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Torre Annunziata: arrestati per resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale

Torre Annunziata: nel pomeriggio di ieri, gli agenti del Commissariato nel corso di controlli hanno condotto in arresto una coppia per violenza.

Torre Annunziata: arrestati per resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale



Torre Annunziata (Na)- Una coppia dimostratasi insofferente ai controlli di routine da parte degli agenti del Commissariato, sono stati arrestati per violenza, minaccia, resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale.

Ieri pomeriggio infatti, gli agenti del Commissariato di Torre Annunziata, nel corso di operazioni di controllo del territorio in corso Umberto I° all’angolo con via Giovanni Avallone, hanno individuato una coppia a bordo di un motociclo accertando che il conducente era privo del casco protettivo, di patente di guida perché mai conseguita e di copertura assicurativa.


I due si sono dimostrati insofferenti al controllo, inveendo contro i poliziotti, minacciandoli e aggredendoli fisicamente fino a quando, non senza difficoltà, sono stati bloccati.


Tabit Mejri e Gerardina Di Giovanni, salernitani di 29 e 18 anni con precedenti di polizia, sono stati pertanto arrestati per violenza, minaccia, resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale; inoltre, l’uomo è stato sanzionato per le violazioni del Codice della Strada e lo scooter è stato sottoposto a sequestro.

La mancanza di rispetto dell’autorevolezza e autorità delle Forze dell’Ordine è indice di una debolezza della società: dimenticando che chi indossa una divisa rappresenta lo Stato, manca di rispetto al proprio Stato; allo stesso modo chi indossando la divisa non difende l’autorevolezza dello Stato esercitando al meglio il proprio ruolo, indebolisce lo Stato e infanga il valore della divisa.

Redazione Campania

Curva Sud, il grande cuore dei tifosi nella spesa solidale

Curva Sud, il grande cuore dei tifosi nella spesa solidale. Onore ai tifosi della Curva Sud che ancora una volta hanno dimostrato il loro grande cuore

Curva Sud, il grande cuore dei tifosi nella spesa solidale

Ancora una volta i tifosi della Curva Sud mostrano il loro gran cuore e si dimostrano davvero encomiabili nell’organizzare una raccolta di fondi per aiutare le famiglie più bisognose di Castellammare. In un periodo peraltro molto complicato come quello attuale caratterizzato dalla pandemia da Coronavirus.

Il cuore pulsante della tifoseria gialloblè non ha fatto venire meno il proprio supporto alle famiglie stabiesi più bisognose. Organizzata in pochi giorni una raccolta fondi a cui tutti hanno potuto contribuire e che si è concretizzata poi in una spesa solidale a favore dei meno abbienti.

Raccolti in pochi giorni ben 1.400 euro con i quali sono stati acquistati oltre ai beni di prima necessità per gli adulti, anche prodotti alimentari per i bambini. Biscotti, omogeneizzati e pannolini per i più piccoli in un periodo in cui in molte famiglie stabiesi diventa difficile anche mettere un piatto a tavola.

Un’iniziativa che, come afferma Emanuele Tremante leader storico della Curva Sud, parte dal cuore degli Ultras che amano la città, la rappresentano e la difendono in ogni circostanza. Come in questo periodo molto critico caratterizzato dall’emergenza sanitaria. La Curva Sud è sempre presente e non abbandona mai la città e lo ha ampiamente dimostrato anche in questa occasione.

Il contenuto della spesa solidale è stato oggi consegnato al Comune di Castellammare di Stabia. Attraverso la Protezione Civile la spesa sarà consegnata ad una settantina di famiglie stabiesi. Un regalo significativo per tante famiglie nei giorni che precedono la Pasqua. Inoltre i tifosi della Curva Sud hanno anche omaggiato con una Colomba pasquale, simbolo di pace, tutti i medici e gli infermieri dell’Ospedale San Leonardo.

a cura di Natale Giusti

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Il Made in Italy parte dai banchi: al Liceo Plinio Seniore di Castellammare nasce il ponte scuola – impresa

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Creare un ecosistema virtuoso in cui istruzione, realtà imprenditoriali e istituzioni collaborino attivamente per disegnare il futuro economico della Campania. È questa la missione emersa con forza durante “Il Futuro è Made in Italy”, l’evento organizzato dal Liceo Classico Statale “Plinio Seniore”. La manifestazione, ospitata nella prestigiosa cornice dello Yacht Club Marina di Stabia, ha visto una straordinaria adesione, trasformandosi in una vetrina fondamentale per il nuovo indirizzo di studi “Liceo del Made in Italy”, un percorso didattico che fonde la solidità della cultura classica con le esigenze dell’innovazione e del marketing territoriale.

Un parterre d’eccezione

Sotto la moderazione del giornalista Tiziano Valle, la giornata si è aperta con i saluti istituzionali che hanno sancito la rilevanza del progetto. A fare gli onori di casa la Dirigente Scolastica, Dott.ssa Fortunella Santaniello, affiancata dal Sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, e dall’Avv. Salvatore La Mura, AD dello Yacht Club. La loro presenza congiunta ha simboleggiato visivamente l’unità d’intenti necessaria per trasformare la scuola in un vero motore di sviluppo locale.

Il dibattito si è poi allargato grazie al contributo di figure chiave del panorama economico e accademico. Hanno preso la parola delegati del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, esponenti della Rete Nazionale dei Licei dedicati, oltre ai vertici di Confindustria, Confesercenti e dell’Unione Industriali di Napoli. Le testimonianze hanno toccato i nervi vitali dell’economia regionale: dalla moda all’aerospazio, dall’automotive al turismo, fino alla manifattura 4.0, ribadendo il ruolo della Campania come capofila nelle produzioni d’eccellenza.

Tra gli interventi più attesi e applauditi, quello di Patrizia Gucci. La celebre designer e scrittrice ha offerto una prospettiva unica, intrecciando la storia della sua dinastia familiare con una riflessione sul marchio “Italia” come patrimonio culturale e identitario, capace di fare la differenza sui mercati globali.

L’Agorà delle Eccellenze

Cuore pulsante dell’evento è stata l’area espositiva, concepita come un vero e proprio laboratorio di incontro. Qui, brand storici e rappresentativi del territorio — tra cui La Torrente, Pastificio Di Martino, i Consorzi di Tutela del Provolone del Monaco DOP e della Mozzarella di Bufala Campana DOP, oltre a Coralli & Cammei — hanno mostrato il volto tangibile del “saper fare” campano.

