L’invocazione della Madonna del Rosario di Pompei o, più semplicemente, della Madonna di Pompei, è tornata, con tanti fedeli, alla presenza dopo due anni.
L
a celebrazione della Messa e la recita delle preghiere alle ore 10:30 sarà presieduta dal Cardinale Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.
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L’evento si tiene due volte l’anno: il 7 ottobre (Madonna del Rosario) e l’8 maggio (San Michele Arcangelo) ed è trasmesso in diretta televisiva.
Invocazione della Madonna di Pompei in diretta tv: palinsesto e streaming
Per chi volesse seguire l’evento in diretta tv basta seguire le frequenze del canale 21 a partire dalle ore 10:30 di oggi domenica 8/5.
L’evento sarà anche trasmesso in diretta streaming su www.canale21.it, il sito ufficiale del canale televisivo napoletano.
In onda anche in diretta su Tv2000, l’emittente della Conferenza episcopale italiana.
LA TRADIZIONE
Il Pellegrinaggio del Pignataro Maggiore è iniziato venerdì sera tardi, una passeggiata di 90 km che li separa dalla Terra Santa di Pompei, dove poi parteciperanno alla Messa e leggeranno le Scritture.
La petizione
Dal 1945 giungono nella città di Maria come pellegrini del passato, nella fatica del viaggio e con semplici zaini in spalla per adempiere agli antichi voti.
L’Italia è stata coinvolta nella grande tragedia della seconda guerra mondiale.
Anche gli uomini di Pignataro furono chiamati a combattere.
Promisero alla Madonna che, se fossero tornati a casa sani e salvi, sarebbero andati a piedi a Pompei ogni anno.
Le loro preghiere sono state accettate e quindi il rituale è stato ripetuto ogni anno da allora.
La storia della pittura e del culto della Madonna del Rosario di Pompei
Il culto della Vergine Maria del Rosario di Pompei, o più semplicemente della Madonna di Pompei, nasce alla fine del 1800 da Bartolo Longo, l’attuale Beato Bartolo Longo, che si dice fosse, mentre era nei campi. , sentì la Madonna dirgli:
“Se predichi il Rosario, sarai salvo”.
Il giovane Bartolo Longo fu così commosso da questo messaggio della Madonna, che abbandonò i circoli satanici che frequentava, e iniziò l’opera di diffondere la sua preghiera del rosario.
Tuttavia i primi tentativi di diffondere il Rosario non furono molto fruttuosi, e per questo si recò a Napoli, comprando un quadro affinché i pompeiani potessero facilmente convertirsi alla preghiera, questo di più.
Il destino ha voluto, una volta a Napoli, Bartolo Longo incontrò il suo confessore, che gli suggerì di contattare la suora Maria Concetta del convento di Porta Medina, che conservava un dipinto della Madonna del Rosario, che lo stesso confessore gli aveva affidato molti anni fa.
Il dipinto era in pessime condizioni, danneggiato dalle tarme e scolorito in tutta la parte, tanto che Bartolo Longo non volle accettarlo.
Ma su insistenza della suora, non poté rifiutare il dono, e con questo si recò a Pompei, su un carro solitamente utilizzato per il trasporto del letame.
Il dipinto, così com’è, sia per lo stato di degrado in cui versa che per l’errore nel dipinto, che raffigura Santa Rosa invece di Santa Caterina da Siena, è a rischio di interruzione.
Così Bartolo Longo decise di affidare il dipinto nelle mani di un restauratore, e contemporaneamente iniziò a costruire una nuova chiesa per esporre il dipinto.
Lla costruzione di questa chiesa sarebbe stata affidata alla contessa Marianna De Fusco, futura moglie dello stesso Bartolo Longo, che fece cospicue donazioni, e successive donazioni dei fedeli fecero sì che la chiesa venisse trasformata nell’attuale Basilica Papale Madre del Rosario.
Il dipinto Nostra Signora di Pompei, o Madonna del Rosario di Pompei, è stato venerato sin dalla sua prima esposizione pubblica.
Il 13 febbraio 1876, quando il dipinto fu esposto e venne presentato per la prima volta, avvenne il primo miracolo che fu la guarigione, a Napoli, di una ragazza affetta da epilessia incurabile.
In brevissimo tempo migliaia di fedeli cominciarono a venire a Pompei, chiedendo ciascuno un favore alla Madonna, tanto che oggi si stima che oltre 4 milioni di persone compiano il pellegrinaggio ogni anno, facendo così, di Pompei, una dei santuari mariani più visitati al mondo.
L’importanza della Basilica di Pompei per il mondo cattolico è testimoniata anche dal fatto che è stata visitata 4 volte da un Papa: in particolare, sia Papa Giovanni Paolo II, sia Papa Benedetto XVI e Papa Francesco hanno entrambi visitato il santuario.
Supplica alla Madonna di Pompei, il testo
O Augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del Cielo e della Terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti nel tuo Tempio di Pompei, in questo giorno solenne, effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie.
Dal Trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso su di noi, sulle nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, sul mondo.
Ti prenda compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono.
O Madre, implora per noi misericordia dal Tuo Figlio divino e vinci con la clemenza il cuore dei peccatori.
Sono nostri fratelli e figli tuoi che costano sangue al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo Cuore.
Mostrati a tutti quale sei, Regina di pace e di perdono.
Ave Maria
È vero che noi, per primi, benché tuoi figli, con i peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore.
Lo confessiamo: siamo meritevoli dei più aspri castighi, ma tu ricordati che sul Golgota, raccogliesti, col Sangue divino, il testamento del Redentore moribondo, che ti dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori.
Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra Avvocata, la nostra speranza. E noi, gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!
O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti, soprattutto dei nostri nemici e di tanti che si dicono cristiani, eppur offendono il Cuore amabile del tuo Figliolo.
Pietà oggi imploriamo per le Nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo Cuore. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia!
Ave Maria
Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle Sue grazie e delle Sue misericordie.
Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i Cori degli Angeli.
Tu distendi il tuo dominio per quanto sono distesi i cieli, e a te la terra e le creature tutte sono soggette.
Tu sei l’onnipotente per grazia, tu dunque puoi aiutarci.
Se tu non volessi aiutarci, perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci.
Il tuo cuore di Madre non permetterà di vedere noi, tuoi figli, perduti, il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, ci ispirano fiducia che saremo esauditi.
E noi confidiamo pienamente in te, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, e, oggi stesso, da te aspettiamo le sospirate grazie.
Ave Maria
Chiediamo la benedizione a Maria
Un’ultima grazia noi ora ti chiediamo, o Regina, che non puoi negarci in questo giorno solennissimo.
Concedi a tutti noi l’amore tuo costante ed in modo speciale la materna benedizione.
Non ci staccheremo da te finché non ci avrai benedetti.
Benedici, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice.
Agli antichi splendori della tua Corona, ai trionfi del tuo Rosario, onde sei chiamata Regina delle Vittorie, aggiungi ancor questo, o Madre: concedi il trionfo alla Religione e la pace alla Società umana.
Benedici i nostri Vescovi, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l’onore del tuo Santuario.
Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di Pompei e quanti coltivano e promuovono la devozione al Santo Rosario.
O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo d’amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più.
Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra ed in cielo.
Amen.
Salve Regina.
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Cristina Adriana Botis / Redazione Campania
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