Disoccupazione: nei giovani tra i 15 e i 24 anni scende al 32,7%

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Perché la disoccupazione all’11% è una buona notizia. Gentiloni , Renzi e Serracchiani commentano le stime dell’Istat

Cala la disoccupazione in Italia. A novembre, secondo le stime preliminari dell’Istat, il tasso di disoccupazione è sceso all’11%, (-0,1 punti percentuali rispetto a ottobre): è il dato più basso dal settembre del 2012 quando la disoccupazione era al 10,9%.

La stima delle persone in cerca di occupazione a novembre diminuisce per il quarto mese consecutivo (-0,6%, -18 mila). La diminuzione della disoccupazione interessa donne e uomini e si concentra nelle classi di età più giovani mentre si osserva un aumento tra gli over 35.

Secondo le stime dell’Istat, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è sceso al 32,7%, in calo di 1,3 punti percentuali rispetto al mese precedente. Si tratta del dato più basso dall’inizio del 2012.

Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono per definizione esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi, condizione prevalente in queste età. Tenendo conto anche di questi giovani inattivi, l’incidenza dei disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è invece pari all’8,6% (cioè meno di un giovane su 10 è disoccupato), in calo di 0,3 punti rispetto a ottobre. Il tasso di occupazione dei 15-24enni cresce di 0,5 punti, mentre quello di inattività cala di 0,2 punti.

La stima degli occupati torna a crescere (+0,3% rispetto a ottobre, pari a +65 mila). Il tasso di occupazione sale al 58,4% (+0,2 punti percentuali).

Su base annua si conferma l’aumento degli occupati (+1,5%, +345 mila) che riguarda donne e uomini. La crescita si concentra tra i lavoratori dipendenti (+497 mila, di cui +450 mila a termine e +48 mila permanenti), mentre calano gli indipendenti (-152 mila). In valori assoluti aumentano soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+396 mila) ma anche i 15-34enni (+110 mila), mentre calano i 35-49enni (-161 mila).

GENTILONI: “#Lavoro. A novembre il numero di occupati ha raggiunto il livello più alto da 40 anni. E scende anche la disoccupazione giovanile. Si può e si deve fare ancora meglio. Servono più che mai impegno e serietà, non certo una girandola di illusioni”. Lo ha scritto su twitter il premier Paolo Gentiloni commentando i dati dell’Istat sul lavoro.

RENZI: “Con i dati Istat di oggi si realizza un risultato storico. Da febbraio 2014 a novembre 2017 l’Italia ha recuperato più di un milione di posti di lavoro: 1.029.000 per la precisione (di cui il 53% a tempo indeterminato)”. Lo scrive Matteo Renzi su Facebook.

SERRACCHIANI: “I dati Istat sul lavoro sono positivi”. Così Debora Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia, in un twitter. “Aumentano gli occupati (58,4%) e l’occupazione femminile, in particolare, tocca il livello più alto di sempre (49,2%). I governi del Pdnetwork hanno aiutato imprese e lavoratori a uscire dalla crisi. Il lavoro è la nostra priorità”.

“Il JobsAct ha fatto aumentare le assunzioni, non i licenziamenti: il tempo è galantuomo, lo diciamo sempre – scrive il segretario del Pd -. Le persone che lavorano sono al livello massimo da quando esistono le serie storiche dell’ISTAT: 23 milioni e 183 mila. Mai l’Italia aveva raggiunto questo livello di occupati. Quando noi abbiamo iniziato la disoccupazione era oltre il 13%, adesso è all’11%. Quella giovanile era oltre il 44%, adesso è sotto il 33%. Ma il milione di posti di lavoro è ciò che fa notizia perché qualcuno lo aveva promesso invano, noi lo abbiamo realizzato davvero. Perché questi dati sono ufficiali Istat e nessuna fake news può dire il contrario”.

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/askanews/int4

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