Non si è trattato di una semplice esposizione, ma di un momento di confronto operativo: famiglie e studenti hanno potuto dialogare direttamente con gli imprenditori, toccando con mano cosa significhi internazionalizzare un’azienda e quali competenze siano oggi indispensabili per competere all’estero. È emersa chiara la necessità di una formazione liceale che non sia solo teorica, ma che agisca come leva strategica per l’innovazione.

Protagonisti: gli studenti

Al centro della scena, naturalmente, i giovani. La prima classe del nuovo Liceo del Made in Italy del “Plinio Seniore” ha partecipato attivamente, affiancata da numerosi alunni delle scuole medie del circondario, per i quali l’evento ha costituito una preziosa occasione di orientamento. Gli studenti del Plinio hanno stupito i presenti svelando una gigantografia artistica da loro ideata: un viaggio visivo attraverso la storia del genio italiano che ha raccolto consensi unanimi. A completare l’atmosfera di festa e cultura, l’intermezzo musicale curato dall’orchestra dell’IC Bonito-Cosenza, che ha allietato la platea con grande professionalità.

La visione per il futuro

A chiusura dei lavori, la Dott.ssa Fortunella Santaniello non ha nascosto l’entusiasmo per i risultati raggiunti: “Il riscontro ottenuto oggi è la prova che siamo sulla strada giusta. La partecipazione di tante eccellenze conferma la centralità del nostro progetto educativo. Non stiamo solo inaugurando un indirizzo scolastico, ma costruendo una partnership duratura con il mondo del lavoro per garantire ai nostri ragazzi un futuro da protagonisti.”

La Dirigente ha poi concluso con una riflessione di ampio respiro: “‘Il Futuro è Made in Italy’ è una promessa: quella di formare i nuovi ambasciatori del nostro saper fare. Vogliamo che il nostro territorio non sia solo custode di storia, ma un palcoscenico dinamico per gli innovatori di domani. Da questi banchi di scuola parte la sfida per rendere l’economia campana sempre più competitiva nel mondo”.

Al Teatro Bellini di Napoli Alberto Angela ha presentato il suo libro “Cesare. La conquista dell’eternità”

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Tutto esaurito al Teatro Bellini di Napoli lunedì scorso per la presentazione del nuovo libro di Alberto Angela “Cesare. La conquista dell’eternità”.

Folla straripante e lunghe code all’esterno del teatro per assistere alla lectio magistralis del noto paleontologo, divulgatore scientifico, conduttore televisivo, giornalista e scrittore italiano, Alberto Angela.

Una lectio affascinante, che per due ore ha catalizzato l’attenzione dei presenti, facendo rivivere sul palco Giulio Cesare e l’epoca in cui è vissuto, un periodo denso di contraddizioni, ma fondamentale per la nascita della civiltà europea.

Alberto Angela descrive il condottiero non solo come un genio militare, ma come un politico abilissimo nel gestire il consenso, un innovatore capace di riforme radicali, ma anche un uomo che ha saputo controllare l’ostilità del Senato utilizzando il carisma e la parola.

L’autore sottolinea la straordinaria capacità di Cesare nel gestire il consenso. Fu uno dei primi a comprendere l’importanza della propaganda, utilizzando le sue cronache di guerra (De Bello Gallico) come veri e propri strumenti di marketing politico per parlare direttamente al popolo di Roma.

Cesare è un personaggio dalla doppia personalità: da una parte l’uomo colto, l’amante raffinato e il saggista; dall’altra il generale spietato e l’uomo di potere che, per salvare la Repubblica, finisce per abbatterla.

Un mix di spietatezza militare e raffinata cultura: da un lato il generale che non esita a sterminare intere popolazioni galliche, dall’altro l’intellettuale che riforma il calendario e progetta biblioteche pubbliche.

In una narrazione coinvolgente e attuale, che ricostruisce le fondamenta della civiltà europea, Angela ci restituisce un ritratto inedito del grande statista: non si limita a raccontarne le imprese militari, ma ne indaga il lato umano e politico, le passioni e gli intrighi, rendendo la figura storica viva e attuale.

Il ritratto di Giulio Cesare delineato da Alberto Angela è lontano dalla tradizionale immagine del condottiero, ma è quella di un uomo moderno, estremamente complesso e calato nel suo tempo.

Durante l’incontro al Teatro Bellini di Napoli, curato dalla Feltrinelli, l’autore ha sottolineato come la storia debba servire da “maestra” per l’unità dell’Europa moderna, concludendo la sua lunga e coinvolgente lectio con queste parole: “È guardando al passato che si riesce a capire il futuro”.

Le decisioni politiche di Giulio Cesare e le sue riforme avranno un impatto che andrà ben oltre le conquiste militari, creando un’unità che l’Impero Romano consoliderà nei secoli successivi.

Nel libro “Cesare. La conquista dell’eternità” (Mondadori, novembre 2025), Angela riesce a rendere la storia accessibile e vicina al lettore, collegando il passato al presente.

Il testo, un’avventura storico-archeologica nel mondo del De Bello Gallico, usa l’intelligenza artificiale per far rivivere l’epoca con immagini e video interattivi.

La copertina include un QR code che attiva video animati, mostrando volti e scene di battaglie, in un’esperienza immersiva per il lettore.

Angela ricostruisce i luoghi e i dettagli quotidiani – entriamo nelle suburae romane, percepiamo i rumori del Foro e gli intrighi dietro le quinte del Senato – così le contraddizioni dell’epoca (lusso estremo e povertà degradante) diventano tangibili.

Dalla penna del noto giornalista televisivo emerge non un Cesare “segreto”, ma la sua visione a lungo termine di legislatore e urbanista che ha plasmato le fondamenta amministrative, legali e culturali dell’Europa, che erediterà il suo modello di stato centralizzato e di integrazione culturale.

“Cesare. La conquista dell’eternità” non è solo un libro di storia, ma una riflessione sull’attualità, sul valore della pace e sulle radici dell’Europa.

