Ciro Danucci, ex centrocampista della Juve Stabia è intervenuto durante il programma ” Il Pungiglione Stabiese ” che va in onda ogni lunedì sera alle ore 20:30 sui canali social di ViViCentro Network .Queste sono state le sue parole sulla Juve Stabia:
Abbiamo avuto l’anno scorso modo di incrociare i destini con la partita della Juve stabia a Brindisi, annata non molto positiva per i pugliesi.
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ai visto la Juve Stabia di Pagliuca, volevo chiederti un pensiero sul Mister su quello che ha fatto l’anno scorso e soprattutto su quello che sta facendo quest’anno.
“Il mister è molto preparato.Preparando la partita contro di lui, ho visto che è un allenatore meticoloso, bravissimo a non far giocare bene la squadra avversaria; cambia modulo alla propria squadra anche in base a come si schiera la squadra avversaria, non ha quindi un suo modulo predefinito ma è bravo comunque a lavorare su principi che poi ti permettono di cambiare la tattica da adottare.
Ho visto che ha anche una grande carica emotiva e caratteriale, un tipo tosto intenso e l’anno scorso ha fatto praticamente un miracolo dando un’impronta importante alla squadra.
La cosa che stupisce è che anche quando gioca contro squadre che hanno un tasso tecnico superiore lo si nota poco, proprio perché è bravissimo a trovare i punti deboli dell’avversario e va a giocarsi la partita su quegli aspetti.
Sta dimostrando di essere un ottimo allenatore anche in serie B, tanto di cappello.”
Guardando il campionato di quest’anno, la Juve Stabia viaggia a 17 punti, allo stesso momento, nel 2011 quando tu eri nelle vesti giallo blu, i punti erano quasi gli stessi.Due allenatori toscani, Braglia e Pagliuca, come sono sulla panchina?
“In partita si sente di più Pagliuca, sono due allenatori molto simili, bravissimi ad individuare quali sono i difetti della squadra avversaria e a non farla giocare bene.
Noi quell’anno pure partimmo non benissimo, con le prime partite facemmo fatica, poi invece uscimmo fuori e chissà se non fosse stato per quei 4 punti di penalità, potevamo fare anche i play off che all’epoca erano anche più ristretti rispetto ad oggi.
Penso che per una piazza come Castellammare dove si vive con grande passione e attaccamento avere alla guida delle persone cos, espansive e dirette faccia bene, anche perché il pubblico è davvero il dodicesimo uomo in campo.Ho giocato in tante piazze ma Castellammare ti spinge anche oltre a quello che può essere il proprio limite.”
Ci puoi dire un parere su Leone, considerato che lo scorso campionato era il perno principale del centrocampo.
Nelle ultime 6/7 partite non fa parte più degli undici titolari, sarà per la categoria differente, il modulo tattico diverso o ha bisogno secondo te di altri centrocampisti per far emergere le proprie qualità?
“Io penso che Leone l’anno scorso ha fatto benissimo.Naturalmente in B c’è un passo diverso, la categoria impone anche da punto di vista fisico una prestanza fisica diversa.
Alla lunga Leone uscirà fuori, ma ha bisogno di periodi di adattamento, perché poi tecnicamente è un giocatore molto bravo che fa viaggiare la palla molto più veloce delle gambe.
L’anno scorso la Juve Stabia giocava con il 4-3-1-2 aveva comunque due centrocampisti molto intraprendenti vicino, come Buglio che dava sempre una mano, da centrocampista aggiunto.Quest’anno molte volte la Juve Stabia parte con un 3-4-2-1 e quindi ha più campo da coprire e magari dal punto di vista tattico può essere una cosa che gli dia fastidio coprire tanto campo.
Penso che Pagliuca saprà bene come sfruttarlo, giocatori con il piede forte come Leone non c’è ne sono in giro, è questione di tempo e adattamento alla categoria e sicuramente alla lunga verrà fuori. ”
Nel corso degli anni ci sono stati contatti con la Juve Stabia per il ruolo di allenatore?
“Ho fatto un percorso da allenatore in crescendo, fino all’anno scorso dove ho sbagliato completamente la scelta di stare a Brindisi, potevo andare dove volevo con diverse chiamate da più società che mi hanno cercato.
Una cosa che mi ha sempre stuzzicato è quella di tornare a Castellammare, non sono mai più tornato da avversario e nemmeno allo stadio.L’obbiettivo era quello di tornare da allenatore mi sarebbe piaciuto molto.
