Il classico appuntamento di Ferragosto che inaugurerà la stagione 2025/2026 vedrà la Juve Stabia di Ignazio Abate affrontare il Lecce in trasferta, in una sfida valida per i trentaduesimi di finale di Coppa Italia.Sebbene manchi ancora molto tempo al fischio d’inizio e gli approfondimenti tattici arriveranno a tempo debito, una curiosità emerge già dal quadro di questo incontro, intrecciando passato e presente in una narrazione dal sapore quasi amarcord.Il Lecce, fresco di separazione da mister Giampaolo, ha affidato la guida tecnica a Eusebio Di Francesco, allenatore reduce da due sfortunate retrocessioni consecutive con Frosinone e Venezia.All’interno del suo nuovo staff, figura una vecchia conoscenza del calcio stabiese: il preparatore dei portieri Luigi Sassanelli.
Per i tifosi della Juve Stabia con qualche anno in più sulle spalle, il nome di Sassanelli non passa inosservato.L’ex portiere, cresciuto nel vivaio della Lazio, non ha mai indossato la casacca gialloblù, ma l’ha sfidata in innumerevoli occasioni incarnando per anni la figura del perfetto avversario.La sua lunga carriera tra i professionisti lo ha visto difendere i pali di numerose squadre molte delle quali hanno incrociato il cammino delle Vespe in accese battaglie sportive: Bisceglie, Turris, Avellino, Crotone, Benevento, L’Aquila, Manfredonia e Noicattaro sono solo alcune delle tappe di un percorso che lo ha consacrato come uno dei portieri più affidabili e completi della sua generazione per la categoria.Erano gli anni ’90, l’epoca della presidenza di Roberto Fiore, e le sfide al “Romeo Menti” contro le squadre in cui militava Sassanelli erano spesso incandescenti.
Il pubblico stabiese, noto per la sua passionalità, non mancava di “beccare” quel portiere così abile e carismatico, riconoscendogli, a modo suo, lo status di grande rivale.Sassanelli con la sua presenza imponente e la sua sicurezza tra i pali rappresentava un ostacolo duro da superare, un antagonista sportivo di quelli che rendono le vittorie ancora più dolci.Un episodio, in particolare, è rimasto impresso nella memoria dei tifosi più attenti.Durante un infuocato Juve Stabia – Manfredonia della stagione 2004/2005, con Sassanelli a difesa della porta pugliese, fu il suo collega di reparto, l’allora portiere stabiese Armellini, a rubargli la scena.
In quella partita, Armellini si erse a protagonista parando un calcio di rigore a Umberto Brutto, un momento che spense le speranze del Manfredonia di vincere a Castellammare (i pugliesi furono promossi direttamente in serie C1 con 72 punti, 1 in più della Juve Stabia) e che ancora oggi viene ricordato come un frammento di storia gialloblù.Portiere completo, di grande affidabilità e carisma, Sassanelli avrebbe probabilmente meritato palcoscenici ancora più importanti nel corso della sua carriera, rappresentando un vero e proprio lusso per la Serie C di quegli anni.Ora, il destino lo riporta ancora una volta di fronte ai colori gialloblù, non più con i guantoni addosso, ma con la lavagnetta tattica in mano per istruire i portieri del Lecce.La sfida del “Via del Mare” sarà per lui un tuffo nel passato, un mix di ricordi ed emozioni.
Chissà cosa penserà nel rivedere ancora una volta quei colori che tante volte ha affrontato da avversario, in stadi caldi e con un pubblico che ne riconosceva il valore.Per Luigi Sassanelli sarà l’ennesima tappa di un viaggio nel mondo del calcio, un viaggio che per un giorno avrà il sapore di una sfida praticamente interminabile contro la Juve Stabia.