Renatissimo omaggio a Renato Carosone a Brescia al teatro Borsoni Dale 16 al 21 dicembre

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Reinatissimo non è soltanto uno spettacolo teatrale: è un atto d’amore, un omaggio vibrante e appassionato a Renato Carosone, genio musicale napoletano capace di conquistare il mondo, dall’Italia all’America. La prima, andata in scena martedì 16 dicembre al Teatro Borsone di Brescia, ha registrato un grande successo di pubblico, scandito da applausi a scena aperta e da un entusiasmo palpabile in sala.

Protagonista assoluto è Decaro, artista poliedrico e magnetico, che si muove sul palco con una naturalezza disarmante, dando vita a uno spettacolo multiforme e avvolgente. In Reinatissimo assistiamo a un Decaro narratore elegante, capace di cesellare aneddoti e racconti con ironia, precisione e calore; a un Decaro musicista sensibile, che dialoga con il pianoforte con rispetto e complicità; e a un Decaro cantante energico e raffinato, che restituisce le canzoni di Carosone con voce, ritmo e anima.

La scena è scandita da un uso sapiente dello spazio: il celebre sgabello diventa simbolo e strumento narrativo. Di volta in volta Decaro si siede davanti al pianoforte, per evocare il Carosone compositore; poi si sposta nella postazione del canto, dove la voce prende il sopravvento; infine si allinea in fila con i quattro musicisti, fondendosi con loro in un affiatamento autentico e pulsante. È un continuo passaggio di ruoli che non spezza mai il ritmo, ma anzi lo rafforza, rendendo lo spettacolo dinamico, fluido, sorprendente.

  • La Musica: Gli Ànema (con violino, chitarra, contrabbasso e percussioni) rivisitano in chiave strumentale i successi di Carosone come “Tu vuò fa l’americano”, “Caravan Petrol” e “Maruzzella“.

I quattro musicisti, impeccabili e trascinanti, non sono semplici accompagnatori ma veri coprotagonisti: insieme a Decaro costruiscono un tessuto sonoro ricco, swingante, ironico, capace di restituire tutta la modernità e l’internazionalità della musica di Carosone.

Tra racconti gustosi, aneddoti biografici e momenti musicali di grande intensità, lo spettacolo celebra il talento di un artista che seppe reinventare la canzone napoletana, mescolando jazz, swing e tradizione, fino a conquistare anche il pubblico americano. La narrazione non è mai didascalica: è viva, brillante, punteggiata di sorrisi e nostalgia, ma anche di orgoglio culturale.

Reinatissimo si conferma così uno spettacolo coinvolgente, colto e popolare al tempo stesso, capace di emozionare e divertire, di far riflettere e di far battere il tempo con il piede. Al Teatro Borsone di Brescia, la prima ha lasciato il segno, consacrando una serata di teatro e musica di altissimo livello, accolta da un pubblico caloroso che ha riconosciuto, con lunghi applausi, il valore di un omaggio sentito e splendidamente riuscito.

Juve Stabia, Confente: “Serie B? Non ho subito il salto di categoria. Ringrazio Lovisa e Petrazzuolo”

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Tra un brindisi e l’altro, durante la scintillante serata del Christmas Party 2025 all’Hotel Stabia, c’è spazio anche per le riflessioni di chi ha il compito di proteggere la porta delle Vespe. Alessandro Confente, portiere della Juve Stabia, ha approfittato della festa di mercoledì 17 dicembre per analizzare con lucidità il suo impatto con la cadetteria e il momento della squadra.

Circondato dall’affetto di compagni, staff e dirigenza, il numero uno gialloblù si è mostrato sereno e determinato, confermando come la scelta di sposare il progetto stabiese si stia rivelando vincente.

L’intuizione di Lovisa e l’impatto con la B

Arrivare in una squadra reduce da un campionato trionfale non è mai semplice, ma Confente ha saputo inserirsi in punta di piedi per poi diventare una certezza.

“Il bilancio dei miei primi mesi qui è positivo” – ha esordito il portiere. “Arrivavo in una squadra che aveva fatto benissimo e c’era la paura magari di non ripetere subito il campionato scorso, ma credo si possa dire che stiamo facendo bene”.

Un ringraziamento speciale è andato all’uomo mercato delle Vespe, che ha fortemente creduto in lui: “Ringrazio il direttore Lovisa perché ha insistito tanto per avermi”. Nonostante sia all’esordio in Serie B, Confente non ha mostrato timori reverenziali: “È il mio primo anno in serie B ma vengo da una buona scuola di portieri e con l’aiuto dello staff non sto accusando molto il salto di categoria”.

Il lavoro dietro le quinte: l’elogio a Petrazzuolo

Se le parate della domenica sono sotto gli occhi di tutti, il segreto risiede nel lavoro settimanale. Confente ha voluto dedicare parole al miele per il preparatore dei portieri, figura chiave nella sua evoluzione tecnica:

“Amedeo Petrazzuolo mi sta dando una grande mano e sta contribuendo tanto alla mia crescita”.

Il “tabù” trasferta e l’ambizione personale

Come sottolineato anche dal capitano, il rendimento lontano dal “Romeo Menti” è il vero nodo da sciogliere per il 2026. Confente non cerca alibi, ma offre una lettura psicologica del problema: “Ci sono tanti fattori che non ci stanno consentendo di fare benissimo in trasferta, magari anche quello mentale, ma stiamo facendo il massimo per non fare più brutte figure fuori casa”.

L’obiettivo per il nuovo anno è duplice: aiutare la squadra a maturare e blindare il proprio futuro professionale. “L’obiettivo mio è ora consolidarmi in Serie B dopo tanti anni di Serie C”, ha ammesso con onestà.

L’augurio ai tifosi

In chiusura, un pensiero rivolto al popolo gialloblù, con la speranza di vederli sempre più numerosi anche lontano dalle mura amiche: “Saluti ed auguri ai tifosi, li aspettiamo anche in trasferta sperando possano tornare presto”. Un messaggio che suona come una chiamata alle armi per la seconda parte di stagione: per volare alto, le Vespe avranno bisogno di tutto il loro sciame, in casa e fuori.

