MILANO ospita il Perugino a Palazzo Marino (Carmelo Toscano)

Puntuale come ormai da un decennio a questa parte la città di Milano offre ai...

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Puntuale come ormai da un decennio a questa parte la città di Milano offre ai milanesi – e non – la consueta mostra natalizia a Palazzo Marino. Come ormai tradizione viene scelta un’opera pittorica custodita in altra città italiana e viene ospitata con tutti gli onori nella sala Alessi di Palazzo Marino per il periodo natalizio.

Mostra del Perugino 1Quest’anno la scelta è caduta su Pietro Cristoforo Vannucci più conosciuto come il Perugino, del quale viene esposta l’ “Adorazione dei Magi” normalmente custodita a Perugia, presso la Galleria Nazionale dell’Umbria. Si tratta di una grande Pala d’altare delle dimensioni di 2 metri e 50 di altezza e quasi 2 metri di larghezza che il giovane pittore, ancora venticinquenne, dipinse su commissione dei Padri serviti della sua città.

Il prestito è un’operazione culturale molto fruttuosa vicendevolmente: per Milano che ospita ed offre un’opportunità ai milanesi e per la città di Perugia che fa il prestito, perché approfitta della “vetrina” milanese per ricevere visibilità e promozione al suo patrimonio artistico. Patrimonio che, specie dopo i disastrosi terremoti del Centro Italia, necessita di cure e restauri particolari. Ed è appunto il caso di questa “Adorazione” che, a cura della civica amministrazione meneghina, viene prima restaurata e poi esposta alla pubblica fruizione.

La mostra, inaugurata il primo dicembre scorso, resterà aperta fino al 13 gennaio.

Mostra del Perugino 3L’allestimento in Sala Alessi di palazzo Marino è molto suggestivo. Il curatore ha studiato un percorso in penombra che conduce il visitatore a trovarsi in un vestibolo dove vengono proiettati in successione decine di dettagli dell’opera ad alta definizione, che fanno cogliere particolari che mai si sarebbero notati ad una visione d’insieme. L’opera viene come scandagliata rigo per rigo: l’occhio gode e la mente spazia, nel considerare la maestria di un giovane di 25 anni capace di tanta bravura.

Poi, finalmente si viene introdotti nella sala, davanti all’opera e qui è il cuore che riceve un tonfo di commozione, di fronte a tanto scampanìo di colori, di fronte a tanta compostezza di volumi e di forme unite alla cura dei particolari che si erano prima ammirati e che adesso si vanno a cercare ed individuare.

Mostra del Perugino 2I due gruppi di spicco sono: la Sacra Famiglia sotto la tettoia da un lato ed il gruppo dei Magi dall’altro. I personaggi sono abbigliati, ovviamente, alla maniera rinascimentale, ricoperti di broccato e velluti preziosi. I critici nei tre re hanno voluto individuare alcuni personaggi della famiglia Boglioni, in quanto committente; alla stregua di una consolidata consuetudine del tempo già percorsa da Benozzo Gozzoli per i Medici o dal Botticelli per la famiglia Del Lama.

Tra i personaggi l’ultimo a sinistra è l’autoritratto del Perugino stesso, che non guarda la sacra scena ma verso il pubblico direttamente, come a volersi presentare ed autenticarsi, conscio già del suo valore artistico. Il personaggio è sicuramente identificabile per il suo tipico eritema a farfalla, ai lati del naso, che lo caratterizzerà per tutta la vita e lo si ritroverà anche in altri ritratti ed autoritratti posteriori.

Mostra del Perugino 4Degno di nota è anche l’impegno e la bravura profusa per la cura del paesaggio: l’orizzonte è puntellato da alberi, resi con grazia e maestria alla maniera di Leonardo. L’opera fu dipinta intorno agli anni 1470 ed è già menzionata dal Vasari come opera giovanile del maestro Vannucci.

La visita costituisce un’esperienza gratificante: i visitatori vengono accolti, guidati e congedati con garbo e competenza. A fine visita è allestita la sala audiovisiva, dove un filmato riprende tutte le tematiche storico-artistiche concernenti l’opera in modo da soddisfare anche i palati più esigenti. Uscendo si ricevono in omaggio coupon per ottenere sconti successivi in altre mostre e musei cittadini. Come invito ed incentivo a fruire sempre più dei beni culturali e della Bellezza che essi suscitano nel nostro animo, in questi tempi opachi in cui sembra prevalere
l’egoismo e la disumanità.

Un grazie è doveroso verso la generosa Milano, da sempre città aperta ed accogliente.

Carmelo TOSCANO

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