Cremonese-Napoli è la partita che vale agli azzurri il primato solitario in classifica a 23 punti e che segna il record storico per il Napoli finora mai verificatosi di 8 vittorie consecutive considerando tutte le competizioni.
ANALISI E CONSIDERAZIONI SULLA VITTORIA DEL NAPOLI CONTRO LA CREMONESE DI MISTER ALVINI.
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l risultato però non tragga in inganno. E’ stata una vittoria molto più sofferta dell’1-4 maturato allo stadio “Zini” di Cremona, stadio nel quale peraltro gli azzurri non avevano mai vinto nella loro storia, neanche in epoca maradoniana.
Nel primo tempo il Napoli dopo appena tre minuti colpisce subito la traversa con Rrahmani che poi nella ripresa subirà anche un infortunio muscolare che lo fermerà per qualche settimana. E poi riesce ad andare in vantaggio con un rigore abilmente procurato da Kvaratskhelia che per tutto il match sarà sottoposto ad una ferrea marcatura a uomo dalla difesa cremonese.
Dopo il rigore trasformato da Politano la partita non cambia molto. La Cremonese continua a giocare addosso al Napoli uomo su uomo e a cercare di pungere di rimessa. Gli azzurri nel primo tempo oltre al gol avranno solo due occasioni, una con Raspadori e l’altra con Anguissa con il portiere Radu che si disimpegna bene in entrambe le occasioni.
Nella ripresa il Napoli soffre soprattutto l’ingresso in campo di Okereke che dà maggiore profondità alla propria squadra ma soprattutto la stanchezza che affiora dopo l’impresa di Amsterdam contro l’Ajax. Politano nel post-gara parlerà apertamente di stanchezza in molti azzurri nella ripresa. E così arriva il pareggio su un rimpallo a favore di Dessers e il Napoli per una decina di minuti sbanda un tantino sotto le ripartenze ficcanti degli uomini di Alvini.
Non è un caso che il Napoli la partita con la Cremonese la vinca con i subentrati nel secondo tempo, tutte forze fresche che impattano alla grandissima sul match. Lozano, Simeone, Olivera e Zielinski pressoché decisivi oltre al solito Kvara in versione assist-man in occasione del gol del 3-1 di Lozano che chiude il match.
Menzione particolare a Giovanni Simeone che si dimostra ormai praticamente imprescindibile per questo Napoli partendo dalla panchina. Finora 4 gol in stagione, due in Champions e due in campionato a dir poco decisivi e di stupenda fattura di testa. Quello di ieri, dopo la prodezza del Meazza, a schiodare un match come quello con la Cremonese che si avviava stancamente verso un 1-1 e che a un certo punto della gara poteva anche starci.
Un piccolo campanello di allarme sulla tenuta fisica degli azzurri la prima mezz’ora del secondo tempo con la Cremonese? Ce lo dirà dopodomani il “Maradona” dove arriverà un Ajax avvelenato dopo l’1-6 dell’andata e che forse si giocherà proprio a Napoli le residue speranze di acciuffare in extremis un posto negli ottavi di finale di Champions.
Il Napoli è chiamato a ritrovare la brillantezza e i ritmi mostrati in Champions come lo stesso Spalletti ha detto in conferenza al termine del match. Per chiudere il discorso qualificazione e anche per chiudere al meglio la prima fase del campionato che si fermerà il prossimo 13 novembre per far posto al Mondiale.
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