Juve Stabia, Candellone al Christmas Party: “Orgoglioso di questa fascia, ora cresciamo in trasferta”

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Luci soffuse, eleganza e, soprattutto, un forte senso di appartenenza. È andato in scena mercoledì 17 dicembre, presso l’Hotel Stabia, il tradizionale Christmas Party della Juve Stabia. Una serata voluta fortemente dalla società per cementare il gruppo in vista del giro di boa del campionato e per scambiarsi gli auguri con staff tecnico, area sanitaria, dirigenti e una nutrita rappresentanza della stampa cittadina.

Tra un brindisi e l’altro, a prendere la parola è stato l’uomo simbolo, il capitano e attaccante delle Vespe. Il suo intervento non è stato solo un messaggio di auguri, ma una disamina lucida e matura del momento vissuto dalla squadra in questo campionato di Serie B 2025/2026.

“Remiamo tutti nella stessa direzione”

Il leader dello spogliatoio ha voluto innanzitutto sottolineare l’armonia interna, vero motore della stagione gialloblù:

“Stiamo facendo il nostro percorso, remando tutti nella stessa direzione con unità di intenti.”

Una dichiarazione che conferma la solidità del legame tra squadra e guida tecnica, fondamentale per affrontare le insidie della cadetteria.

Il tabù trasferta: questione di “malizia”

Non è mancata, però, l’autocritica costruttiva. Se al “Romeo Menti” la Juve Stabia ha costruito le sue certezze, il rendimento esterno richiede un cambio di passo. Il capitano ha individuato nella gioventù della rosa il fattore su cui lavorare:

“Stiamo facendo bene ma sicuramente dobbiamo migliorare fuori casa perché siamo diversi quando non giochiamo in casa”, ha ammesso l’attaccante. “Siamo una squadra giovane, quindi forse ci mancano malizia ed esperienza, ma stiamo facendo il massimo per migliorare”.

La diagnosi è chiara: per strappare punti sui campi difficili della B serve quel pizzico di cinismo in più. “Non è mai facile giocare fuori casa in Serie B” – ha concluso sul punto tecnico – “ma migliorando il rendimento ci potremo togliere altre soddisfazioni”.

Tre anni di amore gialloblù

Il momento più toccante è arrivato quando il bomber ha parlato del suo legame personale con la piazza stabiese. Arrivato tre anni fa, il numero 9 si sente ormai parte integrante della città:

“La fascia di capitano è un orgoglio. Sono qui da tre anni, ho vissuto tante emozioni e sento di appartenere a questi colori.”

Parole che sanno di promessa e fedeltà, accolte con applausi dai presenti. In chiusura, il pensiero rivolto al cuore pulsante della Juve Stabia, i suoi sostenitori:

“A tutti i tifosi auguro felice Natale e buon anno nuovo”.

La serata si è conclusa con il taglio della torta e la consapevolezza che, con questa unità di intenti, il 2026 potrà regalare ancora grandi emozioni al popolo delle Vespe.

Salerno, 16enne stuprata in spiaggia a Ferragosto: in manette due 17enni

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A 16 anni stuprata in spiaggia da due ragazzi: in manette due 17enni in provincia di Salerno. La Squadra Mobile di Salerno ha eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare del collocamento in comunità, emessa dal gip presso il Tribunale per i minorenni di Salerno, su richiesta della competente Procura, nei confronti di due 17enni, indagati per il reato di violenza sessuale di gruppo ai danni di una 16enne.

Secondo la ricostruzione, i fatti si sarebbero verificati nella notte tra il 15 e il 16 agosto scorso, in occasione dei festeggiamenti del Ferragosto. I due minori, abusando delle condizioni di inferiorità psico fisica della minore, dovute all’assunzione di alcolici e stupefacenti, l’avrebbero condotta in un parcheggio nei pressi della spiaggia dove si stava svolgendo un falò, costringendola a subire atti sessuali e umiliandola con diversi insulti.

Le indagini, avviate nell’immediatezza dalla Squadra Mobile, si sono basate a riscontro delle dichiarazioni della vittima, oltre che con l’analisi delle celle del traffico telefonico, anche con le testimonianze di altre persone informate sui fatti e con immagini di videosorveglianza, che hanno immortalato le fasi precedenti e successive alla consumazione del reato.

Fonte AdnKronos

Juve Stabia, Abate suona la carica verso Cesena: “Personalità e orgoglio, non ci snatureremo”

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Alla vigilia della 17ª giornata di Serie BKT, la Juve Stabia si prepara a una delle trasferte più insidiose della stagione. Sabato alle ore 15:00, le Vespe scenderanno in campo al “Manuzzi – Orogel” contro un Cesena d’alta classifica.

Mister Ignazio Abate, intervenuto in conferenza stampa, ha analizzato il momento della squadra dopo l’importante vittoria contro l’Empoli, tracciando la rotta per superare il “mal di trasferta” che ha condizionato gli ultimi risultati esterni.

Il punto sull’infermeria: recuperi e assenze

Il tecnico ha rassicurato sulle condizioni generali del gruppo, nonostante qualche piccolo intoppo stagionale. Recuperi: Alcuni elementi della rosa hanno accusato sintomi influenzali in settimana, ma Abate conta di averli tutti a disposizione per la partenza. L’assente: L’unica nota dolente resta l’assenza di Gabrielloni. Il Mister ha sottolineato l’importanza dell’attaccante: “È un giocatore che ti porta status ed esperienza. È un peccato non averlo avuto a pieno regime per questo infortunio complicato, può essere il nostro vero acquisto di gennaio”.

Il tabù trasferta: il peso dei gol subiti

Analizzando i numeri, Abate ha messo a fuoco la differenza tra le prestazioni interne ed esterne. Se l’attacco produce quasi allo stesso modo (9 gol in casa, 8 fuori), è la difesa a preoccupare lontano dal Menti.

“La vera differenza è tra i gol subiti: 3 in casa e 16 fuori. Dobbiamo migliorare nella lettura dei momenti della partita e restare concentrati fino alla fine. Spesso nell’ultimo quarto d’ora abbiamo rovinato prestazioni che erano state comunque positive.”

La sfida al Cesena: “Venderemo cara la pelle”

Il Cesena è reduce da quattro vittorie consecutive tra le mura amiche e occupa le zone nobili della classifica. Per Abate, però, questo deve essere uno stimolo e non un limite: ” Hanno il quarto miglior attacco del torneo e squadra solida che concede poco. Andremo lì a caccia dei tre punti, come facciamo in ogni stadio. Non ci snatureremo. Rispettiamo il Cesena, ma abbiamo un’identità precisa e calciatori forti”. Il tecnico chiede umiltà e capacità di soffrire: “Le partite cambiano per un episodio, dobbiamo essere bravi a portare l’inerzia dalla nostra parte”.

