C
iro Ferrara, ex allenatore della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese” che va in onda ogni lunedì sui canali social ViViCentro dalle 20:30.
Le dichiarazioni di Ciro Ferrara sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it:
Quale è il tuo ricordo immediato dell’esperienza a Castellammare di Stabia?
Il primo anno (2017-2018 n.d.a.) siamo partiti da zero, non c’era una grossa situazione economica alle spalle, ma abbiamo costruito un bel giocattolino e siamo riusciti a disputare i play off fra mille difficoltà. Ricordiamolo: all’inizio abbiamo giocato le prime partite a Caserta perché lo Stadio Romeo Menti non era disponibile. L’anno dopo (2018-2019 n.d.a.), invece, abbiamo stravinto il campionato e siamo stati promossi in serie B. Abbiamo restituito alla Juve Stabia quel prestigio che aveva sempre avuto.
Prossimamente, ci sarà questo derby con la Salernitana che si disputa di nuovo in serie B. Sono tanti i derby disputati tra serie C e serie B. Tu hai vissuto l’ultimo derby in serie B con la Salernitana. Quale è il tuo ricordo?
Io amo le società del Sud perché ti danno calore e ti fanno sentire importante come professionista, cioè, intendere il calcio come una cosa fondamentale della vita. Ti senti importante e partecipe della vita di ogni giorno. Ho avuto la fortuna di vivere sia la piazza di Salerno che quella di Castellammare, due piazze calde e due piazze che ti danno tanto. Avendo avuto esperienza in entrambe le squadre, avevo un po’ il cuore diviso. In modo particolare, nel periodo del Covid avevamo bisogno di una mano per poterne uscire.
Mi auguro che possano arrivare delle forze fresche per dare una grossa mano alla Juve Stabia che merita di essere sempre a questi livelli, ho letto di questa notizia di ingresso in società della Brera Holding.
Mi auguro che anche a Salerno in futuro ci sarà un’inversione di marcia e che col nuovo anno si possa creare una situazione favorevole che possa cancellare questa rottura tra società, squadra e tifosi che non fa bene sicuramente ai risultati.
Lo scorso anno la Salernitana è retrocessa dalla Serie A e adesso non è che la situazione sia migliore. Può essere che uno dei fattori di questo brutto momento per la Salernitana sia anche il continuo cambio di allenatori?
Personalmente credo che, quando si costruisce un giocattolino programmando probabilmente per un biennio o triennio per arrivare a certi risultati e poi dopo dieci partite si manda via l’allenatore, il fallimento è assicurato. La Salernitana con Martusciello non aveva ottenuto tanti bei risultati, ma era una squadra viva, una squadra che gli altri temevano. Ovviamente le lacune c’erano. Si è passati da Martusciello a Colantuono troppo frettolosamente secondo il mio pensiero.
Quali sono i punti deboli della Salernitana sui quali la Juve Stabia deve cercare di puntare per fare qualcosa di buono e la stessa cosa a parti invertite, cioè quali sono i punti della Juve Stabia sui quali la Salernitana può far male?
La Salernitana quest’anno ha dimostrato di avere tanti punti deboli. Prima di tutto non è ancora una squadra è una squadra ancora in formazione, ancora alla ricerca di un modulo. Sembra adesso che Colantuono abbia trovato un pochettino la quadra, ma ci vogliono più risultati, più partite per poter essere sicuri di questo e da parte della Juve Stabia questa rabbia mi piace tantissimo perché ha un allenatore bravo e intelligente. L’anno scorso ha veramente entusiasmato e fatto parlare di sé e della squadra in tutta Italia. Una squadra costruita con pochi accorgimenti sta lavorando bene anche in un campionato difficile come la B. Mi auguro che possa tenere questo ritmo fino alla fine. Mi auguro che forze fresche ed economiche possano dare man forte a Langella per poter pensare di riuscire a fare qualcosa in più.
Ci sono delle similitudini tra la squadra del 2019 e questa Juve Stabia vista dall’esterno?
Diciamo che quando siamo partiti noi c’erano tante scommesse. Così come la Juve Stabia di adesso, avevamo una squadra giovane, un allenatore giovane e soprattutto non avevamo mai fatto parte di certe categorie. Dunque, c’era un po’ di scetticismo sulla Juve Stabia. Con noi è successa la stessa cosa. Eravamo in un periodo economicamente difficile in cui non si aveva una grande disponibilità economica per fare mercato. Si è preso ciò che si poteva prendere a buon mercato e si è costruito un bel giocattolo, una bella realtà. E’ successa la stessa cosa l’anno scorso e ho piacere che quest’anno si stia riconfermando. Vuol dire che si è fatto un buon lavoro e si potrà continuare a fare un buon lavoro.
Quale è il ricordo più bello della sua esperienza?
Castellammare l’ho anche vissuta al di là del calcio. Da piccolo mio padre mi portava a Castellammare e andavamo alle Terme. Il ricordo sportivo più bello è stato la promozione, la festa, la gioia. Quella gioia che ti viene trasmessa partita per partita e che, come accennavo prima, quell’anno era nell’aria perché eravamo costanti nei risultati. Il momento più bello è stato sicuramente la vittoria contro il Trapani: in quell’occasione abbiamo avuto la consapevolezza di poter arrivare fino in fondo.
Come finirà questo derby? Le faccio una domanda molto difficile e soprattutto correlata alla mortificazione di non avere il pubblico di Castellammare presente.
In questa circostanza metto da parte il cuore. In questo momento deve più preoccuparsi la Salernitana che la Juve Stabia che ora rappresenta una squadra che ha dimostrato che comunque se la gioca. Mi auguro che entrambe poi a fine anno possano aggiungere i propri obiettivi però oggi come oggi chi deve stare attenta è la Salernitana.
Riguardo all’assenza del pubblico di Castellammare, posso dire che questo aspetto fa parte di una delle tantissime cose che oggi non vanno nel calcio italiano. Il calcio è spettacolo ma se non ci va la gente chi ci deve andare?
La cosa assurda del divieto è che lo stadio della Salernitana è un impianto da serie A in cui hanno giocato Inter, Milan, Napoli e altre squadre e con migliaia e migliaia di spettatori a seguito.
Possiamo dire ciò che vogliamo ma purtroppo queste situazioni non le gestiamo noi. E’ molto più semplice tagliar fuori il pubblico per risolvere i problemi di ordine pubblico.
In conclusione auguro alla Juve Stabia le migliori fortune migliori fortune e presto sarò anch’io allo stadio a vederla.