Ho avuto un contatto quando è arrivato Polcino, siamo stati insieme a Campobasso quando ero capitano, ma è stata una chiacchierata e basta.
Spero in futuro di tornare a Castellammare, sono stato bene e porto nel cuore l’impresa che abbiamo fatto nel 2011.”
Secondo te, dove può arrivare la Juve Stabia in questo proseguo di campionato?
“La Juve Stabia nelle ultime partite, escludendo quella con la Carrarese ha giocato contro squadre di primissimo livello: Spezia, Sassuolo, Pisa.
Per come è costruita la Juve Stabia, e con un allenatore come Pagliuca può dare fastidio a tutti.
Io vedo una Juve Stabia quadrata, anche nella sconfitta contro lo Spezia, è stata in partita fino al 75simo minuto.
Vedo una Juve Stabia che non deve porsi obiettivi particolari ma può dare fastidio a tutti, anche in ottica play off, la prima cosa però è fare punti per salvarsi prima possibile.”
Ieri a mister D’Angelo gli abbiamo chiesto se dopo la vittoria di ieri, lo Spezia insieme a Sassuolo e Pisa possono candidarsi per i primi due posti, lui ha risposto che è troppo presto per dirlo, tu cosa pensi?
“Le squadre accreditate per la vittoria sono quelle anche per il budget che hanno, per i giocatori che hanno, vedi Sassuolo con Berardi.Lo Spezia è stato costruito per far ritorno in A prima possibile, il Pisa anche, quindi penso che le squadre che si giocheranno il campionato sono queste tre; poi è ovvio che la serie B è un campionato difficile, lungo e molto faticoso, quindi bisogna vedere come si arriva al momento cruciale della stagione.
A conforto di quello che dico basta vedere il campionato del Bari per esempio: partito malissimo e ora pian piano si sta riprendo con una squadra comunque forte.
Penso che la Juve Stabia debba cercare di fare quanto più punti possibili che le permettano di lavorare con grande tranquillità.
Già dalla prossima contro il Brescia la Juve Stabia deve cercare di riportare a Castellammare i 3 punti perché comunque mancano da un bel po’, per ritrovare un pò di serenità.
Castellammare è bella perché comunque ti spinge e allo stesso tempo rappresenta una grande responsabilità, perché la maglia della Juve Stabia pesa e quindi è importante restare in una posizione tranquilla della classifica. ”
Matteo Lovisa, DS giovane, preparato e molto presente, è sempre pronto sempre al confronto con il Mister.
In passato hai avuto come D.S.Salvatore Di Somma, persona con grande carisma e anche lui sempre presente.Quanto può essere fondamentale un D.S.con queste caratteristiche?
“È fondamentale certo.
Matteo Lovisa è un Direttore Sportivo giovane molto bravo e ha tanta voglia di fare.Parliamo di un Direttore Sportivo che ha portato a Castellammare giocatori tra virgolette quasi semi sconosciuti rivelatisi poi ottimi giocatori.
Sta facendo bene e merita tutto il bene di cui si parla in giro.Riesce ad individuare delle qualità nei giocatori che magari in tanti non riescono a vedere. È importante questo feeling con l’allenatore, che abbiano lo stesso modo di vedere il calcio perché comunque è andato a prendere dei giovani davvero molto bravi, come Artistico che secondo me per le qualità fisiche che ha in B farà molto bene senza nulla togliere al Candellone, Adorante e come dicevo prima a Leone.
E’ fondamentale che ci sia questa sinergia tra Direttore, allenatore e società per poter ambire a qualcosa di importante.
Onore alla società che crede in lui. ”
Quale è il ricordo più bello che hai di Castellammare come città e come squadra?
“Come squadra è quando siamo naturalmente tornati da Roma; vedere quella marea di gente, quella folla immersa che appena usciti dal casello non potevamo fare neanche un metro, c’era talmente tanta gente che ancora oggi a ricordarlo mi vengono ancora i brividi.
Per quanto riguarda la città io ho trovato una città accogliente, la prima volta che sono arrivato, che dovevamo partire per il ritiro, avevo una macchina abbastanza vistosa, arrivai allo stadio e vidi tre o quattro su uno scooter e pensai ‘ dove sono arrivato ‘.Posso dire che ho pianto due volte, quando sono arrivato e quando sono andato via, mi ero talmente tanto affezionato, stavo bene, piaceva anche alla mia famiglia, mia figlia è nata tra Castellammare e Sorrento, sono stato davvero benissimo.
Ci torno davvero molto volentieri. “