Napoli – Lecce (0-0): Le pagelle con i voti ai protagonisti in campo

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Vi proponiamo le pagelle con i voti per i calciatori di Napoli e Lecce che hanno concluso la gara con uno scialbo 0-0.

Gli azzurri chiudono il campionato con l’ennesima prestazione deludente che ufficializza il decimo posto in classifica e l’esclusione dopo 14 anni dalle competizioni europee.

Al Napoli serviva un solo golletto che non arriva anche per un pizzico di sfortuna (il palo e la traversa ne sono testimoni n.d.a.) per vincere la gara, sperare poi nella conquista della Conference da parte della Fiorentina, per accedere così almeno alla Conference League.

Il successo non arriva contro un Lecce che non aveva nulla da chiedere al campionato e a fine gara arrivano i fischi dei tifosi di casa stanchi di aver assistito ad un campionato disastroso degli ex Campioni di Italia.

QUESTA LA PAGELLA AI PARTENOPEI DOPO NAPOLI – LECCE:

Meret 6: non deve compiere alcun intervento di rilievo.

DIFESA

Di Lorenzo 5: il buon piglio si vede solo a tratti, poi la prestazione si allinea a quelle incolore di quest’anno.

Ostigard 6: scolastico ma comunque non commette sbavature.

Juan Jesus 6: del pari del compagno di reparto, non è mai chiamato agli straordinari.

Olivera 5: gli mancano lo spunto e la giocata coraggiosa. Non brilla neppure in fase di non possesso.

CENTROCAMPO

Lobotka 5: un congedo triste anche per Stani, uno dei pochi a salvarsi dell’annata azzurra ma che, a sto giro, sbatte contro l’imbuto creato da Gotti a centrocampo.

Cajuste 5: eccezion fatta per il palo colpito, non brilla. Piuttosto macchinoso col pallone tra i piedi, fa meglio quando non ce l’ha. Ma nulla di rilevante da registrare.

Anguissa 4: entra in ciabatte anche stasera, confermandosi definitivamente come una delle delusioni più cocenti dell’intera annata.

ATTACCO

Politano 5: l’impegno c’è ma combina poco.

Kvaratshelia 5: prova a caricarsi la squadra sulle spalle, quantomeno come leader tecnico, ma sfiata col passare dei minuti.

Simeone 4.5: male. La voglia non è in discussione, ma va tolta la polvere ai movimenti e al tempo delle giocate. Uno di quelli, comunque, pienamente recuperabili. Con la prossima guida tecnica.

I SUBENTRATI DEL NAPOLI

Dal 46’ Raspadori 4,5: dispiace perché, che abbia desiderio di mangiarsi il campo, glielo si legge negli occhi. Ma un calciatore considerato uno dei talenti più prestigiosi del calcio italiano contemporaneo non può commettere errori tecnici banali in serie. Che non si addicono per nulla a un potenziale che c’è sicuramente ma che ancora non è riuscito ad affermarsi all’ombra del Vesuvio. Altro calciatore che sarà compito del nuovo allenatore recuperare.

Dal 46’ Ngonge 7: entra e impatta sulla gara in modo brillante, come gli è successo praticamente tutte le volte che ha avuto l’opportunità di giocare. La speranza è che il nuovo allenatore lo promuova titolare: uno col suo estro non può scaldare la panchina. La clamorosa traversa colpita gli nega una giocata super, ma le gesta tecniche rimangono e non possono essere ignorate.

Dal 64’ Osimhen 5: non è al meglio della condizione e si vede, non riuscendo ad imprimere al match un piglio deciso.

Dall’84’ Mazzocchi sv.

QUESTA LA PAGELLA AI SALENTINI DOPO NAPOLI – LECCE

Falcone 7

Gendrey 6,5

Baschirotto 7

Pongracic 7

Gallo 6

Blin 6

Ramadani 6,5

Berisha 7

Almqvist 6

Krstovic 6

Dorgu 6,5

Gonzalez 6

Pierotti 6

Piccoli 6

Rafia 6,5

Oudin 6

I VOTI AGLI ALLENATORI

Gotti 6,5: squadra, la sua, ordinata, compatta e ben messa in campo. Che, sebbene ormai già sicura di una salvezza conquistata con ottimo anticipo e grande merito, non accetta di fare da comparsa al Maradona, disputando una partita seria, organizzata e assolutamente all’altezza del contesto.

Calzona 4: l’unica cosa buona è che il suo Napoli, proprio all’ultima gara da allenatore del Napoli, per la prima volta riesce a non subire goal in una partita. Sul resto, meglio non soffermarsi più di quanto non si sia già fatto. Non è andata. Certo: gli errori rilevanti di certo non li ha commessi Ciccio Calzona. Che comunque, spiace dirlo, la sua missione l’ha toppata. Con tanti e sinceri auguri di far bene altrove.


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