Tradizione stabiese: tornano le voci di “Fratielle e surelle” (VIDEO e MP3)

Ritornano “Fratielle e surelle” ! Da stanotte ritorneranno a risuonare forti le voci della tradizione....

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Ritornano “Fratielle e surelle” !

Da stanotte ritorneranno a risuonare forti le voci della tradizione. L’evento, per gli Stabiesi, rappresenta uno dei momenti più emozionanti dell’anno. Le voci votive  riempiranno le strade della città di Castellammare, con l’intento di invitare i cittadini a recitare il Rosario alla Madonna.

“Fratielle e surelle”* rappresenta uno dei  legami più forti alla nostra terra, proprio per questo la tradizione è amata da giovani, anziani e bambini, fedeli e non fedeli.

ASCOLTA: da ns archivio MP3

e guarda:

* Tradizioni e folclore Stabiese

Falò dell’Immacolata

Il falò per l’Immacolata

Ogni anno, la sera del 7 dicembre, il giorno prima della festa dell’Immacolata Concezione, in tutti i quartieri della città vengono accessi dei grossi falò in onore della Vergine, chiamati appunto Falò dell’Immacolata. Secondo la tradizione, durante questa notte, alcuni pescatori si trovarono nel mezzo di una tempesta, ma riuscirono a raggiungere la terraferma grazie alla presenza di fuochi che segnalavano la costa. Inoltre solo per questa ricorrenza viene aperta la piccola Chiesa dell’Immacolata Concezione.

Fratielle e Surelle
Ogni anno, dal 26 novembre e per 12 giorni, fino all’8 dicembre, in alcuni rioni, verso le prime ore del mattino si sente riecheggiare il famoso canto di Fratielle e Surelle[52], in onore dell’Immacolata Concezione. Si racconta che questa tradizione sia nata dal voto di un pescatore che, incappato in mare in una furiosa tempesta, promise alla Vergine Immacolata che se gli avesse salvato la vita, le avrebbe dedicato ogni anno una Novena che, come dice la parola stessa, consiste in nove giorni di dedizione alla Vergine (ma c’è chi oggi ne fa dodici). I giorni dedicati alla Novena vengono chiamati stelle. Il cantore, infatti, per tutti i giorni che precedono l’otto dicembre, annuncia nel canto a che stella si trova.

Il canto fa esattamente così:

« “Fratielle e surelle, ‘o Rusario ‘a Madonna! ogge è ‘a primma stella d’ ‘a Madonna!” »

L’8 dicembre, invece, canta così:

« “Fratielle e surelle, ‘o Rusario ‘a Madonna! Ogge è ‘o nommo bello d’ ‘a Madonna!” »

Martedì di Monte Coppola
Il martedì in Albis un tempo era dedicato alla gita fuoriporta cosiddetta Pasquetta così come in tutta la Campania. A Castellammare di Stabia il Lunedì dell’Angelo era dedicato alla Madonna di Pozzano, mentre il martedì era chiamato il martedì di Monte Coppola, poiché, insieme ai cittadini del vicino paese di Pimonte, si andava nei boschi di Quisisana e sul vicino monte Coppola, dove oltre ai soliti pic-nic fatti con i prodotti tipici della Pasqua, gli stabiesi si lasciavano andare a giochi e riti antichi come il ballo sul tamburo detta anche tammurriata tipica dell’area dei monti Lattari. Da qualche anno questa festa si sta lentamente riprendendo dopo che per varie ragioni sia sociali che di cronaca era scomparsa dal calendario delle festività stabiesi. (da wikipedia)

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