulla necessità di rinforzi, specialmente in attacco, Pavarese ha preferito non dare consigli tecnici, ribadendo la sua piena fiducia nell’operato di Lovisa. Ha tuttavia ammonito sulla complessità del mercato di gennaio, spiegando che:
• Non bisogna guardare solo l’aspetto tecnico, ma anche quello caratteriale e umano.
• Inserire nuovi elementi in un gruppo coeso e solido come quello della Juve Stabia richiede estrema cautela per non alterare gli equilibri interni.
Pavarese concorda pienamente con la politica dei “piccoli passi” adottata dalla società. Nelle fonti emerge la sua convinzione che sia più importante assestarsi stabilmente in Serie B attraverso un progetto sostenibile piuttosto che inseguire obiettivi sproporzionati. Per il direttore, la Juve Stabia è oggi un modello a cui molti club blasonati potrebbero guardare, grazie alla sinergia tra una proprietà che crede nel progetto, una stampa vicina alla squadra e una tifoseria unica.
Esperienza nei Passaggi di Proprietà
Forte della sua esperienza a Torino e Napoli, Pavarese ha ricordato quanto sia cruciale il ruolo del direttore sportivo durante le transizioni societarie. Il compito principale è quello di isolare il gruppo squadra da condizionamenti esterni, un lavoro che, a suo avviso, lo staff tecnico della Juve Stabia sta svolgendo in maniera eccellente.
In conclusione, Pavarese vede nel presente gialloblù non solo una sorpresa, ma la conferma di un lavoro ben pianificato, definendo la Serie B un “patrimonio da tutelare” con grinta e unità.
Gigi Pavarese: “Ho un legame viscerale con lo Stabia. Estrema cautela nel mercato di Gennaio”