La crescita del gruppo e le scelte tattiche

Abate ha glissato sulle scelte definitive di formazione, prendendosi ancora del tempo per valutare l’ultimo allenamento, ma si è detto estremamente soddisfatto della competitività interna.

“Non devo dare ‘pizzicotti’ a nessuno”, ha risposto scherzando a chi chiedeva delle esclusioni eccellenti dell’ultimo turno. “Faccio le scelte in base a quello che vedo in settimana. Se tutti i 22-23 della rosa mi mettono in difficoltà, il livello generale si alza. I giovani stanno crescendo e devono trovare continuità, ma la rabbia nel voler diventare protagonisti deve partire da loro”.

La Juve Stabia si presenta dunque al Manuzzi con la consapevolezza di chi ha appena battuto una big (l’Empoli) e la voglia di dimostrare che il gap tra casa e trasferta è solo un ricordo da cancellare sul campo.

calciatore arrestato dopo aver svaligiato casa del dirigente rivale

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Furto in casa di un dirigente sportivo a Forio d’Ischia (Napoli), denunciato 21enne tesserato con la squadra dilettantistica avversaria. Il particolare derby fuori dal campo si è sviluppato interamente sull’isola d’Ischia.

I carabinieri della stazione locale hanno raccolto la denuncia di furto in abitazione presentata dirigente sportivo dell’a.s.d. Real Forio, formazione che milita nel campionato di Eccellenza. Da casa erano stati sottratti 2mila euro in contanti. Dalle telecamere di videosorveglianza, gli investigatori hanno riconosciuto il possibile autore del furto e lo hanno raggiunto. Si tratta di un 21enne calciatore della squadra del Lacco Ameno.

Il giovane è stato bloccato dai carabinieri in località Chiaia di Forio d’Ischia. Il ragazzo indossava ancora gli indumenti utilizzati durante il furto e con sé aveva una busta con all’interno alcuni capi di abbigliamento appena acquistati. Nelle tasche del giovane calciatore 1.400 euro in contanti. Il 21enne è stato denunciato a piede libero, mentre il denaro sarà restituito al legittimo proprietario.

Fonte AdnKronos

Maxi blitz anticamorra ra Nola, Cicciano e Casamarciano: 44 arresti

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Una vasta operazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 44 persone — 34 in carcere e 10 ai domiciliari — emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli indagati sarebbero coinvolti, a vario titolo, in associazione di tipo mafioso, estorsione, tentata estorsione, gestione abusiva di giochi e scommesse, oltre a reati aggravati dal metodo mafioso e dalla presunta finalità di agevolare i clan di riferimento. Contestato anche il reato di scambio elettorale politico-mafioso.

Il ruolo del clan Russo: affari nel settore immobiliare e presunti pagamenti imposti

Nel corso delle indagini tra il 2022 e il 2024, sarebbe emerso che il clan Russo, attivo nel territorio di Nola e comuni limitrofi soprattutto nel ramo immobiliare, avrebbe preteso il pagamento di somme di denaro sulle compravendite immobiliari, sulle procedure di progettazione e sull’iter delle relative pratiche al Comune per le opere da realizzarsi, per alimentare la cassa del clan. Ricostruiti diverso episodi di estorsione ai danni di tecnici comunali, progettisti, imprenditori, committenti di lavori, per acquisire immobili o per consentirne a l’acquisto o la costruzione.

Scommesse illegali e siti clandestini: l’intesa tra clan Russo e clan Licciardi

Tra le attività illegali, è emerso anche un sistema finalizzato all’esercizio illegale di attività di gioco e scommesse, che sarebbe stato realizzato, d’intesa con esponenti del clan Licciardi, dal clan Russo con agenzie e sub-agenzie nel Nolano, mediante la raccolta clandestina delle scommesse e la gestione di giochi on-line in denaro, attraverso la creazione e gestione di siti clandestini, con il racket imposto ai titolari dei centri scommesse.

Elezioni comunali condizionate: indagini su Cicciano e Casamarciano

Uno degli aspetti più rilevanti dell’inchiesta riguarda il presunto tentativo di condizionare le elezioni amministrative:nel Comune di Cicciano, nel maggio 2023, e a Casamarciano, nel giugno 2022. Secondo gli investigatori, alcuni indagati avrebbero fatto ricorso all’intermediazione di terze persone per influenzare il voto e favorire determinati candidati.

Fonte AdnKronos

Scoperti nuovi affreschi nella Villa di Poppea a Oplontis

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È in corso a Oplontis-Torre Annunziata (Napoli) un cantiere di scavo e restauro della Villa di Poppea, che sta interessando in particolar modo il celebre salone della Maschera e del Pavone, uno degli ambienti più raffinati della villa, decorato in II stile. Dallo scavo, di recente avviato, affiorano primi nuovi scorci di raffinati affreschi, tra cui vivaci figure di pavoni e maschere.

L’intervento, dettato da necessità di chiarire aspetti relativi allo sviluppo del settore ovest della villa che costeggia il tratto urbano di via dei sepolcri e risolvere criticità conservative, si configura anche come occasione importante di valorizzazione del contesto archeologico e urbano. Lo scavo in corso consentirà di fatto di creare una connessione con il confinante Spolettificio Borbonico dove, nei prossimi anni, saranno realizzati spazi museali espositivi, depositi e servizi aggiuntivi. I primi risultati delle indagini, tra cui il completamento dello scavo del salone, sono illustrati in un articolo dell’E-journal degli scavi di Pompei.

“Nonostante le tracce presenti e gli sforzi interpretativi fatti al tempo dei primi scavi, il reale andamento di questo ambiente e di quelli vicini fino ad oggi conservava molte incertezze che l’attuale intervento di scavo potrà chiarire – spiega il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – oltre a mettere in luce nuove porzioni decorate con straordinari dettagli e colori, di cui già ne possiamo ammirare qualche anteprima”.

