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Adnkronos) – Un modello di business sostenibile e nuovi investimenti che hanno portato non solo a triplicare il fatturato dal 2018 ad oggi ma anche a diventare un esempio virtuoso di trasparenza e innovazione verso tutti gli stakeholder.E’ il percorso compiuto da Pietro Coricelli Spa, azienda olearia fondata nel 1939 a Spoleto, e guidata oggi da Chiara Coricelli, che insieme ai tre fratelli rappresenta la terza generazione.
A testimoniarlo il Report Integrato 2023, che per la prima volta unisce in un unico documento la rendicontazione delle performance finanziarie alle informazioni in ambito Environment, Social & Governance (Esg), anticipando la direttiva sul reporting della sostenibilità che entrerà in vigore nel 2025. (Video)
“E’ stata una grande sfida – afferma Chiara Coricelli, presidente e amministratore delegato della Pietro Coricelli – da ogni punto di vista.Una sfida culturale, per la formazione di tutta l’azienda, perché è un lavoro che coinvolge ogni reparto; una sfida anche in termini di stesura, perché essendo in forma volontaria e non obbligatoria era un caso anomalo, e quindi è stato abbastanza arduo trovare la quadra con le società di revisione”. “Siamo riusciti a produrlo – aggiunge – con una grandissima soddisfazione perché racconta il Dna dell’azienda, cioè come operativamente, attraverso la produzione, il supporto al territorio, gli accorgimenti quotidiani, riusciamo a impattare meno possibile sull’ambiente e invece a dare nuova energia e nuove fonti di reddito al territorio.
Quindi, ci permette di migliorare, da una parte, e di fissare un nuovo obiettivo a cui puntare per gli anni a venire, dall’altra”. Un impegno, quello per la sostenibilità, che si declina a tutti i livelli, da quello ambientale alla comunità sul territorio, fino alle persone che lavorano in azienda. “La rendicontazione, l’analisi e l’attenta valutazione della catena di fornitura per quanto riguarda, ad esempio, tutti gli imballaggi che noi utilizziamo, viene fatta con l’obiettivo di aumentare sempre di più la percentuale di produzioni da prodotti riciclati, come il cartone o il vetro, o anche l’eliminazione di materiali di imballaggio secondario, come la plastica, e creando un’unica voce di riciclo con il cartone: questo, dal punto di vista dell’ambiente, è l’indicatore su cui abbiamo lavorato con maggiore attenzione”, spiega Chiara Coricelli. “Poi abbiamo tante iniziative a sostegno del territorio – ricorda – che partono dal ripristino del vecchio percorso della ferrovia Spoleto-Norcia in bicicletta, quindi attraverso il cicloturismo che fa scoprire la nostra bella Umbria, ad attività con le Città dell’olio, come la passeggiata nell’oliveta, varie iniziative a cui ci piace partecipare in prima persona, perché il vero contributo che pensiamo di dare è quello di portare un po’ di cultura di impresa nelle associazioni, nelle no profit, per cercare di farle crescere e quindi di alimentare un circolo virtuoso nella nostra terra”. “Nell’ultima edizione della Spoleto-Norcia – racconta – abbiamo organizzato anche una pedalata charity, con tutti i nostri collaboratori, a favore di una onlus che raccoglieva fondi per comprare un mezzo di mobilità alternativa per disabili.E questo è anche molto ingaggiante in termini di lavoro di team”. In un periodo non facile per il settore dell’olio, la Pietro Coricelli registra risultati in continua crescita, confermati anche per il primo trimestre 2024, e si attesta al 1º posto come azienda olearia nel comparto dell’extravergine di oliva in Italia per quota di mercato e come industria con maggior indice di crescita fra i principali competitor. “Non abbiamo una ‘ricetta’ – osserva – ma possiamo dire come siamo arrivati a questi risultati: tanta passione, lungimiranza e, appunto, sostenibilità.
La sostenibilità raccoglie una serie di ingredienti che portano a cose buone.Noi abbiamo iniziato a investire dal 2020 nelle filiere olivicole italiane, attraverso accordi di filiera, per dare una maggiore remuneratività all’agricoltore, e grazie proprio alla nostra linea di prodotti 100% Italiana siamo andati in controtendenza rispetto al mercato extravergine”. “Quindi è stato un driver importantissimo in cui noi abbiamo sempre creduto fortemente e che oggi ci ha portato anche un grande contributo a questa crescita”, conclude. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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