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Castellammare di Stabia

Ischia, Iervolino: “Savoia squadra di alta classifica”

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Simone Vicidomini- L’Ischia domani pomeriggio alle ore 14:30 allo stadio “Mazzella” affronterà il Savoia. Dall’infermeria dell’Ischia giungono notizie positive ma allo stesso tempo negative: Pistola e Trani saranno nuovamente convocati, mentre Invernini (stagione finita per lui) e Di Costanzo entrano nel box degli indisponibili. A tutto questo se aggiungiamo anche i due casi di Covid-19 la settimana gialloblu è stata abbastanza tribolata.

«

Affronteremo un Savoia partito con difficoltà, poi si è riorganizzato bene, allestendo una rosa con elementi importanti, di qualità, che fanno la differenza e che non scopro io – afferma il tecnico in conferenza pre-partita –. Una squadra importante che può giocarsela con Puteolana e Frattese, le due maggiori indiziate alla vigilia per il primato».

Dopo tre pareggi consecutivi, qual è il morale del gruppo? «Già da lunedì, quando abbiamo ripreso la preparazione, abbiamo analizzato la gara di Maddaloni, con dati, con numeri alla mano – spiega Iervolino –. L’Ischia ha fatto una partita importante, brucia non aver vinto perché le occasioni ci sono state e la prestazione c’è stata, seguendo un percorso di crescita. Abbiamo analizzato bene questo incontro. Siamo stati nella metà campo avversaria per tutto il primo tempo. Quando sei in emergenza e devi modificare qualcosa, è chiaro che perdi da una parte e guadagni dall’altra. Trofa, benché fuori ruolo da diverse partite, ha rischiato di uscire subito per un colpo, sacrificandosi fino alla fine. E’ questo che vogliamo da tutti».

Sulle condizioni di Di Costanzo, Iervolino dice che «Tony ha avuto un fastidio mercoledì, si sta sottoponendo a terapie e speriamo che domani (oggi, ndr) possa dare la sua adesione stringendo i denti. Dal canto mio preferisco però che riposi per evitare di perderlo per più mesi. Faremo le valutazioni in totale sicurezza».

Settimana particolare tra infortuni, positività, reintegro di De Luise. «E’ stata una settimana tribolata non per gli allenamenti ma a causa delle apprensioni per i casi di Covid ufficializzati dall’Asl. Martedì abbiamo effettuato i tamponi e siamo un po’ più tranquilli. Alla lista degli assenti si aggiunge Arcamone per squalifica, già a centrocampo avevamo problemi e per domenica dobbiamo inventarci qualcosa».

Iervolino passa la “palla” al d.s. Mario Lubrano che spiega la situazione riguardante l’attaccante. «Se ne sono dette tante in questi dieci giorni. Con De Luise ho parlato più volte, il rapporto è onesto e schietto. Anche in estate, quando la sua permanenza era in dubbio, ho avuto diversi confronti con lui, invitandolo a restare per giocarsi questa carta importante. Stavo anche avendo ragione perché Massimo aveva trovato spazio, giocando partite importanti con continuità. Purtroppo ha commesso un errore, ammesso dal ragazzo.

Non è stata una assenza concordata da mesi o in sede di stipula dell’accordo col calciatore, è stata una assenza improvvisa. Da parte sua c’è stato un errore di comunicazione nei confronti della società e della squadra ed è giusto che ricevesse una punizione.

E’ stato una settimana fuori rosa lavorando a parte, oltre ad una multa. De Luise ha compreso, si è scusato, penso che sia arrivato il momento di chiudere questa storia. Da mercoledì si sta allenando in gruppo. Non parliamo di punizioni “repressive” ma sempre improntate al recupero. Adesso ha l’opportunità di dimostrare che ha volontà di fare bene per il gruppo, sentitosi abbandonato contro il Mondragone. Ci siamo mossi come dovevamo, pur rinunciando ad un calciatore in una situazione di emergenza. Era importante far passare questo messaggio, spero che da questa situazione tragga il dovuto insegnamento».

Domenica ci sarà? «E’ stato reintegrato, sarà il mister a decidere, tenuto conto che il ragazzo deve recuperare e ripagare la fiducia datagli da società, allenatore e compagni di squadra», chiosa il d.s.