Tra le scoperte di particolare rilievo sono emersi una figura integra di una pavonessa, speculare all’esemplare maschio rinvenuto sulla porzione meridionale della stessa parete, e alcuni frammenti con la raffigurazione di una maschera scenica riconducibile a un personaggio della Commedia Atellana, a differenza di altri presenti nell’ambiente e attribuibili alla Tragedia. Si tratta di Pappus, un vecchio rimbambito che tenta di fare il giovane ma che finisce regolarmente per essere beffato e deriso. Di notevole interesse anche il rinvenimento di alcuni frammenti di affresco raffiguranti parte di un tripode dorato, inscritto in un oculus (cerchio), allo stesso modo della raffigurazione al centro di un’altra parete, dove invece è rappresentato un tripode in bronzo.

Grazie alla tecnica dei calchi, lo scavo ha anche restituito le impronte di alberi che ornavano il giardino, in posizione originale e inseriti in un preciso schema ornamentale, che raddoppiava il colonnato del porticato meridionale, richiamando schemi documentati nelle domus pompeiane e nello stesso sito di Oplontis. È possibile che le specie arboree presenti in questo ambiente fossero affini a quelle individuate dalle analisi archeobotaniche effettuate in passato negli ambienti adiacenti come ad esempio l’olivo.

Lo scavo ha, inoltre, determinato l’individuazione di quattro nuovi ambienti che si aggiungono ai 99 già noti, tra cui un vano absidato che fa verosimilmente parte del settore termale. Interessante è il rilevamento di un paleoalveo, antico tratto di alveo di un torrente a carattere stagionale, che scorreva proprio in corrispondenza del tracciato di via dei Sepolcri, formatosi probabilmente dopo l’eruzione del 1631, che ha eroso parte dei depositi dell’eruzione del 79 d.C., offrendo una comprensione più chiara del paesaggio circostante.

“Questi primi risultati offrono nuove e promettenti prospettive di ricerca per la conoscenza della planimetria della villa – aggiunge Zuchtriegel – e per lo studio delle interazioni tra insediamento umano e ambiente naturale nel lungo periodo”. In contemporanea all’intervento di scavo è in corso anche un cantiere di restauro degli apparati decorativi di due piccoli e preziosi ambienti, in origine destinati ad area di riposo, detti cubicola, che affacciano nell’area sud occidentale della Villa, proprio in prossimità dell’area dell’altro cantiere. Colpisce la loro ricca decorazione, costituita da stucchi, pareti affrescate, volte dipinte e mosaici pavimentali di straordinaria bellezza, che rivela, al pari degli altri ambienti della Villa, una capacità tecnica da parte degli esecutori dell’epoca molto alta, ed una palette di pigmenti varia, costituita anche dal blu egizio.

L’obiettivo dell’intervento è quello di recuperare la piena leggibilità della decorazione dipinta e dei mosaici, perduta nel tempo a causa dei processi di degrado dei materiali originali e dell’alterazione dei materiali utilizzati nei precedenti interventi di restauro. Il primo ambiente è decorato da affreschi in II stile che rappresentano finti marmi ed architetture fantastiche e che permettono di allargare illusivamente lo spazio; in alto, le volte sono decorate con un motivo a cassettoni, mentre le lunette rappresentano dei paesaggi. La pavimentazione a mosaico è conservata solo in parte, con tessere bianche e nere con motivi geometrici. Da uno stretto passaggio ci si immette in un secondo ambiente, apparentemente più semplice, decorato in III stile con fondi monocromi e motivi floreali; originariamente doveva essere presente una controsoffittatura a volta, di cui restano poche tracce. Questo secondo ambiente, nel quale si riconoscono più fasi di realizzazione, alcune non terminate, doveva essere probabilmente in ristrutturazione al momento dell’eruzione. Inoltre, sono presenti i calchi delle imposte delle porte e delle finestre che furono realizzati in gesso al momento della scoperta degli ambienti, secondo la tecnica che deriva da quella messa a punto da Fiorelli e che conservano ancora tracce originali in legno.

L’intervento di restauro che sta volgendo al termine, dopo quasi un anno di lavoro, ha restituito finora risultati ottimali, riportando gli affreschi e le pavimentazioni al loro splendore originario, rivelando cromie e dettagli precedentemente non visibile. Il completamento dell’intervento di pulitura ed asportazione dei materiali alterati prevede un intervento di ritocco pittorico che restituirà una piena leggibilità e valorizzazione a queste bellissime decorazioni. (di Paolo Martini)

Fonte AdnKronos

Juve Stabia, il Presidente Polcino al Christmas Party: Un 2025 da 30 e lode. Ora puntiamo su stadio e futuro

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In un clima di grande entusiasmo e rinnovata ambizione, il Presidente del CdA della Juve Stabia, Filippo Polcino, ha preso la parola durante il Christmas Party tenutosi nella splendida cornice dell’Hotel Stabia. Un evento nato per brindare ai successi del 2025 e tracciare la rotta per un 2026 che si preannuncia carico di sfide e speranze per tutta la città.

Legalità e Rinascita: “Siamo Tranquilli”

L’intervento di Polcino è iniziato con una riflessione profonda sul percorso societario, segnato da momenti di transizione gestiti con fermezza: “La Juve Stabia continua a crescere. Quando si cade occorre immediatamente rialzarsi ed è quello che abbiamo fatto”, ha esordito il Presidente.

Un passaggio chiave è stato dedicato alla gestione attuale e al valore della trasparenza: “Questa nuova esperienza ci sta dando modo di portare la legalità a Castellammare; siamo tranquilli. È un’opportunità per tutto il territorio. Attualmente la mia fortuna è essere affiancato dagli amministratori giudiziari, che sono fantastici”.

Un ringraziamento al passato e alla “squadra invisibile”

Polcino non ha dimenticato le radici del suo percorso, rinnovando la stima per chi gli ha dato fiducia all’inizio dell’avventura: “Non ho nessun rimpianto, anzi sono felicissimo dell’opportunità che mi diedero anni fa i fratelli Langella”.

Oltre ai vertici, il Presidente ha voluto dedicare un pensiero speciale a chi lavora dietro le quinte: “Ringrazio tutti, ma in particolare la ‘squadra invisibile’, quella che ci consente di lavorare ogni giorno con serenità senza farci mancare nulla”. Poi, un pizzico di scaramanzia: “Ne ho vissute di tutti i colori, mi manca ancora qualcosa da raggiungere ma, per scaramanzia, non dico cosa”.

