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Castellammare di Stabia

Al Circolo Internazionale di Castellammare di Stabia ricordo di Eduardo Scarpetta a cento anni dalla morte

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Per il Ciclo “Percorsi degli Anniversari”, nell’ambito dell’XI Edizione dello Stabia Teatro Festival – Premio Annibale Ruccello 2025, martedì scorso presso il Circolo Internazionale di Castellammare si è svolto l’interessante seminario “Passione Scarpetta a 100 anni dalla morte”.

L’evento è stato organizzato dalle Associazioni “Achille Basile – Le ali della lettura e “Certamen Plinianum” con la collaborazione della FI.DA.PA. Sezione di Castellammare di Stabia, tre associazioni in stretto contatto, che spesso collaborano in importanti iniziative culturali.

Passione Scarpetta Circolo Internazionale Castellammare di Stabia (2)Ad introdurre e coordinare gli interventi, la prof.ssa Carmen Matarazzo, Presidente delle due Associazioni organizzatrici, che dopo i saluti di Nunzia Tavella Presidente della FI.DA.PA., ha presentato la prof.ssa Giuseppina Scognamiglio, che con grande competenza ha relazionato sul teatro napoletano di Eduardo Scarpetta.

La prof.ssa Scognamiglio, docente di Letteratura teatrale italiana del Master di II livello in Drammaturgia e Cinematografia dell’Ateneo Federico II di Napoli, durante la serata ha ricordato il grande commediografo, capostipite della dinastia Scarpetta-De Filippo, con un approfondimento ricco di aneddoti.

Singolari episodi che hanno permesso di svelare aspetti inediti o poco conosciuti degli Scarpetta, offrendo un quadro più completo e sfaccettato della loro personalità e del loro percorso artistico.

Questa famiglia, certo non convenzionale e dall’enorme talento comico e drammaturgico, ha segnato profondamente il panorama teatrale del XIX e XX secolo con commedie e drammi rappresentati ancora oggi in tutto il mondo.

Considerato un riformatore del teatro napoletano, Eduardo Scarpetta (Napoli 12 marzo 1853 – Napoli 29 novembre 1925) fu attore di grande successo, famoso per il personaggio di Felice Sciosciammocca, e autore di commedie che segnarono un’epoca, come il suo capolavoro “Miseria e Nobiltà”.

La sua lunghissima carriera di commediografo fu bruscamente interrotta dalla celebre causa per plagio intentatagli nel 1904 da Gabriele D’Annunzio, un evento che lo segnò profondamente, anche se vinse.

Gabriele D’Annunzio lo aveva querelato per aver messo in scena “Il figlio di Iorio”, una parodia della sua opera “La figlia di Iorio”, accusandolo di plagio. Scarpetta vinse la causa, perché il tribunale stabilì che la parodia è un genere letterario autonomo e non una forma di plagio.

Il caso è significativo perché fu uno dei primi in Italia e coinvolse anche importanti letterati come Benedetto Croce, il cui parere influenzò il giudizio finale.

Passione Scarpetta Circolo Internazionale Castellammare di Stabia (5)

Per ricordare il commediografo partenopeo, la prof.ssa Scognamiglio è partita dal suo libro “È teatro, Bellezza”, scritto a quattro mani con Massimiliano Mottola per la Kaios Editore, che tratta della vita e dell’opera di Scarpetta – e non solo – con un focus sul fenomeno del plagio.

“La prof.ssa Scognamiglio per me ha avuto un’intuizione fantastica – ha sottolineato la giornalista Laura Bufano nel presentare il libro – quella di mettere a confronto delle opere per evidenziare le connessioni che ci sono tra loro.”

“Nel testo la professoressa Scognamiglio cita una riflessione di Goethe: “Tutti i pensieri intelligenti sono già stati pensati; occorre solo tentare di ripensarli”, cioè le scoperte e le creazioni non nascono dal nulla, ma sono spesso il frutto di un’evoluzione di pensieri. L’innovazione consiste nel dare una nuova veste a concetti già esistenti.