Sull’andamento della squadra e sulla rosa a disposizione, Lubrano fa una panoramica a 36’ gradi. «Quando ci siamo seduti con l’allenatore per comporre la rosa, sapevamo che la stessa doveva essere formata interamente da isolani, anche in un’ottica a lungo termine, con scelte coerenti con il progetto. Ci siamo interrogati anche sulla lunghezza della rosa visto che avevamo ricambi in tutti i ruoli. Poi ci sono state delle problematiche che hanno costretto Iervolino a delle scelte non dolorose ma forzate.

Ritengo che la squadra stia lavorando bene – aggiunge Lubrano –. In questa settimana siamo stati e saremo insieme sei giorni su sette. Per lavoro, impegno e dedizione, squadra e staff stanno onorando l’impegno, oltre all’onere che comporta entrare da quel cancello e vestire la maglia dell’Ischia.

Su questo ci metto la mano sul fuoco. Non so se si poteva fare qualcosa in più ma nonostante tutto siamo attaccati al treno delle primissime anche se la classifica si sta delineando. Ci sono squadre che hanno speso tanto e che sono alle nostre spalle. Abbiamo la doppia sfida con la Maddalonese che ci potrà portarci avanti anche in coppa. Nel complesso la squadra sta facendo bene.

Domenica ci attende una partita importante contro un Savoia partito in ritardo ma che ha una rosa all’altezza delle primissime. Sono sicuro che i ragazzi saranno all’altezza della situazione. Vedo che c’è un’attesa spasmodica nell’ambiente, il nostro grande pubblico anche stavolta ci darà una mano».

Sul caso di Ciro De Angelis, figlio del tifoso storico Federico, non tesserato dall’Ischia per una ripicca nei confronti del padre, Lubrano glissa. «Sono dinamiche che personalmente né io né l’allenatore abbiamo vissuto, posso comprendere che ci sia da parlare e che sia argomento di discussione ma è fuori dal nostro raggio d’azione che è quello della prima squadra. Su altri problemi non abbiamo difficoltà a metterci la faccia ma, ripeto, non abbiamo vissuto questa questione perché non rientra nelle nostre competenze».

Su dove bisognerà intervenire alla riapertura del mercato, il d.s. gialloblù afferma che «è ancora presto ma non dal punto di vista temporale ma perché abbiamo tante situazioni in fase di sviluppo riguardanti l’infermeria che andranno ad incidere le nostre scelte. Abbiamo cercato di mettere insieme quanto di meglio offrisse il mercato isolano sia a livello qualitativo che della disponibilità a sposare un progetto secondo una determinata ideologia impostata dalla società, ovvero prendere il meglio dalle isole.

Prima di fare delle scelte, dobbiamo capire le tempistiche dei recuperi di Angelo Arcamone (attaccante che si sposa alla filosofia del tecnico), Impagliazzo (giocatore che non trovi in altre squadre), Florio (minore il suo tempo di recupero)».

Possibile un campionato di vertice con una squadra con tutti isolani? «Ho detto a inizio stagione che avremmo potuto trovare delle difficoltà ma qualitativamente questo gruppo ha tanto da dare e non mi riferisco solo a chi è da più anni o chi ha avuto anche pochi giorni fa richieste di mercato. In tanti hanno raggiunto una maturità tale per dare ancora molto anche come padronanza del ruolo in campo. In terraferma c’è poca considerazione perché in tanti sono poco conosciuti. Siamo lì con le prime e nei quarti di coppa (competizione che mi stimola tanto), sono curioso di vedere dove l’Ischia può arrivare. Al momento il gruppo merita fiducia per la dedizione e l’impegno messi dall’inizio di agosto».

Lubrano approfitta della conferenza per rivolgere «un pensiero e un abbraccio a Ugo Invernini, ragazzo che sarà chiamato a mesi di sacrificio, mesi di pazienza (per l’attaccante lesione al crociato anteriore e al menisco del ginocchio destro, ndr). Ma sa che oltre ad avere una famiglia che lo supporta in maniera incondizionata, ne anche una qui che lo appoggia e vuole bene.

I ragazzi che scenderanno in campo faranno una grande partita anche per lui. Stava facendo con il mister un grande lavoro in un ruolo a lui indicato, sperando che al rientro sia più forte di prima. La società lo seguirà nel decorso sia prima che dopo l’intervento. Anzi gli abbiamo chiesto di venire al campo». Iervolino sottolinea che «tutti noi, staff tecnico e compagni, lo hanno sempre chiamato, è sempre qui con noi, peccato perché stava facendo un percorso importante».


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