Obiettivo Serie A e il nodo Stadio

Il futuro della Juve Stabia passa per la visione internazionale di Solmate e per il potenziamento delle infrastrutture. Polcino ha confermato le grandi ambizioni della nuova proprietà: “Hanno dichiarato di voler tentare la promozione in Serie A in tre anni. Ci vuole il tempo necessario, ma la direzione è chiara”.

La priorità assoluta per il nuovo anno sarà però il “Romeo Menti”: “Da gennaio la priorità deve essere lo stadio, passo imprescindibile per il futuro. Il Comune ha stanziato 600 mila euro per la sostituzione del manto erboso e stiamo continuando a lavorare in questa direzione”.

Un anno da incorniciare

In chiusura, alla richiesta di dare un voto all’anno che sta per concludersi, Polcino non ha avuto esitazioni: “Voto al 2025? 30 e lode per quanto fatto sul campo e per la crescita costante fuori dal rettangolo verde”.

Un messaggio di orgoglio che si trasforma in un augurio per tutta Castellammare, con la speranza che il 2026 possa consolidare il sogno gialloblù e regalare alla piazza le gioie che merita.

Juve Stabia: Gli amministratori giudiziari Scarpa e Ferrara blindano la stabilità del club

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Nel corso del suggestivo Christmas Party all’Hotel Stabia, l’atmosfera di festa è stata l’occasione per fare il punto su un momento cruciale della storia recente della Juve Stabia. A catturare l’attenzione della platea sono stati gli interventi dei due amministratori giudiziari, Salvatore Scarpa e Mario Ferrara, figure chiave che da circa 50 giorni stanno traghettando il club verso una stabilità e una legalità duratura.

Un impegno tra cuore e professionalità

Insediati per coadiuvare la società in questo delicato percorso, Scarpa e Ferrara hanno sottolineato il costante supporto del Tribunale di Napoli. Un compito affrontato con rigore tecnico, ma anche con una passione inaspettata:

“Abbiamo intrapreso questa avventura con grande entusiasmo e uno spirito quasi ‘da bambini’ – hanno dichiarato – ma sentiamo tutta la responsabilità di ciò che la Juve Stabia rappresenta per Castellammare”.

Per Salvatore Scarpa, l’impegno ha un sapore ancora più profondo: “Sono nativo proprio di Castellammare, e questo rende il mio lavoro un atto d’amore verso le mie radici”.

La sinergia con la proprietà americana e la ricapitalizzazione

Uno dei passaggi più importanti degli interventi ha riguardato il rapporto con la proprietà americana. Il dialogo costante e il lavoro di trasparenza svolto dall’amministrazione giudiziaria sono stati determinanti per infondere la fiducia necessaria a procedere con la ricapitalizzazione del club.

“Credo che il nostro operato sia stato fondamentale per consegnare alla proprietà le garanzie necessarie per investire ulteriormente”, ha spiegato Scarpa. “In un altro contesto non so se sarebbe stato possibile, ma questo percorso lascerà un futuro sereno alla società”. Ad oggi, la somministrazione dei servizi è stata riaffidata e le premesse per il 2026 sono estremamente incoraggianti.

Riconoscimento istituzionale e visione del calcio moderno

Il lavoro svolto non è passato inosservato ai piani alti del calcio italiano. Durante l’assemblea di Lega Serie B, il presidente Bedin ha espresso apprezzamento per la gestione del club stabiese.

Tuttavia, Ferrara e Scarpa non si sono limitati alla cronaca locale, offrendo una riflessione di ampio respiro: “Il calcio ha bisogno di profonde riforme strutturali per diventare sostenibile e stabile. Solo così si può garantire lo spettacolo che i tifosi meritano”.

Stadio e Appello alla Città: “La Serie B non è scontata”

In merito alle infrastrutture, gli amministratori hanno chiarito che, sebbene lo stadio sia di proprietà comunale, la società resta aperta a ogni iniziativa che possa migliorare l’impianto. Ma il messaggio più forte è stato rivolto direttamente ai cittadini:

“Invitiamo gli stabiesi a dare maggiore sostegno alla Juve Stabia. La Serie B non è un traguardo scontato per una piazza come la nostra, va difesa e sostenuta con orgoglio”.

La serata si è conclusa con l’augurio di un sereno Natale a tutta la comunità, con la promessa di continuare a lavorare con “forza e volontà” per completare il rilancio definitivo delle Vespe.

L’intervento di Scarpa e Ferrara conferma come la Juve Stabia stia vivendo una fase di profonda trasformazione positiva, dove la legalità e la pianificazione economica si fondono con la passione sportiva, garantendo ai tifosi quella serenità necessaria per sognare in grande anche nel 2026.

Juve Stabia, Lovisa: “Nuova linfa con la nuova proprietà, ma piedi per terra: l’obiettivo resta la salvezza”

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In un’atmosfera di festa e condivisione presso l’Hotel Stabia, il Direttore Sportivo Matteo Lovisa ha tracciato la rotta per il futuro della Juve Stabia durante il tradizionale brindisi natalizio. Tra un bilancio dell’anno che si chiude e le prospettive per il 2026, il DS ha inviato messaggi chiari: pragmatismo, rispetto per il gruppo e fiducia nella nuova stabilità societaria.

Nuova proprietà e mercato: “Serenità ritrovata”

Il primo pensiero di Lovisa è andato al recente cambio di marcia societario. L’arrivo della nuova proprietà ha portato quella stabilità necessaria per lavorare con lungimiranza:

“La nuova proprietà ha ricapitalizzato e dato nuova serenità a tutto l’ambiente”, ha esordito il DS. “Il progetto ha nuove risorse, ma ci incontreremo con calma nelle prossime settimane per capire il da farsi. Il mercato vero è quello estivo, ma cercheremo di migliorare la rosa dove possibile.”

Sul fronte cessioni, la linea è di estrema tutela verso il gruppo attuale: “A gennaio, se non ci saranno richieste esplicite dei calciatori di uscire, non ci saranno cessioni. Bisogna portare rispetto ai ragazzi che fin qui hanno fatto bene. La Juve Stabia oggi non ha bisogno di vendere.”

