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Adnkronos) – Novità, riflessioni e approfondimenti sulle politiche volte a usare meglio l’energia nell’industria.Perché buone politiche portano risultati in termini di decarbonizzazione, sostenibilità e di accesso alle risorse per la capitalizzazione delle imprese.
Se n’è parlato nel corso della prima edizione di Enerpolicy, durante la quale Mase, Gse, Arera, Cese, Fire, Hera e Rödl&Partner hanno condiviso dati e chiarimenti e illustrato progetti in fase di realizzazione. “Le politiche per l’energia hanno lo scopo di portare le imprese a compiere il percorso di decarbonizzazione, migliorandone contemporaneamente la competitività e riducendone l’esposizione al rischio prezzi e a quello di continuità degli approvvigionamenti energetici.Ciò avviene definendo obiettivi e introducendo obblighi, accordi volontari, sistemi di incentivazione, strumenti di informazione, formazione, certificazione e accompagnamento e promuovendo ricerca e sviluppo in linea con le direttive comunitarie, che offrono un quadro chiaro e organico – dice Dario Di Santo, direttore Fire – Siamo però in una fase complessa, in cui tanti provvedimenti, soprattutto se guardiamo all’efficienza energetica, sono purtroppo in ritardo nel nostro Paese.
Come Federazione abbiamo cercato sempre di fare il possibile sia per informare chi ci segue su quelle che sono le opportunità, le tendenze e le direzioni a cui guardare.Dall’altra parte cerchiamo di supportare le istituzioni di riferimento partecipando alle consultazioni e fornendo documenti di proposte per aiutarle a redigere o aggiornare le politiche e le varie misure utili.
Da questo punto di vista, portiamo anche le testimonianze raccolte nell’ambito del progetto Ensmov Plus di cui siamo partner, dedicato al supporto dei policy maker sull’attuazione della direttiva sull’efficienza energetica e sul raggiungimento dei relativi obblighi sui risparmi energetici al 2030.Agire ora è importante, perché i target sono cumulati e dunque i risparmi energetici generati in questi primi anni valgono di più di quelli che cominceranno ad essere prodotti in futuro, in quanto conteggiabili per più anni nel percorso al 2030”. Dopo l’intervento di Di Santo, che ha illustrato alcuni aspetti particolarmente importanti in merito alle politiche per l’efficienza energetica, Jacopo Romiti (Fire) ha tracciato un quadro su alcune misure adottate da altri Paesi Europei, oggetto di analisi proprio del Progetto Ensmov Plus.
Interessante, ad esempio, lo schema dei certificati bianchi francese, che esiste dal 2006 e su cui la Francia punta in modo esclusivo per il raggiungimento degli obiettivi al 2030: i soggetti obbligati sono circa 120 fornitori di energia e i progetti ammissibili riguardano tutti i settori e i risparmi energetici continuano a crescere come da programma.Gennaro Niglio (Gse) ha parlato dell’andamento dei Tee, evidenziando un trend crescente riguardo ai certificati bianchi emessi nel 2023 rispetto al 2022.
I primi mesi del 2024 registrano poi un’ulteriore crescita rispetto a quanto verificatosi nel 2023.Si evidenzia, tra le attività del Gse, la pubblicazione dello Studio Osservazionale che ha lo scopo di fornire un supporto agli operatori nella presentazione delle richieste per l’ottenimento dei titoli di efficienza energetica e migliorare la qualità dei progetti sottoposti a istruttoria. Il tema dell’Eu Ets e le novità connesse sono state affrontate da Antonello Pezzini (Cese).
L’Eu Ets è uno dei pilastri della politica dell’Unione.La direttiva Ets riveduta nel 2023 si allinea all’obiettivo di riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra dell’Unione del 55% entro il 2030 e, secondo le previsioni, del 90%, entro il 2040.
Inoltre, la direttiva estende gradualmente la fissazione del prezzo del carbonio, al fine di promuovere la riduzione delle emissioni in nuovi settori dell’economia, in particolare quelli del trasporto stradale, dei combustibili per riscaldamento, del trasporto marittimo e delle piccole imprese.Si segnalano alcune novità per gli energivori delineate da Luca Lo Schiavo (Arera), che ha anticipato che Arera a breve invierà il proprio parere al Mase sul decreto attuativo sugli energivori atteso dalle imprese, dopo avere ricordato l’evoluzione dei criteri di ammissibilità alle agevolazioni per le imprese a forte consumo di energia negli anni.
Lo Schiavo ha inoltre anticipato che a breve sarà pubblicata una consultazione sulle modalità per condividere con terzi, laddove di interesse per i consumatori, i dati raccolti attraverso il Sistema informativo integrato di Acquirente unico attualmente disponibili nel Portale consumi. Claudio Palmieri (Gruppo Hera), oltre a sottolineare che per decarbonizzare bisogna tener ben presente il concetto di Energy Efficiency First, ha evidenziato come i certificati bianchi siano ancora uno strumento incentivante valido che serve urgentemente l’uscita del decreto Aste Tee per il rilancio della liquidità ed integrazione del sistema ad aste con la borsa Gme.Palmieri ha inoltre illustrato il prossimo avvio della realizzazione della hydrogen valley a Modena ed il possibile ruolo di questo vettore nel processo di decarbonizzazione.
Anna Maria Desiderà (Rödl&Partner) ha poi parlato di Csrd (Corporate sustainability reporting directive), l’evoluzione della direttiva sulla contabilità non finanziaria che pone la sostenibilità al centro del bilancio delle grandi imprese già a partire dal 2025, allargandone l’ambito di applicazione nel 2026 a una platea più ampia di grandi realtà e dal 2027 alle Pmi quotate.Transizione 5.0 e bozza di decreto attuativo sono state illustrate da Daniele Forni (Fire).
In particolare, si evidenzia che nel decreto pubblicato in bozza la scorsa settimana si dà ampio risalto al principio di non arrecare un danno significativo (Dnsh) agli obiettivi ambientali, che diventa il perno attorno al quale gli investimenti agevolabili dovranno ruotare.Per indicazioni precise sulle modalità di asseverazione dei risparmi energetici obbligatori si attende comunque l’uscita del decreto definitivo. Infine, Antonio Sclafani (Mase) ha evidenziato che il ministero è impegnato nell’adozione di una serie di misure volte a garantire che la transizione sia sempre più equa e sostenibile.
Oltre a ricordare la necessità di aggiornare il meccanismo dei Tee, anche alla luce della esigenza di introdurre i nuovi obiettivi per il prossimo periodo d’obbligo, Sclafani ha affrontato il tema dell’incremento delle rinnovabili termiche nelle forniture di calore: il decreto Oiert impone ai venditori di energia termica per riscaldamento e raffrescamento a usi civili l’obbligo di incrementare le fonti rinnovabili termiche.Inoltre, ha parlato delle aste termiche, che serviranno a supportare in parte anche l’obbligo di incremento delle Fer termiche.
In ultimo ha toccato due grandi filoni che possono contribuire alla decarbonizzazione del settore industriale hard to abete: Ccs cioè la cattura lo stoccaggio e il trasporto della CO2 e l’idrogeno.Nel pomeriggio Gse ed Enea hanno approfondito rispettivamente le modalità corrette di presentazione di progetti nell’ambito dei certificati bianchi e come presentare diagnosi energetiche e rispondere ad eventuali richieste di integrazione nell’ambito degli obblighi per grandi imprese ed energivori. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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