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Adnkronos) – “L’importanza di permettere anche alle farmacie di somministrare le vaccinazioni è legata a un tema semplice: in questo momento abbiamo uno straordinario mezzo per fare prevenzione, sappiamo quanto la prevenzione sia indispensabile anche per mantenere in equilibrio i conti del Servizio sanitario nazionale e dunque che le farmacie possano, come i medici di medicina generale e come pediatri di libera scelta, fare una vaccinazione è un fatto di civiltà, in linea con quella frammentazione necessaria per poter dare al cittadino una più ampia possibilità di vaccinarsi, così da preservare se stesso e i conti della sanità e dello Stato”.A dirlo è Andrea Mandelli, presidente della Federazione Ordini farmacisti italiani – Fofi, a Milano a margine dell’evento ‘Verso una piena attuazione della farmacia dei servizi.
Quale contributo al miglioramento della qualità di vita dei cittadini’, realizzato da Federfarma Lombardia e The European House-Ambrosetti, con il contributo non condizionante di Gsk, Msd, Pfizer e Teva. “Per quanto riguarda l’esperienza della Regione Marche, direi che è un’esperienza molto importante – spiega Mandelli – Il governatore Acquaroli ha colto l’opportunità di utilizzare i farmacisti per poter aumentare le coperture vaccinali e direi che l’esperimento ha avuto un successo molto importante.Quello che è importante sottolineare è il fatto che il cittadino apprezza questa capacità di poter scegliere lui il momento della vaccinazione.
E’ evidente che avere la farmacia che adotta orari dilatati e i farmacisti sempre presenti sul territorio, anche il sabato o la domenica, offre una straordinaria possibilità anche per alzare le coperture vaccinali del nostro Paese, che non sono proprio a buoni livelli”, conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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