Il Gruppo di Lettura ci ha condotti tra le lande ventose dello Yorkshire per affrontare uno dei classici più intensi e dibattuti della letteratura inglese: Cime Tempestose di Emily Brontë. Fin dalle prime pagine, il romanzo ci misura con la domanda cruciale: quanto può essere distruttivo a volte l’amore? L’autrice delinea con maestria come il sentimento più nobile possa sfociare in una scia di sentimenti devastanti. Al centro, la dinamica tra l’oscuro Heathcliff, che conosce solo la parola vendetta, e Catherine, il cui unico modo di vivere è amare, in un ciclo che la condurrà su una strada senza ritorno. Questo non è un amore facile, ma una passione negata dalle circostanze e dalle incomprensioni, un dramma che, indipendentemente dalla sua perfidia, ci tiene incollati alla narrazione sapiente della governante Nelly Dean, in attesa di scoprire il destino di personaggi indimenticabili.
Quanto può essere distruttivo a volte l’amore?
Lo sapeva bene l’autrice che ha delineato come il sentimento più grande e bello al mondo possa sfociare in altrettanti sentimenti devastanti verso il prossimo.
Heathcliff conosce solo una parola nella sua vita: vendetta.
Tutto ciò che conta per lui è ottenere ciò che vuole a qualsiasi costo.
Catherine dall’altra parte non conosce altro modo di vivere se non amando , e sarà questo che la condurrà su una strada senza ritorno.
Un romanzo che ci misura da subito con l’amore più difficile da vivere perché negato dalle circostanze, dalle incomprensioni, dagli equivoci e dalle assenze.
Indipendentemente dalla trama che mi ha tenuto comunque incollata perché vuoi scoprire cosa accadrà al personaggio più perfido che abbia mai conosciuto.
Curiosità che ho avuto anche nel leggere la narrazione del racconto da parte della governante Nelly Dean a cui davvero non sfugge nulla.
Nonostante qualche personaggio fosse davvero insopportabile a volte, ho trovato comunque coinvolgente tutto il romanzo senza alcun momento ritenuto troppo prolisso.
E’ meraviglioso vedere come certi amori “fanno giri immensi e poi ritornano” e chi l’ha letto capirà perché





