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Adnkronos) – “Ravulizumab, la cui efficacia e sicurezza nel trattamento di pazienti con disturbo dello spettro della neuromielite ottica sono state testate con lo studio di fase 3 Champion – Nmosd, è un anticorpo monoclonale che agisce direttamente sulla frazione 5 del complemento. È un meccanismo d'azione innovativo rispetto gli altri farmaci usati in passato, i quali, agendo come immunosoppressori, creavano problemi di infezioni o di rischio oncogeno”.Così Carlo Pozzilli, professore ordinario al dipartimento di Neuroscienze umane dell’università La Sapienza di Roma e direttore del Centro sclerosi multipla dell’spedale S.
Andrea di Roma, in occasione dell’incontro organizzato da AstraZeneca, insieme ad Alexion – AstraZeneca Rare Disease, commenta la rimborsabilità del trattamento negli adulti affetti da disturbo dello spettro della neuromielite ottica (Nmosd) positivi all'anticorpo anti-aquaporina-4 (Aqp4) (Ab+). “Questo farmaco – aggiunge Pozzilli – ha dimostrato un'efficacia mai vista in studi precedenti: ho avuto la fortuna, infatti, di sperimentare sui pazienti questo farmaco e di poter vedere che non ci sono state ricadute in nessuno dei pazienti studiati nel trial nell’arco di quasi due anni.Adesso abbiamo anche un follow up maggiore, di circa due anni e mezzo e questa efficacia si è mantenuta nel tempo.
I risultati dello studio sono stati presentati recentemente in un convegno in Canada.Si tratta di un farmaco che viene somministrato per via endovenosa ogni 2 mesi, facilitando quindi la convenience per il paziente – conclude – rispetto a farmaci simili che venivano invece infusi ogni 15 giorni”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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