L’incrocio tra camorra e giunta stabiese: la nota del senatore Ruotolo

In una nota, il senatore campano Sandro Ruotolo, esprime il suo pensiero e la sua preoccupazione in merito allo scioglimento del comune stabiese.

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In una nota, il senatore campano del Gruppo misto Sandro Ruotolo, esprime il suo pensiero e la sua preoccupazione in merito ai contenuti della relazione del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese sullo scioglimento del comune stabiese.

“Avevamo visto giusto, anzi, il quadro che emerge dalla relazione della Ministra dell’interno Luciana Lamorgese con cui si è sciolto il comune di Castellammare di Stabia per infiltrazioni della camorra, è ancora più grave di quello che nessuno di noi potesse immaginare”. Cosi esordisce il senatore campano.

Sono ormai note a tutti le vicende che hanno colpito la comunità stabiese negli ultimi giorni: il sindaco Gaetano Cimmino ha partecipato e avrebbe fatto da testimone al matrimonio di Guglielmo De Iulio, già noto alla DIA di Salerno nell’operazione “Porta Ovest” e appartenente ad una famiglia mafiosa della zona.

Inoltre all’interno del consiglio comunale sarebbero presenti parenti di famiglie malivitose stabiesi innescando così un vortice che comprende appalti, concessioni demaniali, beni confiscati e assunzioni.

Infatti, dichiara il senatore campano

“Appalti, questioni urbanistiche, abusivismo, assunzioni, rifiuti, parentele. Addirittura il sindaco non solo è testimone di nozze di un esponente di una famiglia camorristica, ma le ditte dello sposo, nonché quelle afferenti al suo giro d’affari, diventano le protagoniste indiscusse negli affidi sotto soglia”,

e aggiunge il senatore

“Il tema quindi, non sono le parentele e/o le affinità che hanno comunque un peso, ma il governo pubblico che diventa occasione di affari per questi parenti.

Emerge un quadro dove le tinte non sono fosche, ma scure più del nero.

Per non parlare delle inchieste Domino 1 e 2 che ci dicono che i clan hanno favorito il centro destra, e Olimpo che ci dà la mappatura dei rapporti clan, politica e una certa imprenditoria”

“C’è poco da gioire. Vero, avevamo visto bene, ma il nostro è stato un semplice lavoro ispettivo nelle prerogative parlamentari: è questo quello che un rappresentante del popolo in seno ad un consesso così importante come il Sanato, dovrebbe fare – sottolinea Ruotolo.

Ora è il tempo della ricostruzione democratica di un territorio, non solo Castellammare, ma anche Torre Annunziata, sotto le macerie della corruzione e della affinità a clan che da troppi anni hanno il governo del territorio”.

Termina cosi, con un augurio la nota del senatore campano, che in effetti è quello che si augura ogni cittadino stabiese.   

Per troppi anni i soliti volti, ancora ignoti, hanno approfittato della debolezza di uno Stato che è assente soprattutto al sud e che si fa sentire solo quando ormai la situazione diventa evidente e compromettente.

Che la camorra si sia infiltrata prepotentemente negli affari di Palazzo Farnese durante l’attuale amministrazione è evidente.

Ma degli interrogativi sorgono spontanei:

Ma nelle precedenti amministrazioni cosa è realmente è accaduto?

C’è un collegamento con i fatti attuali e gli episodi passati?

E alle prossime elezioni quale abito userà la camorra per rientrare festante a palazzo?

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 a cura di Michele De Feo / Redazione Campania

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