Strada Castellammare-Pimonte attraverso il Parco borbonico: Proteste

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Strada Castellammare-Pimonte attraverso il Parco borbonico “Le Fontane del re”: Impatto Ambientale e Voci Contrarie

Castellammare di Stabia. Associazioni stabiesi sul “piede di guerra” per impedire la realizzazione di una strada intercomunale attraverso il Parco borbonico “Le Fontane del re”

Ieri sera 3 maggio 2024 alcune associazioni stabiesi hanno emesso un comunicato stampa per chiedere lo stop al progetto della strada di collegamento tra Castellammare di Stabia e Pimonte che dovrebbe attraversare il Parco Borbonico e l’importante sito “Le Fontane del Re”.

In un precedente articolo, avevamo già spiegato le motivazioni che rendono questo progetto non solo inutile, ma nocivo per l’ambiente e uno schiaffo alla storia di Castellammare.

A scendere in campo le Associazioni cittadine:

Archeoclub, Agem, Antares Free Runner Stabia, CAI Ses. Stabia, Comitato Terme di Stabia, Gli Amici della Filangieri, Incrocio delle Idee, La Voce del Branco, Legambiente Circolo Wood Wardia, Libero Ricercatore, Lipu Sez. Monti Lattari, Stabiesi Post Fata Resurgo, WWF -Terre del Tirreno.

Le Associazioni, dopo attenta valutazione del progetto e della documentazione ad essa allegata, informano di gravi inesattezze riscontrate.

Lo scorso 6 dicembre 2023 la Regione Campania ha finanziato un progetto di 3 milioni di euro, presentato dal Comune di Pimonte, per il ripristino di una strada di collegamento tra la Città di Castellammare e il Comune di Pimonte.

Dallo studio della documentazione predisposta per accedere ai finanziamenti di questo progetto, sembra che siano emersi sostanziali errori.

Nel “Documento di Indirizzo alla Progettazione”, redatto dal responsabile, il progetto viene denominato “Ripristino dell’asse viario che collega i comuni di Pimonte e Castellammare di Stabia SP 179”.

Non sarebbe un ripristino ma una costruzione ex-novo

Dal controllo effettuato dalle Associazioni, sembra invece che non si possa parlare di ripristino, ma di costruzione ex-novo: non c’è mai stata nei Boschi di Quisisana alcuna strada che collegava i due comuni, se non un sentiero, il sentiero CAI 334 lungo circa 230 metri.

La SP 179 non è Via Tuoro a Monte Coppola ma un’altra strada

La “storica” via di comunicazione menzionata nel progetto, la strada provinciale SP 179, è Via Canti a Pimonte e non Via Tuoro a Monte Coppola.

Nel comunicato stampa si afferma che:

“Dallo stradario della Città Metropolitana di Napoli aggiornato al 2018 la S.P. 179, indicata dal comune di Pimonte come antica arteria di collegamento tra i due comuni, viene denominata S.P.179 Agerolina  – ed è preceduta dalla S.P. 313 Agerolina.”

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“Infatti, esse vennero istituite negli anni Sessanta con il D.M. 40971 del 27 agosto 1960 per collegare la frazione di Tralia alla S.S. 366 per Agerola. La S.P. 179, denominata Via Canti, termina sul ponte di confine tra i due Comuni, ed è interamente nel Comune di Pimonte.”

Queste le più gravi incongruenze nel documento per le quali si profilerebbe il reato di frode e falso in atti pubblici.

Carenza della documentazione fotografica

Inoltre, il documento sarebbe carente della documentazione fotografica del sentiero CAI 334, completamente sterrato e di larghezza ridotta, tale da consentire solo il passaggio ciclopedonale.

Il sentiero CAI 334 ricade invece interamente nel territorio di Castellammare di Stabia.

Altri errori di valutazione

Altre “sviste” riguarderebbero la doverosa valutazione del patrimonio ambientale e storico del territorio su cui si va ad impattare con simili progetti:

1)Nel Documento di Indirizzo presentato si parla di tutela dell’ambiente, ma si vorrebbe distruggere un sentiero CAI per costruire una strada carrabile intercomunale attraverso un parco, polmone verde della città di Castellammare di Stabia.

2)Si parla di aver effettuato “adeguate indagini e studi conoscitivi (geologia, archeologia), ecc, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie di rilievo digitale, onde evitare un’eventuale interferenza con il patrimonio culturale e archeologico”.

Domande senza risposta

Come mai allora è stata completamente ignorata la presenza del Sito Borbonico le “Fontane del re” di inestimabile valore storico e culturale, conosciuto da tutti e ben visibile ad occhio nudo?

Quali motivazioni hanno spinto la Commissione Straordinaria di Castellammare a sottoscrivere tale accordo con il comune di Pimonte?

Queste ed altre domande attendono una risposta. Riportiamo integralmente alcuni stralci del comunicato stampa rilasciato dalle Associazioni stabiesi:

I problemi che causerebbe l’attuazione del progetto di creazione della strada attraverso il Parco Borbonico di Castellammare

“Dal punto di vista paesaggistico si provocherebbe un danno irreversibile alla vegetazione e all’avifauna, la tranquillità dei luoghi verrebbe minata e il paesaggio completamente alterato, non saranno sufficienti opere di ingegneria naturalistica per riparare al danno ambientale.

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I boschi di Quisisana non sono una semplice area verde ma un luogo di storia, e come cittadini stabiesi siamo chiamati a preservarla.

Ma se il danno principale lo ricevono gli abitanti di Castellammare di Stabia nel cui territorio ricade l’intero progetto, il danno di riflesso si ripercuote su tutta la collettività, perché il patrimonio boschivo e l’ambiente sono un patrimonio universale.

Le Fontane del Re rappresentano la testimonianza storica della presenza dei Borbone a Castellammare di Stabia e versano in completo stato di degrado.”

Le iniziative da portare avanti per la salvaguardia e la valorizzazione del Sito borbonico dove era presente un sentiero ma non una strada

“Sarebbe stato auspicabile che l’amministrazione stabiese reperisse delle risorse per la cura dei sentieri, compreso quello dell’Acquedotto borbonico, delle Fontane del Re e di una manutenzione generale del Parco.

Si sta minimizzando la gravità del progetto parlando di “ripristino” di una strada che non è mai esistita, in quanto, come già detto, si tratta di un sentiero del CAI che consente agli appassionati della montagna di raggiungere i sentieri dei Monti Lattari.”

Richiesta delle Associazioni cittadine su questo progetto per la realizzazione della strada all’interno del Parco Borbonico

“Invitiamo il Commissario Straordinario Dr Raffaele Cannizzaro, firmatario dell’accordo con il comune di Pimonte, a riconsiderare l’opportunità di realizzare un’opera che avrebbe un forte impatto sull’ambiente, oltre alla trasformazione di 230 m del sentiero CAI 334 in una strada ex novo che farebbe convogliare il traffico intercomunale attraverso i Boschi di Quisisana.

Infine, per le motivazioni esposte, riteniamo che il Decreto della Regione Campania e le conseguenti Delibere emesse dai due comuni interessati siano viziate da un errore: non si tratta del ripristino di una strada esistente ma della realizzazione di una strada ex novo sul tracciato di un sentiero del CAI.”

Riusciranno le Associazioni stabiesi a fermare l’attuazione di questo delitto le cui vittime sarebbero l’Ambiente e la Storia? Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi.


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