L
a situazione attuale della Serie B in merito ai diritti televisivi è decisamente critica.
L’impossibilità di raggiungere un accordo con i principali broadcaster, nonostante le trattative in corso, ha portato la Lega Serie B a valutare seriamente l’ipotesi di creare un proprio canale televisivo o il ricorso ad altri Broadcaster diversi dagli attuali.
Cosa significa un canale televisivo di Lega?
- Autonomia: La Lega B potrebbe acquisire una maggiore autonomia nella gestione dei propri contenuti e nella definizione delle proprie strategie di marketing.
- Flessibilità: Un canale di proprietà consentirebbe una programmazione più personalizzata, adattata alle esigenze delle squadre e dei tifosi.
- Rischio: L’avvio di un nuovo canale comporta ingenti investimenti e sfide importanti in termini di produzione e distribuzione.
Quali potrebbero essere le conseguenze di questa scelta?
- Visibilità: Un canale dedicato potrebbe garantire una maggiore visibilità al campionato di Serie B, anche a livello internazionale.
- Entrate: La creazione di un canale potrebbe generare nuove fonti di ricavo attraverso la pubblicità e le sottoscrizioni.
- Impatto sui tifosi: Un canale di proprietà potrebbe offrire ai tifosi un’esperienza più completa e coinvolgente, con contenuti esclusivi e approfondimenti.
Non è escluso un accordo in extremis che possa risolvere positivamente la questione dei diritti televisivi di serie B.
Questo il comunicato della Lega di Serie B
«L’Assemblea ha deliberato all’unanimità la pubblicazione di una nuova offerta al mercato relativa ai diritti audiovisivi 2024-2027, strutturata sempre “per prodotto”. Il documento tiene conto dei numerosi confronti tenuti in queste settimane e delle osservazioni espresse dai broadcaster, oltre all’opportunità di avviare comunque un percorso moderno e innovativo di affermazione dei prodotti audiovisivi della Lega B», si legge nella nota post assemblea. «A questo proposito l’Assemblea ha deliberato, sempre all’unanimità, di dar corso al progetto da strutturare insieme a un importante partner internazionale per la distribuzione del campionato di Serie BKT».
«La Lega B, durante gli incontri, ha anche recepito il contesto della variazione di mercato, profondamente mutata anche per il dirottamento dei fondi dei broadcaster sulle nuove maxi competizioni internazionali. Un impoverimento (non solo economico) di tutto il sistema calcio già ampiamente previsto e preannunciato da quasi un anno».
«Secondo la Lega B è fondamentale a questo punto che la Figc, diversamente da quanto fatto finora, si faccia portavoce delle istanze di tutte le componenti federali. Tutto ciò in coerenza con l’articolo 18 dello Statuto Uefa che individua il principio della redistribuzione delle entrate generali provenienti dal calcio, nel rispetto del principio di solidarietà, al fine di sostenere il reinvestimento a favore di tutti i livelli e ambiti del settore», conclude la Lega B.
In conclusione, la situazione è in continua evoluzione e sarà fondamentale seguire gli sviluppi delle prossime settimane per capire quale sarà la soluzione definitiva.