Esattamente undici anni dopo la notte magica di Doha, il Napoli scrive un’altra pagina di storia a Riyadh. Sotto il segno di Antonio Conte e nel nome di David Neres, gli azzurri conquistano la terza Supercoppa Italiana della loro storia.
C’è un filo invisibile che lega il destino del Napoli al deserto e al calendario. È un filo tinto d’azzurro che si srotola tra il 22 dicembre 2014 e il 22 dicembre 2025. Tre giorni prima di Natale, proprio come allora, il Napoli regala ai suoi tifosi il regalo più bello, trasformando la penisola arabica nel giardino di casa propria. Dalla lotteria dei rigori contro la Juve in Qatar, alla supremazia schiacciante in Arabia Saudita: la storia si ripete, ma con una consapevolezza nuova.
Il ritorno del “Double”
Non è solo un trofeo che si aggiunge in bacheca; è il sigillo su un’era. Grazie a questo successo, Antonio Conte riporta a Napoli il prestigioso “Double” Scudetto-Supercoppa, un’impresa che in riva al Golfo mancava dal 1990, quando a guidare gli azzurri c’erano Albertino Bigon in panchina e un immenso Diego Armando Maradona in campo. Un cerchio che si chiude, undici anni dopo l’ultimo trionfo nella competizione e trentacinque dopo l’ultima volta che i due trofei nazionali hanno viaggiato insieme verso il Sud.
La cavalcata: Quattro gol per la gloria
Con la nuova formula “Final Four”, il percorso è stato netto e senza appelli. Il Napoli si è “fatto in quattro”, distribuendo equamente il proprio peso offensivo:
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La Semifinale: Un 2-0 perentorio contro il Milan, che ha messo in chiaro le ambizioni della truppa di Conte.
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La Finale: Un altro 2-0, stavolta ai danni del sorprendente Bologna, che ha dovuto arrendersi allo strapotere tecnico e fisico degli azzurri.
David Neres: Lo “Sceicco” di Riyadh
Se la squadra ha mostrato una solidità granitica, il protagonista assoluto è stato lui: David Neres. Il brasiliano si è preso la scena mediorientale con la grazia e la spietatezza di un vero fuoriclasse. Dopo aver aperto le danze nella semifinale contro i rossoneri, Neres si è ripetuto nell’atto finale, siglando una doppietta d’autore contro il Bologna. Tre gol in due partite che gli valgono il titolo onorario di “Sceicco azzurro”, l’uomo capace di trasformare ogni pallone toccato in oro colato.
Una favola da “Mille e una Notte”
Mentre le luci di Riyadh si riflettono sulla coppa alzata al cielo, Napoli si prepara a un Natale di festa totale. È una fiaba che sembra scritta da un sapiente sceneggiatore: la stessa data, lo stesso clima di festa, lo stesso epilogo trionfale.
Il Napoli è tornato grande, il Napoli è di nuovo Campione. Da Doha a Riyadh, il deserto continua a parlare la lingua di Partenope.





