Rangers-Napoli 0-3, a Glasgow va in scena un Napoli ormai dominante non solo nel campionato italiano ma anche in Europa. Annichilita la squadra scozzese di Giovanni Van Bronckhorst che pure non aveva iniziato male la contesa con i più quotati azzurri.
RANGERS-NAPOLI, ANALISI E CONSIDERAZIONI.
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ei primi 15 minuti infatti due campanelli d’allarme per il Napoli di Spalletti con la capocciata del colombiano Morelos che tutto solo e indisturbato mette di poco fuori la sfera con la difesa azzurra che resta guardare e pochi minuti dopo un gran tiro di Arfield su cui Meret, altra novità positiva della serata, si supera mettendo in angolo con la mano di richiamo.
Ma poi è un monologo azzurro che domina la scena all’Ibrox Stadium di Glasgow. Ci prova prima Simeone, imbeccato da un ottimo Zielinski, rigori a parte, e fioccano le occasioni con i Rangers di Van Bronskhorst sempre più all’angolo, spettatori attoniti del dominio azzurro.
Ma è nel secondo tempo che il Napoli straripa e mette al tappeto i Rangers di Glasgow. Dopo i due rigori falliti da Zielinski (il primo fatto ripetere dopo il tap-in con gol annullato a Politano) che ne inficiano una pur ottima prestazione, il Napoli sfrutta alla grande sia l’uomo in più per l’espulsione di Sands e le enormi praterie che si aprono in ogni zona del campo.
Al resto ci pensano Kvara e le bocche da fuoco del reparto avanzato. Ma l’impresa di Ibrox contro i Rangers significa anche un’altra cosa: sta finalmente crescendo soprattutto di condizione la panchina del Napoli. Ammortizzata anche l’assenza pesantissima di Osimhen con Simeone e Raspadori che fanno a gara a chi semina maggior pericolo nelle difese avversarie.
E proprio due partirti dalla panchina mettono in ghiaccio la gara a conferma che quest’anno Spalletti può contare su almeno 16-17 titolari, diversamente da ciò che è avvenuto al Napoli delle ultime stagioni.
Raspadori sempre più decisivo al secondo gol consecutivo con la maglia azzurra e soprattutto Ndombele che va via via crescendo in condizione fisica e che è destinato a diventare uno dei pilastri del centrocampo del Napoli. Anche per lui un gol che mette le ceralacca sul risultato finale di 0-3 ma anche tanta, tantissima sostanza che si vede eccome nei pochi minuti finali che gli vengono concessi.
E ora Milano, sponda rossonera, con l’assenza pesante di Osimhen (ma anche al Milan mancherà Leao) ma con la consapevolezza che il Napoli ha ormai una panchina all’altezza dei titolari. Particolare quest’ultimo che potrebbe rappresentare davvero in positivo la svolta della stagione azzurra. Per ora accontentiamoci (sperando di consolidarlo) del primato in Europa e in Italia. E scusate se è poco….
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