Eventi e guadagni sono sempre benvenuti: ma c’è modo e modo

Eventi e guadagni sono sempre benvenuti ma, con il cuore di una città bloccato dagli ingorghi, con la musica sparata nella notte ed il caos ovunque, anche no!

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Eventi e guadagni sono sempre benvenuti ma, con il cuore di una città bloccato dagli ingorghi, con la musica sparata nella notte ed il caos ovunque, anche no!

Eventi e guadagni sono sempre benvenuti: ma c’è modo e modo

Sulla scia anche della querelle suscitata da quel Genio di Briatore sulle pizze (querelle creata ad arte per far parlare dei suoi locali e quindi tutta pubblicità a scrocco), ecco che i pizzaioli napoletani, punti sul vivo e finanche offesi dal neo Marchese del Grillo (alias Briatore),

hanno pensato bene di organizzare eventi con la bandiera della difesa della pizza napoletana piantata su solidi registratori di cassa.

 Eh già, perché alla fin fine, checchè ne pensi Briatore, con il suo permesso ma anche no, fessi non sono nemmeno i napoletani e sanno odorare anche loro da dove viene il vento per mettere in campo Eventi e guadagni.

Un’annusata, una pensata e la “frittata” è bella che fatta e servita.

IL CASO

Pizza Margherita, da 5 a 15 euro e oltreIl fatto è che i Geni nostrani, per niente inferiori al 72enne geometra di Verzuolo, hanno ben pensato di creare un evento per la Pizza,

Epperò…

Ottima l’iniziativa ma, come dice anche il Presidente degli industriali napoletani, Costanzo Jannotti Pecci —. Est modus in rebus (c’è modo e modo) e quindi si è avuto che, per le scelte di locazione fatte, gli aspetti positivi dell’evento siano stati vanificati dai problemi creati come, e più, di quelli creati da quella che ormai è diventata una piaga sociale per i residenti: la MalaMovida.

« Il luogo della manifestazione è sbagliato e se lo scopo di tutto è valorizzare un prodotto al centro di riconoscimenti così alti, bisogna andare ben oltre l’appuntamento singolo», afferma  il presidente degli Industriali napoletani Costanzo Jannotti Pecci.

Ed ha ragione.

Per questi eventi (movide incluse) il problema più grande resta sostanzialmente quello della location che:

  1. se sono fatti in zone molto abitate e sotto casa di tante persone,
  2. se sono messi in campo schierando una marea di tavoli e tavolini con un marea di persone lì assise e a contorno

ecco che, come dicevo, la frittata è fatta e servita perché ne consegue che il tutto diventa una bolgia.

Bolgia che, se sopportabile oltre che auspicata in luoghi aperti e non residenziali, diventa non solo un patimento per tutti i residenti ma, alla fin fine, toglie agli stessi “avventori” una parte del piacere che potrebbero trarre dalla serata.

Inoltre, anche questo da non trascurare, c’è il rischio di ritrovarsi in una possibile condizione di pericolo visto che, con tali assembramenti, vengono a mancare tutte le possibilità di fuga per qualsiasi emergenza, nonché finanche la possibilità di intervento dei soccorsi.

E potrebbero anche essere stati necessari con tanta calca e centinaia di persone, per lo più giovani che assistevano agli spettacoli finanche dagli scogli e/o arrampicati ovunque era possibile, anche sui muretti.

Per fortuna, e ripeto, per fortuna, nulla è successo ma non è che si può contare solo sulla fortuna, spesso bisogna aiutarla e, con l’evento posto in campo, in quel luogo e in quel modo, alla stessa è stata messa anche una doppia benda.

E questo senza contare il disagio per i residenti che magari hanno voglia, o necessità, di riposare.

Magari hanno un ammalato, anche grave, relegato a letto in casa sua ma alla mercé del caos sonoro più vario e via di seguito. E non arrivo ad ipotizzare “un morto” in casa, o comunque un lutto. Cose queste che, purtroppo, anche ci sono!

  1. Seguito che si può riassumere in:impossibilità per i residenti di uscire, anche se magari per necessità o emergenze, visto che la zona è tutto un caos senza nemmeno strade di reflusso. Prigionieri in casa, insomma;
  2. impossibilità, anche per loro e per gli stessi motivi, di avere magari aiuti da una qualche ambulanza.

Insomma, una situazione inaccettabile più che incredibile.

Va bene il mare, va bene il panorama più che godibile ma… dove vanno a finire queste cose se nemmeno si riesce a vederle, men che meno a gustarle?

Queste sono cose che Napoli (e non solo, ma tutta la costiera: da Napoli ad Amalfi) offre in abbondanza, ma sono anche cose che vanno gustate come il caffè: con calma, tanta calma, e in silenzio!

Abbiamo delle ricchezze incommensurabili di cui godere, perché degradarle a perle dati ai porci?

(NOTA: con questo non intendo dare del “porco” a chicchessia, per carità, anche se… qualcuno, purtroppo, si intrufola sempre. E la mattina dopo si vede il risultato del suo passaggio punteggiato da: beh, i residenti sanno bene a cosa mi riferisco).

In tutta la costiera ci sono, oltre a panorami e luoghi da tutti invidiati, ci sono anche tanti altri posti, anch’essi non meno apprezzabili e godibili con la pace e la tranquillità di tutti.

Restando a Napoli la domanda è: perché trasformare, ridurre, il meraviglioso lungomare, la riviera di Ciaia, in luoghi per sagre più o meno paesane?

A Napoli, ad esempio, c’è un’altra perla: la Mostra d’Oltremare! Ed allora: perché non realizzare lì questi eventi visto che è una zona nata ANCHE per questo e quindi più fruibile e godibile?

E come a Napoli si può dire che ovunque, per fortuna, luoghi alternativi e non meno ameni o godibili, esistono.

A Castellammare, ad esempio, ci sono le Terme Antiche (dove sempre ricordo si facevano spettacoli e musica in estate) e poi anche quelle Nuove, e poi ancora: la Reggia di Quisisana; e poi ancora, addirittura, Monte Faito che sarebbe raggiungibile da tutti in soli 7 minuti (da 0 a 1112 metri) a qualsiasi ora se solo si lasciasse in funzione, la funivia, anche in orari extra per tali eventi.

Insomma, tornando all’input iniziale in Cronaca Napoli:

benvenuti gli eventi di qualsiasi genere e natura, benvenuta la musica ed i concerti, benvenuto tutto e tutti ma….

Ma c’è modo e modo e per ogni cosa bisogna cercare la location più adatta, location di prestigio che per fortuna non mancano, per cui: basta poco che ce vò direbbe Covatta.

Ed in effetti basta guardarsi in giro un po’ ed aguzzare ingegno e fantasia, nonché metterci volontà nel ben operare, per tutti!

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