Dario Federico, il Boss Latitante di Marina di Stabia: Dominio sul Porto

Esplora il dominio criminale di Dario Federico su Marina di Stabia, rivelando dettagli del raid che ha imposto il suo controllo al porto nel 2022.

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Scopri il lato oscuro di Marina di Stabia sotto il dominio di Dario Federico. Il boss camorrista ha orchestrato un raid nel 2022, guadagnando il controllo del porto e imponendo la sua volontà attraverso estorsioni, svelando la pervasività del potere criminale nell’area.

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Scopri il lato oscuro di Marina di Stabia sotto il dominio di Dario Federico. Il boss camorrista ha orchestrato un raid nel 2022, guadagnando il controllo del porto e imponendo la sua volontà attraverso estorsioni, svelando la pervasività del potere criminale nell’area.

Il Boss Latitante Dario Federico e il Dominio Criminale su Marina di Stabia: Uno Sguardo alle Interazioni e Aggressioni del Clan

Nel cuore di Castellammare di Stabia, il boss camorrista Dario Federico, noto come Dariuccio, ha stabilito il suo dominio al Porto di Marina di Stabia, trasformandolo nel suo “feudo”. L’ex detenuto, uscito nel 2020, ha ricostruito la sua cerchia criminale e avviato una lucrativa attività di noleggio barche e gommoni attraverso la Tremar srl, una società intestata alle figlie.

Il 2022 segna un capitolo oscuro con un raid criminale, documentato in un’ordinanza della Dda di Salerno. In questo audace assalto, Dariuccio e i suoi fedelissimi hanno preso il controllo del porto, costringendo il responsabile a cedere a richieste estorsive. Attraverso intercettazioni, emergono dettagli impressionanti del raid, con Dariuccio vantandosi di aver imposto la sua volontà a Marina di Stabia.

Il raid ha garantito al boss otto posti barca a prezzi favorevoli, riducendo notevolmente i costi mensili. La vittima, per evitare estorsioni, ha ceduto addirittura un posto barca gratuito, risparmiando così 200.000 euro. Le azioni di Dariuccio, documentate nelle intercettazioni, rivelano un modus operandi criminale che va oltre il mero controllo del porto.

Il latitante camorrista, con la sua società Tremar, apparentemente legale ma funzionale alle sue attività criminali, ha ottenuto vantaggi esclusivi nel porto stabiese. Grazie ai favori di esponenti del clan Cesarano, ha conquistato il “feudo” imponendo richieste di privilegio e libertà operativa.

Dariuccio, nella sua sfacciata autenticità, si vanta di entrare e uscire dal porto a suo piacimento, gestendo anche gli orari secondo le sue regole. Beneficia di sconti sulla benzina per le sue imbarcazioni e ha il potere di limitare l’accesso ad altre barche nel porto.

Il raid, avvenuto nell’aprile del 2022 con almeno dieci complici in sella a potenti motociclette, è stato celebrato sui social dal boss, che ha pubblicizzato i posti barca e il noleggio delle sue imbarcazioni. Questo successo è stato condiviso con i complici, come documentato in intercettazioni video.

Il caso ha portato all’arresto di 31 persone, mentre il boss Dario Federico è rimasto irraggiungibile. L’inchiesta, estesa a Scafati, Pompei e Castellammare, ha coinvolto 43 indagati per associazione camorristica ed estorsione. Il porto di Marina di Stabia, ora compromesso dalla presenza criminale, continua a essere al centro di questa vicenda che svela la pervasività del potere criminale nell’area.


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