Napoli, caccia al sostituto di Kim: 10 motivi per puntare su Kevin Danso

In questo editoriale sul Napoli, cercheremo di spiegare perchè Kevin Danso potrebbe essere il nome più caldo per il dopo Kim Min Jae

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In questo editoriale sul Napoli, cercheremo di spiegare perchè Kevin Danso, a nostro giudizio, potrebbe essere il nome più caldo per il dopo-Kim.

Kim Min Jae, dallo scorso 18 Luglio, è ufficialmente un nuovo calciatore del Bayern Monaco.

La telenovela, dal finale già scontato di cui ormai si attendeva solo il sigillo conclusivo, ha decretato che il Napoli dovrà fare a meno del muro sud-coreano, uno dei colpi meglio riusciti di tutta l’era De Laurentiis nonché tra i crack più ambiti nell’intero panorama calcistico di primo livello.

Tant’è che, ad accaparrarsene le prestazioni ( chiamali fessi), sono stati i colossi bavaresi, che proprio con Kim confidano di aver collaudato il reparto difensivo, con l’auspicio di iscriversi alla corsa per la vittoria finale della Champion’s League.

Per il club partenopeo, inutile girarci intorno, è una perdita di proporzioni importanti.

Napoli la cessione di Kim non è la prima eccellente

Quanto importanti lo stabilirà il campo, ma non tutto è perduto: la storia ( soprattutto quella recente) insegna che il Napoli sa fare scouting ed accorta programmazione, di tanto in tanto riuscendo a scovare talenti ignoti ai più che poi si rivelano perfettamente all’altezza del contesto.

Non più tardi di appena 12 mesi fa nessuno avrebbe scommesso un euro che uno sconosciuto coreano, con appena 1 anno solo di esperienza europea ( tra l’altro nel campionato turco), avrebbe spazzato via in poche settimane la nostalgia di un personaggio come Kalidou Koulibaly. Eppure, è successo.

A riprova del fatto che nel calcio non esistono insostituibili e che una progettualità ben definita può sopperire anche alle partenze dei singoli più rilevanti nello scacchiere titolare.

Ufficializzata dunque la cessione di Kim, Mauro Meluso and company sono chiamati all’arduo compito di reclutare un sostituto degno del predecessore asiatico.

Tra i vari nomi scorsi, uno in particolare stuzzica le fantasie del nostro palato e di uno in particolare ci sentiamo di caldeggiare l’acquisto: Kevin Danso.

10 punti e 10 motivazioni che indicano come Kevin Danso può essere il sostituto di Kim Min Jae al centro della difesa del Napoli

ESPERIENZA INTERNAZIONALE:

nonostante sia solo alla soglia dei 25 anni, ha già toccato 3 dei 5 principali campionati del mondo, avendo giocato in Bundesliga con l’Augusta, in Premier League con il Southampton e in Ligue 1 con il Lens.

Non solo: con la nazionale austriaca ha fatto tutta la trafila dall’under 15 alla Nazionale Maggiore, venendo convocato quasi sempre e giocando quasi tutte le partite con continuità soprattutto nell’ultimo anno, in una delle compagini nazionali più intriganti degli ultimi tempi.

CARATTERISTICHE FISICHE:

da questa prospettiva è praticamente l’alter-ego ideale di Kim. Alto 1.90 cm ( stessa statura del coreano) per 80 kg di massa ( Min Jae è più grosso di 6 kg), strutturalmente riesce ad avere un impatto nei contrasti che lo rendono un difensore difficile da superare nello stacco di testa e negli uno contro uno.

VELOCITA’:

sebbene sia sostenuto da una stazza fisica importante, accanto all’essere roccioso ci aggiunge una rapidità di passo quasi insolita per la sua conformazione fisica ( altra suggestione curiosa che lo avvicina alle caratteristiche di Kim). Insomma, il Napoli non solo non ci perderebbe in esplosività, ma potrebbe ritrovarsi un profilo capace di abbinare potenza e passo svelto.

ETA’:

dopo aver girovagato a lungo alla ricerca della consacrazione personale, Danso ha trovato la propria dimensione nell’ultimo biennio al Lens. Classe ’98, è forse nel periodo della piena consapevolezza per un calciatore professionista, l’arco di carriera dove un atleta moderno profonde il massimo sforzo per compiere il definitivo passo da promessa a top player. Il momento migliore per cimentarsi nella sfida di indossare, chissà, una maglia con un tricolore appena sfornato sul petto.

