Forti venti di guerra, spazzano via la libertà di stampa?

Travolta da forti venti di guerra l’Italia sembra precipitare ancora verso il basso con la Stampa che appare monotematica e con Assange ed altri, sempre più silenziati.

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Travolta da forti venti di guerra l’Italia sembra precipitare ancora verso il basso con la Stampa che appare monotematica e con Assange ed altri, sempre più silenziati.

Ed è così che (forse) l’Italia ha perso altre 17 posizioni nella classifica mondiale per libertà di stampa precipitando dal già poco glorioso 41°, al 58° piazzamento.

Siamo in caduta libera?

I dati non possono certo essere aggiornati ad oggi, mentre nelle prime settimane di guerra, registriamo notevoli peggioramenti, a causa dei quali, si richiede un po’ di chiarezza.

Ricapitoliamo…

Julian Assange, il giornalista d’inchiesta più potente del mondo, viene torturato da 11 anni ininterrottamente.

Al momento marcisce nel carcere di massima sicurezza della democratica Inghilterra, che è in procinto di estradarlo negli Stati Uniti, dove lo attende una condanna fino a 175 anni, per spionaggio.

In effetti, lui ha spiato, come tutti i giornalisti d’inchiesta… ha trovato delle fonti, le ha verificate e poi, insieme a grosse testate internazionali, ha pubblicato documenti e immagini, che dimostrano, oltre ogni ragionevole dubbio, i crimini contro l’umanità commessi dall’esercito statunitense in occasione di missioni di pace e non solo.

Tutte cose vere e terrificanti, delle quali però, nessun paese democratico, ha chiesto ragione ai democratici e civili alleati americani.

Potremmo dedurre che in guerra, come in pace, sia tutto permesso. Invece no!

Putin è uno sporco assassino e tutti trovano estremamente disdicevole che in un regime, si vieti ai giornalisti di essere obiettivi, pubblicando verità scottanti. E questo è inappuntabile.

Però, guardando altro e altrove mi si cominciano a confondere le idee.

Abbiamo sempre ritenuto che fossero i paesi democratici ad ergersi a guardiani della libertà di stampa, mentre sui regimi, non facevamo affidamento.

Tutto sbagliato?

Forse sì visto che si lamenta che i dittatori non ci garantiscono l’anelata trasparenza, tanto più che non hanno nessuna reputazione da perdere.

Un po’ contorto ma ancora “digeribile” ma poi ecco che noti un discorso diverso se simuli una democrazia.

In questo caso spalmi sul crimine il segreto di stato e violarlo diventa reato.

E questo è! Ma noi adesso abbiamo altro a cui pensare.

Dobbiamo difendere un altro paese democratico e sovrano e in quei casi non badiamo a spese.

Ci giunge però notizia che sia stato arrestato di recente, anche Anatoly Shariy, l’Assange Ucraino, praticamente.

Giornalista e blogger molto riconosciuto e premiato all’estero per aver fatto conoscere il livello di povertà e la corruzione dilagante nel paese.

Da anni perseguitato dalle solite querele temerarie e minacciato di morte, oggi Zelensky lo accusa di aver attentato alla sicurezza nazionale, aver fomentato odio ed aver collaborato con servizi di forze straniere.

Shariy, che aveva ottenuto asilo politico dall’Unione europea, viveva in Olanda ma è in Spagna che è stato arrestato, dove attende l’estradizione.

Del resto, sempre Zelensky, persegue anche coloro che postano sui social, contenuti e riflessioni a favore della Russia.

L’arresto può arrivare a trenta giorni, senza necessitare neppure di un mandato, e se l’accusa spazia nel terrorismo, sempre a loro insindacabile giudizio, neppure il legale del malcapitato, potrà avere accesso agli atti.

Del resto, tutte le agenzie pubblicitarie che sono al lavoro per promuovere il “brand” del paese coraggioso, che si ribella all’invasore, stanno organizzando campagne complesse in ben 15 Paesi ed è importante dargli una mano, magari acquistando una candela votiva con la faccia del presidente ucraino con tanto di aureola.

Andranno fortissimo, ne siamo certi, anche per rischiarare le lunghe notti dei battaglioni Azov, che siccome Zelensky ha origini ebree, non sono certamente neonazisti.

Così come, tutti quelli che raccontano di essere stati utilizzati come scudi umani dai soldati ucraini, sono sicuramente terroristi.

Nel frattempo è morta di stenti al 238° giorno di digiuno, l’avvocata per i diritti umani turca, Ebru Timtik.

Arrestata insieme ad altri 18 avvocati e condannata a 13 anni di carcere, sempre ovviamente accusata di terrorismo.

Digiunava per difendere il suo diritto ad un regolare processo.

Altri 3 sono già morti come lei, colpiti dallo stesso procedimento, combattendo con il loro corpo, fino alla fine.

Erdogan, altro noto democratico europeo e parte integrante della diplomazia in atto tra Russia e Ucraina, ha condannato all’ergastolo anche il filantropo Kavala, reo di aver sostenuto le proteste di Gezi Park.

