Sequestro Rifiuti Pericolosi: Castellammare di Stabia e Rotondi sotto inchiesta ambientale

Capitaneria di Porto agisce contro lo smaltimento illegale di rifiuti pericolosi a Castellammare e Rotondi, sequestrando aree e impianti.

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Un’operazione della Capitaneria di Porto ha svelato pratiche illegali di smaltimento di rifiuti pericolosi a Castellammare di Stabia e Rotondi. Il sequestro di un autolavaggio e di un’area demaniale marittima rivela gravi violazioni ambientali. Gli esercenti coinvolti sono stati deferiti, sottolineando la ferma azione delle autorità contro la minaccia ambientale.

Nelle ultime giornate, un intervento della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia ha portato al sequestro di un autolavaggio a Rotondi, in provincia di Avellino, e di un’area demaniale marittima all’interno di un cantiere navale a Castellammare di Stabia. Durante i consueti controlli del territorio martedì e mercoledì, i militari hanno scoperto che l’autolavaggio, esteso su circa 250 metri quadrati, riversava le acque reflue industriali nel torrente Carmignano, violando gli articoli 124 e 137 del D.Lgs 152/06.

La struttura, pur essendo dotata di impianto di depurazione, operava senza autorizzazione, minacciando l’ambiente circostante. Il torrente Carmignano è un affluente del fiume Isclero. L’intervento è stato motivato dalla violazione delle norme ambientali che proibiscono lo smaltimento non autorizzato di rifiuti pericolosi.

In seguito, è stata eseguita un’ulteriore operazione di sequestro all’interno di un cantiere navale di Castellammare di Stabia. Circa 3500 metri quadrati di area demaniale marittima ospitavano ingenti quantitativi di rifiuti speciali pericolosi, gestiti illegalmente in violazione dell’articolo 256 del D.Lgs 152/06. Entrambi gli esercenti coinvolti sono stati deferiti alle autorità giudiziarie competenti.

Questi interventi mirano a contrastare attività illecite che minacciano la sicurezza ambientale, garantendo il rispetto delle leggi che disciplinano lo smaltimento dei rifiuti pericolosi.

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