RESILIENZA:

la carriera di Danso non è stata tutta rose e fiori fino ad ora. L’esperienza in Inghilterra, ad esempio, è stata assai deludente e anche in Bundesliga non aveva mai trovato la piena titolarità, a dispetto delle belle potenzialità fatte intravedere. Ciononostante, non ha mollato e ha saputo ricostruirsi, rifiorendo con pazienza, sacrificio e abnegazione. Un talento che fa fatica a sbocciare può perdersi e finire col rotolare nella mediocrità. Danso non ha permesso che succedesse, dimostrando di saper lavorare sulle proprie mancanze.

IMPENETRABILITA’:

con appena 29 reti subite, la difesa del Lens è stata di gran lunga la meno battuta dell’ultima Ligue 1. Anche nella stagione precedente, in cui Danso era stato titolare inamovibile, la squadra aveva avuto la quinta migliore difesa del torneo. Fare goal ai giallorossi di Francia, nell’ultimo biennio, non è stata certo una cosa da poco.

SFRONTATEZZA:

non ha mai giocato, finora, in top club o comunque in compagini abituate storicamente a lottare per la vittoria finale, eppure ha dimostrato in campo di non soffrire di alcun complesso di inferiorità in questo senso.

Il suo Lens, l’anno scorso, ha seriamente insidiato il titolo di Campione di Francia ai pluridecorati del PSG, finendo il campionato secondo a un solo punto di distacco dai parigini.

Sa cosa significa giocare in contesti dove la sofferenza sportiva è una costante, eppure questo fattore non ne ha mai limitato la crescita progressiva.

Sa soprattutto cosa significa inseguire e sfiorare un’impresa sportiva, il che ne traccia un’altra potenziale similitudine con quanto invece il Napoli ha saputo compiere trionfalmente nell’ultima stagione, pur fatte le dovute proporzioni: tra il suo Lens e Neymar e soci era un pò il remake di Davide contro Golia, eppure la sfida è stata viva ( anche per demerito dei secondi) fino alle battute finali del torneo.

Sintomo di personalità e fame di emergere, doti extra-campo che sarebbe un errore sottovalutare e che aiutano ad immaginare il profilo non soltanto calcistico ma anche umano che ci troviamo di fronte.

TECNICA DI BASE:

sebbene di ruolo sia un difensore centrale a tutti gli effetti, se la cava piuttosto bene col pallone tra i piedi, sia in fase di impostazione pura, sia in fase di salita e di tentativo di sfondamento. E’ prerogativa fondamentale ormai anche degli interpreti del pacchetto difensivo saper addomesticare la sfera di gioco con una certa confidenza, soprattutto per potersene avvalere nel tentativo di costruzione dal basso che verosimilmente sarà un’arma utilizzata anche dal nuovo Napoli di Garcia.

DUTTILITA’:

in nazionale è stato spesso schierato anche come terzino sinistro, in altre circostanze è stato comunque proposto anche come laterale a destra ( il suo piede naturale è il destro). All’occorrenza potrebbe tornare utile anche per le evenienze più impreviste, un’altra caratteristica peculiare che lo rende un profilo su cui tenere gli occhi aperti.

FIUTO DEL GOAL:

ne ha fatti 3 in due stagioni al Lens, ma precedentemente aveva trovato la via della rete anche con le maglie di Fortuna Dusseldorf ( 2 goal in 1 anno) e Augusta ( sempre 3 goal in 2 stagioni).

Colpisce di lui soprattutto la naturalezza con cui si proponga in zona rete, sia con l’imperioso stacco di testa sia con per la rapidità ed efficacia con cui riesce a trovare lo spazio per la conclusione.

Un difensore moderno deve sapersi far trovare pronto anche nelle situazioni offensive e in una squadra come il Napoli, che già nella passata stagione ha dimostrato enorme strategia nella battuta dei calci piazzati, uno con le caratteristiche di Danso potrebbe rappresentare una serissima arma in più e lo stesso Kevin potrebbe esaltarsi anche in questo momento della partita.

Gli operatori di mercato lavorano sottotraccia.

Chissà che non sia proprio Kevin Danso il nuovo coniglio dal cilindro dal Patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis.


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