Editoriale – La Juve Stabia per contro il Monterosi Tuscia con un pesante 1-3 con la rosa di Mister Colucci che apparecchia la vittoria per i laziali con una gara ricca di errori individuali che servono i 3 punti agli ospiti.
La cena preparata da Colucci è stata sicuramente indigesta.
Punti Chiave Articolo
Una minestra riscaldata avrebbe fatto meno danni al fegato ed al cuore rispetto agli undici uomini schierati al Romeo Menti contro il Monterosi Tuscia.
Ingredienti sciapiti che hanno fatto fare indigestione anche ai tifosi più pazienti.
Una ribollita come piatto di recupero per eccellenza.
Ma il recupero non è avvenuto, anzi il digiuno è stato totale per mancanza di sviluppi di gioco e di volontà, vien quasi da pensare, di voler riprendere la partita tra i piedi.
Al classico schieramento, a cui Mister Colucci, poco omertoso ad osare, ci aveva abituato, un cambiamento di personaggi alquanto anomalo.
Dal primo minuto di gara, ad abitare il grande pentolone del Menti, ritroviamo Maselli, Gerbo, D’Agostino e Bentivegna.
Ripropone, inoltre, Santos come prima punta.
L’attaccante venezuelano risulta da subito insipido di piede e di testa.
Gerbo si presenta come un ragù poco corposo che invece di “pippiare” (bollire) nella pentola di terracotta, riesce a perdere consistenza e sapore.
Mignanelli non si amalgama bene al resto degli ingredienti e, laddove eravamo abituati ad una pietanza di qualità e quantità, non solo fa digiunare ma dona un’abbuffata sì, ma di errori.
Gara a fuoco lento a Castellamare di Stabia.
Il match si era sbloccato già al 10′ con Bentivegna, ma da lì in poi le vespe escono da qualsiasi ipotesi di vittoria.
Arrivano quindi i gol degli ospiti di Della Pietra, Piroli e Carlini, tutti nel primo tempo.
Editoriale Juve Stabia: Alla nouvelle couisine di Colucci si predilige la pappa al pomodoro
Juve Stabia-Monterosi, un match dai numerosi spunti di riflessione.
Una vetrina delle prelibatezze non sfruttate o una dimostrazione degli ingredienti a disposizione di Mister Colucci?
Se si associa che gli undici in campo hanno giocato la partita in piena fase di mercato di riparazione, qualche dubbio a frullar nella testa verrebbe anche ai tifosi meno esigenti!
Le vespe hanno sofferto l’intraprendenza degli ospiti e non hanno reagito abbastanza per mantenere la zona alta della classifica, perdendo, di conseguenza, una posizione.
In questo Campionato, poche volte si era cambiata la lista degli ingredienti.
Ma d’altronde uno chef deve e può sperimentare nuove ricette.
Anche per dimostrare che a piatti prelibati, talvolta sarebbe meglio degustare le pietanze di una trattoria, saporite e di sostanza.
Se è vero che le ricette non hanno anima, è pure vero che il cuoco che deve infondere anima nella ricetta.
Ma al mercato degli acquisti già fatti e messi in conserva, la qualità degli ingredienti era davvero alta?
In molti sostengono che senza Mister Colucci la Juve Stabia non avrebbe mai raggiunto i risultati fin’ora ottenuti.
Altri, invece, hanno molto a che ridire sul tipo di cucina prescelto in questi mesi.
Insomma, tra mestoli, spezie, cambi di pentole e di piatti, una cucina , quella del tecnico stabile, che non lascia nulla nella credenza.
Tutto viene provato, assaggiato, cotto e ricotto, aggiustandolo di olio, sale e pepe, anche se il sapore della vittoria non sempre delizia il palato.
Chiudiamo questo nostro editoriale sulle scelte di Colucci dando credito ad una canzone di Rita Pavone che cita: “La storia del passato
Ormai ce l’ha insegnata che il popolo affamato Fa la rivoluzion Ragion per cui affamati
Abbiamo combattuto Perciò “Buon appetito” Facciamo colazion Viva la pa-pa-pappa
Col po-po-po-po-po-po-pomodoro.”, i tifosi delle vespe sono affamati.
Affamati di vittoria!