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Adnkronos) – Un marchio di riconoscibilità (già finalizzato) per aiutare cittadini e operatori a riconoscere e riciclare correttamente gli imballaggi in bioplastica compostabile.Questo uno degli obiettivi per il prossimo futuro indicato dal presidente di Biorepack, Marco Versari, nel suo intervento al 1° Forum italiano delle bioplastiche compostabili, questa mattina a Roma. “Ecco cosa abbiamo in mente per il futuro: essere più presenti dove lo siamo meno e vogliamo aumentare il numero dei consorziati.
Vogliamo adottare un marchio di riconoscibilità: abbiamo registrato un pittogramma e lo abbiamo condiviso con la catena del valore.Io conto che dal gennaio del prossimo anno questo pittogramma possa fare parte delle nostre attività di comunicazione.
Vogliamo che non ci siano dubbi sulla riconoscibilità”. E ancora: “Vogliamo contribuire alla riduzione della presenza di materiali non compostabili nella raccolta dell’umido per facilitare il riciclo dei materiali compostabili.Vogliamo supportare l’evoluzione della capacità di trattamento in termini qualitativi, favorendo studi e approfondimenti in modo che l’approccio ai materiali compostabili sia scientifico”. Infine: “Vogliamo intensificare la lotta ai fenomeni illegali: un materiale che non è quello che dice di essere è un problema per la filiera industriale e per il cittadino”.
Non solo: questi materiali “disturbano la filiera di riciclo della materia organica che riporta fertilità nel terreno – conclude – Non ci possiamo permettere di perdere questa opportunità, se il suolo non è ricco di frazione organica è un suolo che non ci darà da mangiare”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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