Il Natale a Napoli ha da sempre avuto delle suggestioni diverse dalle altre città, sia italiane che straniere. Già dai primi giorni di Dicembre, con la novena dell’Immacolata , gli zampognari, anche se oggi si ascoltano sempre più raramente, cominciano con i loro suoni ad annunciare la prossima festività. Puntualmente mi torna a mente, in questi giorni, il classico di Eduardo NATALE IN CASA CUPIELLO che ci fa vedere però un Natale napoletano abbondantemente superato dai tempi sia per ambientazione che per afflato familiare ormai fuori tempo.
span style="color: #222222;">Oggi, ad esempio, a San Gregorio Armeno, strada di Napoli dove si può trovare tutto per i presepi, i pastori sono stati sostituiti da personaggi politici e di costume, come non vi è più l’arte di costruirlo bensì la volontà di acquistarlo già fatto. Ma tornando al capolavoro di Eduardo, c’imbattiamo in una modesta casa laddove il clima prenatalizio si vive con una forte intensità emotiva, laddove il personaggio principale è talmente caparbiamente legato alla tradizione da non accorgersi d’un realtà Familiare che alla fine si conclude in dramma. L’ambiente è conforme ai tempi nei quali è stata scritta la commedia, pur dignitosa l’ambiente scarno, sicuramente lontanissimo dai tempi che stiamo vivendo col telefono, acqua corrente, frigorifero, cellulari, riscaldamento, Tv, computer e quant’altro ci ha portato la tecnologia in poco più di mezzo secolo.
Ciò nonostante assistiamo ad un ritorno della tradizione Natalizia, naturalmente aggiornata, laddove almeno a Natale, nella maggior parte delle famiglie, si vive un’atmosfera indubbiamente ricca di suggestione e d’un tentativo di accomunamento ed avvicinamento. Certo gli struffoli, i roccocò ed altri dolci non si fanno più in casa ma vengono acquistati in pasticceria, anche il menu si è aggiornato e sulle tavole imbandite per l’occasione si vedono sempre più raramente le antiche portate, ma l’importante è cercare di mantenere in vita quei valori umani inestimabili che ci sono stati tramandati dai nostri antenati.
Cerchiamo anche di non dimenticare che al di là delle “abbuffate” e degli acquisti di regali alla base questa festa ci annuncia la natività di Gesù e rappresenta, per noi cattolici, un momento di riflessione e di preghiera, una speranza di pace e serenità per tutti i popoli anche di diverse razze e religioni.
LUCIANO SOMMA
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