“Questa massima la troveremo come costante nel libro, che parte da un’opera scritta nel 1757 dal Parini dal titolo “Dialogo sopra la nobiltà”; nel 1964 Totò riprende questo tema e scrive “La livella””.

La connessione tra queste due opere, entrambe bellissime, è notevole. Come nasce l’idea di affrontare l’argomento del plagio?

“L’idea nasce da due opere messe a confronto: La figlia di Iorio di D’Annunzio e “Il figlio di Iorio” di Eduardo Scarpetta. A questo punto io mi sono chiesta quali sono i confini del plagio, cosa si può definire plagio o solo mera ispirazione? – ha affermato la prof.ssa Scognamiglio.

“Siamo andati anche a toccare un autore come Giacomo Leopardi, mettendo a confronto “La ginestra” con la poesia di una quarantina di anni precedenti a quella di Leopardi di un autore poco conosciuto. L’ispirazione è evidente, ma si può parlare di plagio?

La disamina della prof.ssa Scognamiglio si sposta in campo musicale e arriva a un cantautore come Fabrizio De André, che per scrivere la sua famosissima canzone “Bocca di rosa” si è ispirato alla novella di Giovanni Verga “La lupa”.

Nel bel saggio “È teatro, Bellezza”, frutto di un’accurata ricerca, troviamo tanti altri esempi di connessioni inaspettate e sorprendenti tra opere lontane nel tempo e nello spazio: testi teatrali, canzoni, poesie che utilizzano un’opera preesistente come spunto, ma la trasformano in modo sostanziale e innovativo.

Non si può parlare di plagio ma di ispirazione perché, per esempio, le melodie di canzoni che si ripetono per la prof.ssa Scognamiglio sono già nell’aria, basta coglierle.

L’idea è che non bisogna necessariamente creare qualcosa di nuovo da zero, ma rielaborare ciò che già esiste intorno a noi. L’ispirazione permette di imparare dal passato per creare qualcosa di nuovo, mentre il plagio si limita a copiare o parafrasare senza apportare nulla di nuovo.

Passione Scarpetta Circolo Internazionale Castellammare di Stabia (6)

Oltre alle riflessioni sul fenomeno del plagio, un ruolo centrale nella serata ha avuto ovviamente il ricordo della vita di Eduardo Scarpetta, che la prof. Scognamiglio ha definito “un erotomane compulsivo” per le numerose avventure fuori dal matrimonio da cui sono nati vari figli, tra cui i tre fratelli De Filippo. Per un autore e per chi organizza, il successo di una serata letteraria si misura anche dalla sua capacità di lasciare un’impronta duratura nei partecipanti. La serata diventa speciale non solo per l’evento in sé, ma per come fa sentire le persone e per le idee che riesce a far fiorir

Inutile dire che la parte che ha destato maggiore curiosità è stata quella della non facile ricostruzione genealogica della famiglia, raccontata con verve e simpatia, attraverso aneddoti poco conosciuti.

A rendere ancor più vivo e coinvolgente l’evento culturale, le belle letture di Maria Rosaria Riccio e Monica Todino, tratte da passi significativi del libro, che hanno incantato gli esponenti del mondo dell’associazionismo e della cultura intervenuti all’iniziativa.

Molto divertente la lettura di alcuni passi messi a confronto, tratti da “La figlia di Iorio” di D’annunzio e dall’esilarante parodia in vernacolo napoletano di Scarpetta  “Il figlio di Iorio”.

Presenti all’evento, tra altri, anche il noto drammaturgo, attore e regista Giuseppe De Chiara, che ha curato il video della serata, e l’editore della Kaios Giovanni Musella. Ha salutato i presenti, in rappresentanza del Circolo Internazionale, la Sig.ra Titta Miraglia.

Passione Scarpetta Circolo Internazionale Castellammare di Stabia (4)

Una serata letteraria speciale al Circolo internazionale, con il seminario Passione Scarpetta a 100 anni dalla morte”, per l’interessante tema trattato e per le acute riflessioni, che hanno catturato l’attenzione, creando un clima coinvolgente e partecipativo.

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