Lazio-Napoli, considerazioni e analisi sulla brillantissima vittoria degli azzurri all’Olimpico di Roma contro la Lazio dell’ex Maurizio Sarri che rilancia il Napoli al vertice della classifica di Serie A.
I TEMI E LE CONSIDERAZIONI SULLA VITTORIA DEGLI AZZURRI A ROMA CONTRO LA LAZIO.
La vittoria più netta anche del risultato di 1-2 maturata sul prato dell’Olimpico degli azzurri dimostra ancora una volta che quando il Napoli gioca contro squadre che giocano e lasciano giocare gli azzurri vanno a nozze sfruttando alla grande gli spazi che invece non ci possono essere contro squadre come il Lecce e altre che lottano per non retrocedere contro le quali o segni subito e la metti in discesa oppure si può anche mettere male come accaduto mercoledì scorso.
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ualcuno potrà obiettare come è giusto che sia dicendo che entrambi i gol della Lazio dell’ex Sarri sono arrivati a difesa completamente schierata dei biancazzurri con 10-11 uomini dietro la linea della palla. Ma nessuno potrà negare che la fluidità di manovra nel gioco del Napoli mostrata all’Olimpico dia stata di un altro pianeta rispetto a quella vista nel Napoli che mercoledì scorso ha affrontato e pareggiato col Lecce di Baroni. E la fluidità di manovra è un fattore destinato alla lunga ad essere determinante sull’esito di una gara a prescindere da quelli che sono i singoli episodi che la decidono.
Il Napoli a Roma torna al 4-3-3 che al momento sembra essere il modulo tattico che da più garanzie in attesa che Ndombelè torni ad essere in condizione e ad essere protagonista ad alti livelli.
Ma il dato che emerge dalla vittoria contro la Lazio che può essere letto sia in senso positivo che in senso negativo è che, come confermato più volte anche da Spalletti in conferenza stampa, al Napoli manca sicuramente ancora qualcosa in fase di costruzione del gioco ma soprattutto che questa squadra difficilmente potrà rinunciare al 4-3-3 e a Lobotka che è a dir poco fondamentale nell’economia del gioco del Napoli. Il Napoli con Lobotka (Lazio e gare precedenti) e senza Lobotka (Lecce) sono due cose assolutamente diverse. E quando si dipende troppo da un giocatore non è mai una cosa estremamente positiva.
La gara di Roma vede la Lazio essere in partita solo nei 15 minuti iniziali e nei 15 finali. In mezzo c’è un’ora piena di gioco in cui gli azzurri sono straripanti riuscendo addirittura a fallire ben 4 occasioni da gol sono nei primi 5 minuti del secondo tempo con la Lazio in balia totale del Napoli.
Ridicole le dichiarazioni di Sarri sull’arbitraggio e sul rigore richiesto per braccio alto di Mario Rui su Lazzari per una partita che se finiva 1-4 per il Napoli non ci sarebbe stato nulla da eccepire.
Infine riferimento finale dedicato a mister Spalletti. Si comprende poco da parte di Spalletti la ormai consueta sostituzione di Kvara (sempre sostituito finora quando partito da titolare) soprattutto quando è in serata di grazia come stasera (un gol, un palo con annessa ruleta e altri due quasi gol). Così come non si comprende assolutamente Politano in panchina che ieri è entrato solo per l’infortunio di Lozano.
Salvaguardare i muscoli degli atleti in un torneo anomalo in cui si gioca ogni tre giorni va bene ma che che non diventi una cattiva abitudine. Peccati veniali che ad inizio campionato si possono tollerare ma ripeterli potrebbe essere diabolico quando il gioco si farà più duro col prosieguo del campionato.
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