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na carriera calcistica che si intreccia indissolubilmente con le storie di Palermo e Juve Stabia. Davide Di Gennaro, protagonista indiscusso di entrambe le squadre, con una vittoria del campionato di Serie B al Palermo nella stagione 2013/2014, oggi si presta a commentare il match ai microfoni dei colleghi di ILovePalermoCalcio.com che vedrà le due formazioni affrontarsi allo stadio ‘Renzo Barbera’ per la ventiduesima giornata di campionato.
I rosanero, reduci dalla positiva vittoria contro il Modena, cercano di inanellare una serie di risultati utili per consolidare la propria posizione in classifica e puntare ai playoff. Dall’altra parte, la Juve Stabia, vera sorpresa di questo campionato, si trova attualmente al quinto posto e sogna in grande.
Queste sono state le sue parole:
La Juve Stabia ha vinto un campionato in maniera netta, ma non era pronosticabile che in questa stagione si confermasse in una categoria superiore. Questo vuol dire che vanno dati grandi meriti all’allenatore, che ha raggiunto una grande impresa e si sta confermando.
I rosanero, invece, si trovano a inseguire un posto nei playoff, con le prime posizioni ormai fuori portata. Una situazione che non soddisfa le ambizioni della piazza, abituata a ben altre performance.
Il ricordo del Palermo 2013-2014
Ricordo benissimo quel Palermo del 2013/2014 che incontrò per la prima volta in serie B la Juve Stabia. Una squadra con un potenziale enorme, ma che inizialmente faticava a esprimere tutto il suo valore. La partenza stentata e l’esonero di Gattuso crearono un clima di incertezza. Ma l’arrivo di Iachini fu una svolta decisiva. La sua esperienza e la sua capacità di motivare i giocatori furono fondamentali per risollevare il morale e compattare il gruppo.
Da quel momento, il Palermo iniziò una scalata irresistibile verso la vetta. Trovammo quell’amalgama che ci mancava, quella sintonia perfetta tra i reparti che ci permise di dominare il campionato. Fu un’annata indimenticabile, culminata con la gioia della promozione in Serie A.
E a proposito di calciatori, non posso non menzionare Valerio Verre mio giovane compagno all’epoca, in lui vedevo un talento cristallino. È bello rivederlo con la maglia rosanero e vederlo crescere partita dopo partita. È un giocatore che ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento per il Palermo e per il calcio italiano.
Quel Palermo del 2013/2014 mi ha lasciato un ricordo indelebile. È stata un’esperienza che mi ha fatto crescere sia come calciatore che come uomo. E sono sicuro che anche per Verre e per i giovani di oggi, questa maglia rappresenta un’opportunità unica per affermarsi e lasciare il segno.
Il percorso della Juve Stabia e i meriti di Pagliuca
Lo dico sempre e lo ripeto: il salto di qualità più evidente si avverte passando dalla Serie D alla Serie C, e ancora di più dalla Serie B alla Serie A. Tra la Serie B e la Serie C, invece, le differenze non sono così marcate. Questo spiega perché, negli anni, abbiamo assistito a diverse squadre riuscire a compiere il doppio salto di categoria in tempi relativamente brevi.
La Juve Stabia sta facendo un ottimo lavoro e i risultati si vedono. Gran parte del merito va sicuramente a Pagliuca, un allenatore molto preparato e capace di trasmettere ai suoi giocatori le idee giuste. Ma anche il gruppo, nel suo complesso, si è dimostrato all’altezza della situazione. Con qualche piccolo aggiustamento, questa squadra può togliersi ancora molte soddisfazioni.
Di Gennaro tiferà Palermo
“Domenica sarò sicuramente incollato alla televisione per seguire la partita. Tra Palermo e Castellammare, il mio cuore batte per i rosanero. Ho trascorso un periodo indimenticabile a Palermo, dove ho avuto la fortuna di conquistare un campionato. È una piazza calda, appassionata, che vive di calcio. Vincere in Serie B non è un’impresa da poco, richiede impegno, sacrificio e una dose di fortuna. A Castellammare, invece, ho vissuto un’esperienza completamente diversa, segnata dalle difficoltà post-Covid. Palermo, per me, rappresenta un capitolo importante della mia carriera e un legame che va ben oltre il semplice rapporto calciatore-città.”
Il rapporto con Vitiello e Troianiello
Il calcio è uno sport di squadra, ma è anche uno sport di relazioni. Si stringono legami forti, amicizie che spesso durano una vita. E io, devo dire, ho avuto la fortuna di far parte di un gruppo davvero speciale al Palermo. Ancora oggi, sento spesso alcuni dei miei ex compagni.
Roberto Vitiello, per esempio, è un po’ come un fratello. Ci sentiamo spesso, e non solo per gli auguri di compleanno. Durante le prossime festività pasquali, ho in programma di andare a trovarlo a Londra. È un’occasione per riabbracciarci e fare quattro chiacchiere, ma anche per vedere con i miei occhi i progressi che sta facendo come allenatore. Roberto è il secondo di Maresca al Chelsea, e non posso nascondere la mia soddisfazione per questo suo successo. Lo conoscevo bene da calciatore, e sapevo che aveva tutte le carte in regola per intraprendere questa nuova carriera. È un vero professionista, un esempio per tutti noi.
Un altro mio carissimo amico è Gennaro Troianiello. Anche con lui ho un rapporto speciale. Sono molto felice per quello che sta facendo al Parma con Pecchia. È un ragazzo di grande talento, e sono sicuro che continuerà a crescere.
Il ricordo di Zamparini
“Zamparini era un presidente dal carattere forte, capace di creare legami intensi e talvolta conflittuali con gli allenatori. La sua passione per la squadra lo portava a essere molto coinvolto nelle decisioni, a volte in modo piuttosto diretto. Lo scontro con Gattuso ne è un esempio, ma anche Iachini, nonostante la conoscenza reciproca, non sempre riusciva a ‘domarlo”