A
l termine di Croazia – Italia che ha visto gli azzurri pareggiare all’ultimo secondo conquistando così la qualificazione agli ottavi si è presentato in sala stampa il ct Spalletti che ha così commentato il risultato finale:
“Un’emozione forte perché quando le partite si decidono così all’ultimo diventa tutto più bello,” ha dichiarato il Ct azzurro. “I ragazzi hanno dimostrato grande carattere, continuando a crederci anche quando la qualificazione sembrava compromessa. Hanno coperto bene anche in fase difensiva contro una squadra molto offensiva, meritando il passaggio del turno.”
Tuttavia, Spalletti non nasconde la sua delusione per la prestazione generale: “Come qualità di gioco siamo sotto il nostro livello. Abbiamo prodotto poco e questo è dovuto ad un approccio mentale sbagliato. Si è pensato troppo al pareggio, accontentandosi del risultato minimo, invece di osare di più. Dobbiamo ritrovare la mentalità vincente che ci ha contraddistinto in passato.”
Il Ct sottolinea la necessità di migliorare in diversi aspetti: “Dobbiamo essere più fluidi in fase di uscita palla, più coraggiosi nel giocare, più cattivi negli ultimi metri. Abbiamo individualità di grande valore come Jorginho, Barella, Fagioli e Calafiori, ma non le abbiamo sfruttate a pieno. Dobbiamo fare di più, puntare di più sulla qualità e ritrovare il nostro standard di rendimento.”
Nessun modulo alibi: “Non voglio sentir parlare di prudenza. Il problema non è il modulo, ma il nostro atteggiamento mentale. Dobbiamo smettere di accontentarci e dare sempre il massimo. Solo così potremo esprimere il nostro vero potenziale.”
Proprio sul modulo e sulle scelte iniziali, Spalletti si arrabbia in conferenza stampa per le voci su presunti accordi con i giocatori.
In particolare, il CT azzurro si è scagliato contro le insinuazioni che circolavano sui media, secondo cui la scelta di una formazione rivoluzionaria contro la Croazia fosse il frutto di un “patto” con i calciatori. Spalletti ha definito tali accuse come “cose di spogliatoio che fanno male alla nazionale”, sottolineando la sua totale apertura al dialogo e confronto con i suoi giocatori.Ha poi chiarito che l’utilizzo del 3-5-2 era già stato provato in passato e rappresentava una sua precisa scelta tattica, supportata da una tesi elaborata durante il suo corso a Coverciano.
Le parole di Spalletti hanno avuto un’ampia eco mediatica, dividendo l’opinione pubblica: C’è chi ha apprezzato la sua passione e il suo attaccamento alla nazionale, mentre altri hanno criticato il suo comportamento focoso. La vicenda ha comunque acceso il dibattito sul rapporto tra CT e calciatori e sul potere che questi ultimi possono avere all’interno di una squadra.
Un messaggio chiaro lo manda ai suoi giocatori: “So che possiamo fare meglio e lo pretendo da loro. Abbiamo la qualità per competere con chiunque, ma dobbiamo crederci e dimostrarlo in campo. A partire dagli ottavi di finale, servirà una prestazione di tutt’altro livello per continuare il nostro cammino in questo Europeo.”
Spalletti conclude con un monito: “Il pareggio con la Croazia è solo un primo passo. Se vogliamo ambire al successo, dobbiamo cambiare marcia e dare il massimo in ogni partita.”
Lascia un commento