Ma essendo nella Nato, anche questo non conta.

Meno male che qui le cose vanno molto meglio e i pochi giornalisti rimasti, degni di questo nome, sono ancora vivi.

Molti sotto scorta o seppelliti dalle denunce temerarie ma ancora vivi, che per un paese che ne conta 28 uccisi dal dopoguerra, non è male.

Intanto Feltri, rischiando al massimo degli insulti, si reca ai convegni di partito per vantare le origini milanesi del fascismo e ricordarci che anche Berlusconi, mica è nato a Sorrento.

Infatti.

A noi però preoccupa che un finanziatore di Cosa Nostra https://archiviodpc.dirittopenaleuomo.org/d/3216-la-corte-di-cassazione-scrive-la-parola-fine-sul-processo-dell-utri, tesserato alla P2, possa aver piazzato a riformare la giustizia, un suo sottosegretario.

Sicuramente si tratta di insensate paranoie dettate da eccesso di informazioni.

Le stesse che ci dicono che invieremo degli esperti in Ucraina a verificare i crimini di guerra, compiuti dai Russi.

Praticamente, gli unici che potremo definire, da ora in avanti, con questo nome.

I politici europei di spicco, celebrano da mesi ormai, le libertà occidentali, contrapposte ai crimini di regime; ma stranamente, nessuno ha convocato una seduta straordinaria a Bruxelles per richiedere la liberazione di Assange.

Preso atto del nostro incredibile grado di disinformazione, molti neppure sanno chi sia Assange, qui di seguito, vi proponiamo la visione di uno spezzone estratto dalla trasmissione “ Presa diretta” che mostra uno dei tanti video pubblicati dal giornalista sulle missioni di pace Americane, commentato in italiano, tanto perchè possiate farvi un’idea…

Benché possa far sorridere, tra i tanti drammi, pare che anche Bianca Berlinguer, sia stata colpita per le sue ospitate a opinionisti filo russi.

Cartabianca silurata quindi per la prossima stagione televisiva, mentre si riconferma immutata la validità di Porta a Porta.

Ancor più grave, la chiusura di TeleJato, storica emittente televisiva siciliana, da 33 anni in lotta contro la mafia.

Il suo eroico staff, capitanato da Pino Maniaci, negli anni aveva resistito a tutto: attentati, auto in fiamme, cani uccisi,botte, minacce di morte, attacchi della magistratura, per poi finire, vittima dello Stato con le sue costose graduatorie, stabilite per il digitale terrestre, che escludono le piccole emittenti libere.

Che dire?

Noi siamo sempre quelli che pensano che il caso di Assange, sia di una gravità mostruosa e che ribalti ogni nostra convinzione pregressa circa la democrazia.

Pensiamo che gli Stati Uniti, non solo abbiano commesso reiterati crimini contro l’umanità ma che intendano continuare a farlo, visto che nessuno dei responsabili è stato punito al contrario di chi i crimini li ha mostrati.

Crediamo che la libertà di stampa esista solo fino a quando non disturba i piani alti del potere, da noi anche quelli bassi.

Crediamo infine che il caso di Assange dimostri che nessun paese è escluso, visto che nessuno ha ritenuto di difenderlo.

Crediamo quindi oggi, che le democrazie siano solo illusioni create ad arte per manovrarci meglio e che denaro e brama di potere, siano gli unici, veri, propulsori di ogni guerra. A seguire, il delirio di onnipotenza…

Accettare il fatto, che dire la verità sia un crimine, non ci trova pronti, malgrado tutto.

Passi che siamo obbligati a partecipare ad un conflitto che non ci riguarda e che non dovrebbe riguardare neppure la Nato.

Passino le sanzioni destinate ai russi che, al momento, stanno massacrando solo noi.

Passi che l’Ucraina compri il gas russo e noi pure, finanziando di fatto il conflitto.

Passi che i Russi siano diventati i nostri nemici, dopo aver contribuito attivamente alla liberazione dell’Europa dal nazismo.

Passi l’invio di armi da destinare alla guerra, in aperta contraddizione con la nostra Costituzione.

Insomma, passiamo tutto, anche i golpe all’italiana e i Presidenti del Consiglio che si consigliano da soli.

Ma per noi, parole come democrazia, civiltà e libertà, hanno ancora un senso, che non si applica a tutto questo.

Liberate Assange!  State insultando ogni forma di vita intelligente, con la vostra ipocrisia.

Come potete impartire lezioni di democrazia da quel pulpito? Come potete pensare di poter essere credibili?

Il caso di Assange è una spietata conferma del reale stato in cui versa la democrazia in Occidente.

Le torture inflitte ad Assange, l’interminabile elenco di soprusi, ingiustizie e vergognosi intrallazzi internazionali per metterlo a tacere, urlano una sola verità, dalla quale purtroppo, nessuno stato democratico, può dirsi escluso.

Non si può bluffare in eterno. Quando si tirano giù le carte, il gioco finisce. Sappiatelo.

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RedazioneFrancesca Capretta

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