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Castellammare di Stabia

Fabbri: Juve Stabia, il trend è quello di una grandissima squadra

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Fabbri, le sue dichiarazioni nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese”.

Fabio Fabbri, ex portiere della Juve Stabia degli anni ’90, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese” per commentare con noi il momento delle Vespe.

Le dichiarazioni di Fabio Fabbri sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

“C’è solo da far tanti complimenti a questa Juve Stabia perchè sta facendo un campionato straordinario.Stanno conducendo dall’inizio un campionato molto bello.

Mancano 6 gare da prendere una alla volta.Chi deve correre devono essere le altre dietro e la preoccupazione devono averle quelle dietro e non la Juve Stabia.

Il trend è quello di una grande squadra.

Ricordo il gran gol di Musella su punizione da una posizione impossibile nel campionato vinto per andare in C2 nell’ultima gara al Menti con l’Atletico Leonzio.Cucchi quell’anno ci disse fin dall’inizio che partivamo per vincere il campionato.

Quella squadra aveva tanta qualità e personalità in ogni componente della rosa.

Questa è una Juve Stabia spensierata, quando mancano 6 gare nella testa del calciatore c’è solo l’obiettivo che devi raggiungere.Se devi giocare quelle 6 partite e sai che ne devi giocare tre in casa viene da sé che devono preoccuparsi le altre che devono venire a giocare al Menti.

Questi ragazzi sono anche più forti delle avversità.

I meriti vanno dati ai ragazzi ma anche alla società e al tecnico che sta facendo benissimo oltre al pubblico che li sostiene.Ne ho giocate tante al Menti e ti da una forza incredibile.

La stampa è vogliosa come i ragazzi di raggiungere come i ragazzi quella promozione”.

I tanti ricordi con la Juve Stabia di Fabbri.

“Con la Salernitana fui colpito da una bottiglietta dai tifosi granata e avemmo il campo squalificato e fummo costretti a giocare al Pinto con la Sambenedettese l’ultima giornata.

Non dimenticherò mai quando si entrava dal sottopassaggio del Menti.Mi basterebbero 10 minuti di quell’adrenalina.

Quando uscivi dal tunnel e vedevi quello stadio pieno era una sensazione stupenda.

La squadra sicuramente trascina la passione dei tifosi.E il fatto di stare lassù dalla prima all’ultima giornata è stato un incentivo per venire allo stadio.
Mi ricordo il caffè di zio Vincenzo il magazziniere.

Ma lì si era creata una sorta di rito.C’era Giovanni Malafronte che aveva iniziato in quel periodo come aiutante di Vincenzo Guida.

Sul campo ci sono tanti ricordi, un paio indelebili.

I 15.000 di Caserta sul campo neutro al Pinto, me lo ricordo come fosse ora.Noi uscimmo la mattina con Veronici e vedevamo tutte queste auto di tifosi della Juve Stabia che arrivavano.

Quello è stato un ricordo bellissimo.Anche il ricordo dello spareggio con la Salernitana con 25000 da Castellammare.

Ricordo che prima di entrare in campo mi dissi fra me e me, spero di non fare errori.Mi dava la forza di concentrarmi ancora di più.

A Vasto con lo spareggio salvezza è iniziata l’era di Fiore.

Ricordo che a Latina conoscemmo il presidente Fiore e subito capimmo con chi avevamo a che fare.Il rigore decisivo ci diede la possibilità di fare una cavalcata magica dopo.

L’esodo fu massiccio nonostante stentavamo in quel campionato”.

Il ricordo di Roberto Fiore.

“Fiore aveva la vera passione del calcio e ci ha insegnato tanto.Era un signore.

Ho trascorso a Castellammare gli anni della giovinezza – continua Fabbri, ex portiere della Juve Stabia – e devo ringraziarlo perché mi ha dato la possibilità di esprimermi a certi livelli.E’ stato un passaggio determinante anche per la mia crescita.

La finale con la Salernitana avrei voluto rigiocarla anche ad armi pari senza squalifiche ed infortunati.

Thiam la struttura ce l’ha e secondo me è un portiere di prospettiva che può fare anche categorie superiori”.

I ricordi di tante battaglie.

“Mi sento spesso con Monti anche se mancano le occasioni per rincontrarci tutti.Abbiamo il gruppo ex Juve Stabia e ci sono le occasioni sui social per vederci. 

L’importanza delle gare che si vanno a giocare è a conoscenza del gruppo.

Sabato si gioca a Sorrento e poi ce ne sarà una in meno.Bisogna fare il massimo concentrandosi sulla propria gara e poi le altre devono correre.

L’obiettivo è talmente vicino e i ragazzi trovano da soli la concentrazione.

Nella finale con la Salernitana ce ne cacciarono fuori tre e nella semifinale con la Reggina ce ne fecero squalificare altri tre, ma in ogni caso quella gara giocata in 8 contro 11 sembrò una gara non tanto normale.

Sono contento della mia carriera, il mio capitolo l’ho chiuso a Castellammare.Poi mi sono avvicinato a piazze più vicino casa che mi permettevano la sera di tornare.

Non ho recriminazioni e sono contento di ciò che ho fatto.Il calcio attuale non mi piace.

Non è il calcio genuino del mio tempo che mi piaceva di più”.


Juve Stabia TV


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