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Adnkronos) – “Grazie al programma della Rete italiana di screening polmonare (Risp) in un anno abbiamo diagnosticato più di 90 tumori polmonari, di cui la maggioranza in primo stadio con una resecabilità che si avvicina all’80%”.Lo ha detto Ugo Pastorino, direttore della Sc Chirurgia toracica dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano e responsabile del progetto Risp, in occasione dell’evento ‘Il polmone al centro della prevenzione: una realtà italiana’, che si è tenuto questa mattina a Roma. “Abbiamo ottenuto dei risultati inaspettati: in meno di 2 anni abbiamo reclutato più di 20mila persone, di cui più di 10mila sono eleggibili e quasi tutte hanno già fatto il primo screening – riferisce Pastorino – Abbiamo dimostrato che tutti i centri d’Italia hanno la potenzialità di fare lo screening polmonare con un livello di qualità accettabile”.
Sottolineando l’importanza della diagnosi precoce del tumore polmonare, lo specialista ricorda che “normalmente il tumore polmonare viene resecato nel 20% dei casi, mentre con il programma Risp siamo arrivati all’80% e la maggior parte di questi sono guariti”.Ma questo non è stato l’unico vantaggio. “Abbiamo anche fatto di più – evidenzia l’esperto – perché la Tc permette di classificare il danno coronarico e il danno polmonare dell’enfisema dovuto al fumo.
Dunque abbiamo dimostrato che è possibile implementare la prevenzione di queste patologie”. Per riuscire nell’impresa, rimarca Pastorino, “abbiamo utilizzato l’intelligenza artificiale, che si è rivelata un’alleata per l’attività di screening, in quanto è come avere un radiologo che affianca il radiologo e fa ciò che al radiologo non piace fare, come misurare il volume, confrontare il volume da una Tc all’altra, facilitando moltissimo il lavoro del radiologo.Non lo sostituisce, ma renderà tutto più facile e meno costoso”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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