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l capitano storico del Napoli, Giuseppe Bruscolotti, in arte “Palo ‘e fierro”, ha presenziato stasera ad un incontro di promozione del suo nuovo libro dal titolo “Vi racconto i campioni del Napoli”. La serata si è svolta all’interno del teatro Karol di Castellammare Di Stabia ed era uno degli appuntamenti della rassegna “Platealmente” a cura del prof Pierluigi Fiorenza.
Ospiti del dialogo con il campione del passato del Napoli Bruscolotti, anche il giornalista stabiese Gaetano Imparato e due bandiere della Castellammare calcistica, nonché anche amici dell’ex calciatore azzurro, Salvatore Di Somma e Roberto Amodio. Queste, in sintesi, le dichiarazioni di Beppe Bruscolotti:
“E’ un piacere essere stasera con voi. Saluto con stima e piacere Salvatore Di Somma, con cui c’era rivalità, ma che reputo un uomo vero che meritava più alti palcoscenici nell’ambito calcistico. Noi calciatori di un tempo avevamo dei comportamenti diversi.
Ai tifosi di oggi, dico di tifare solo per la maglia. Io sono orgoglioso di avere ancora adesso un rapporto di amore ed entusiasmo con la gente che mi tratta con molto affetto.
Il presidente Lauro, ai tempi del mio trascorso con la maglia del Sorrento, alla fine del primo tempo andava sempre via. Quando vincemmo il Campionato disse che il premio era proprio aver ottenuto quel successo e non denaro in più.
Ho avuto l’onore di giocare con il più grande di tutti, Diego Armando Maradona, che per il suo modo di giocare veniva “picchiato”.
Voglio dire ai ragazzi di non abbandonare la scuola perché per me fu un enorme dispiacere. Avevo molta consapevolezza dei miei mezzi, soprattutto agli esordi.
Per poco non si concretizzò il mio passaggio alla Juve Stabia. Voglio fare i complimenti alla Juve Stabia per il campionato che sta facendo, il merito è di chi ci ha creduto ed ha portato la squadra a questi livelli.
Ho deciso di dedicare il mio libro al mister Chiappella perché mi è stato vicino nei momenti più difficili. Salvatore Di Somma era una grande guida per la squadra.
Kvara? I procuratori non possono essere i padroni del calcio.
Nella seconda parte dell’avventura col Napoli di Vinicio, ho rischiato seriamente di andare alla Roma, l’affare non si concluse a causa del mio infortunio. Nils Liedholm mi voleva sia a Milano che durante l’avventura nella capitale. Anche l’Inter mi cercò.
Con l’avvento del Dio del calcio decisi di restare per sempre a Napoli. Dopo un primo anno molto duro, la venuta di Italo Allodi portò una crescita che arrivò al culmine con l’acquisto di Romano come ciliegina sulla torta.
Napoli-Juve? E’ sempre la madre di tutte le partite. Il Maradona sarà sicuramente una bolgia e trascinerà i calciatori con una forza multipla. C’è molto entusiasmo anche da parte bianconera dopo la vittoria col Milan.
In Italia, tante società indebitate non dovrebbero operare sul mercato, ma noi siamo il Paese dove chi parla paga.
Tra gli allenatori che ho avuto occupano un posto importante il Petisso Pesaola, Marchesi, ma soprattutto Luis Vinicio che era innanzitutto un uomo che ti difendeva sempre. I calciatori avevano la consapevolezza di essere importanti con lui.
L’ambiente di Napoli ha purtroppo tanti “saputelli”, io ho molto rispetto per Conte che è un allenatore che di certo non le manda a dire”.
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