Obiettivo 46 punti e il “Modello Giovani”

Nonostante l’entusiasmo, Lovisa tiene i piedi ben saldi a terra, fissando il traguardo necessario per la permanenza in categoria: “Il campionato è la solita Serie B, difficile e fatta di alti e bassi. Noi dobbiamo andare avanti con la nostra politica e fare presto almeno 46 punti, perché il nostro obiettivo primario è quello.”

Un bilancio che finora sorride alle Vespe, specialmente per quanto riguarda l’impiego dei giovani: “Si stanno comportando bene in una categoria complessa e in una piazza ambiziosa come Castellammare. Il merito va anche al mister, al suo staff e ad Alberto Gerbo, che contribuiscono a dare unità di intenti e serenità a tutto il gruppo.”

Arbitraggi e sfortuna: “Dato oggettivo”

Non è mancata una stoccata, seppur diplomatica, sulla gestione arbitrale dell’ultimo periodo: “A livello di arbitraggi non siamo fortunati, è un dato oggettivo. Credo che gli amministratori abbiano fatto valere le nostre ragioni nelle sedi competenti; per il futuro speriamo in una sorte migliore sia per i direttori di gara che per gli infortuni.”

Verso Cesena con il cuore alla città

In chiusura, Lovisa ha rivolto un pensiero speciale alla piazza, con la testa già al prossimo impegno di campionato: “Auguro a tutta Castellammare un sereno Natale, sperando di arrivarci con qualche punto in più fatto nella trasferta di Cesena.”

Un messaggio di ambizione e concretezza: la Juve Stabia saluta il 2025 consapevole della propria forza e con una visione societaria più solida che mai.

Juve Stabia, il DG Elefante traccia la rotta al Christmas Party: “Salvezza, realismo e un patto con i tifosi”

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Nel corso dell’elegante Christmas Party tenutosi presso l’Hotel Stabia, momento clou per salutare un 2025 ricco di emozioni, il Direttore Generale della Juve Stabia, Ferdinando Elefante, ha preso la parola per delineare il presente e il futuro del club. Un intervento lucido, che ha mescolato pragmatismo sportivo e visione sociale, mettendo al centro la sostenibilità del progetto gialloblù.

L’obiettivo sportivo e la stabilità societaria

Il DG ha voluto subito chiarire quale sia la bussola per la stagione in corso: la permanenza nella categoria.

“L’obiettivo primario deve essere la salvezza”, ha esordito Elefante. “Non perché la Juve Stabia non possa ambire a traguardi maggiori, ma in questo momento la crescita deve essere graduale, poiché accompagnata da un profondo cambiamento societario”.

Un passaggio fondamentale è stato dedicato alla gestione attuale: “Stiamo cercando di fare le cose nella maniera giusta, anche accogliendo il provvedimento dell’amministrazione giudiziaria. Sebbene all’inizio ci abbia sorpreso, oggi possiamo dire che ci sta portando molti benefici”. Per Elefante, la chiave è il focus sul presente, base necessaria per costruire un futuro solido su tre fronti: sportivo, economico e sociale.

Il capitolo Stadio: sicurezza e concretezza

Sollecitato sul tema delle infrastrutture, il Direttore Generale ha mostrato grande realismo, allontanando facili entusiasmi su progetti faraonici e puntando invece sulla concretezza del “Romeo Menti”: “Lo stadio attuale ci permette di esprimere il nostro potenziale, ma tutto è migliorabile. Essendo un impianto comunale, ci interfacceremo con l’Amministrazione per interventi mirati, in primis sulla sicurezza. Sento spesso parlare di un nuovo stadio, ma dobbiamo essere consapevoli di quanto sia difficile realizzarlo, anche in piazze più strutturate della nostra”.

Un appello al cuore della città

Il momento più accorato dell’intervento è stato dedicato al rapporto con la tifoseria. Elefante non ha nascosto un pizzico di amarezza nel vedere gradinate talvolta meno affollate rispetto al passato, lanciando una sfida a se stesso e al club:

“Ai tifosi chiedo di starci vicino. Mi dispiace vedere lo stadio meno popolato rispetto agli anni scorsi. Dal mio canto, farò il massimo per far innamorare di nuovo appieno i tifosi di questa realtà. Stiamo già studiando nuove iniziative per coinvolgere la città e aumentare la partecipazione ai colori gialloblù”.

Verso il 2026

L’obiettivo dichiarato è dunque quello di espandere il senso di appartenenza anche al circondario, coinvolgendo i tantissimi sostenitori che vivono fuori dai confini cittadini ma che battono per la Juve Stabia.

Il brindisi finale ha suggellato questa volontà: un club che lavora sottotraccia, con serietà, per garantire alle Vespe un 2026 di stabilità e, soprattutto, di ritrovata passione collettiva.

Juve Stabia, il Natale di Ignazio Abate: “Niente proclami, solo fatti. Orgoglioso della risposta della città”

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Nel corso dell’elegante Christmas Party organizzato dalla Juve Stabia presso l’Hotel Stabia, tra brindisi e auguri per un 2026 ricco di successi, a prendersi la scena è stato il tecnico delle Vespe, Ignazio Abate. Un intervento, il suo, che ha saputo coniugare l’emozione del ritorno a casa con la concretezza di chi sa che nel calcio “cambia tutto in un attimo”.

“Fatti, non parole”: il patto con la piazza

Abate ha esordito ringraziando la città per l’accoglienza e la stima ricevuta, sottolineando il suo approccio pragmatico al lavoro:

“La stima dei tifosi mi riempie di orgoglio; sono una persona che ama parlare con i fatti e che non fa proclami. Credo che la città mi stia imparando a conoscere”.

L’allenatore ha poi voluto dividere i meriti con il gruppo, elogiando la dedizione quotidiana dei suoi ragazzi: “Il merito principale è dei ragazzi che danno il massimo ogni giorno, in gara come in allenamento. Sono felice di essere tornato nella mia terra, in una città che vive di calcio e mi sto godendo appieno questa esperienza”.

L’analisi tecnica: “Migliorare fuori casa”

Nonostante il clima festoso, Abate non ha smesso i panni del condottiero, analizzando con lucidità il cammino in campionato. Il tecnico ha evidenziato la necessità di una maggiore continuità, specialmente lontano dal Menti: “Dobbiamo fare di più fuori casa. Tutte le squadre fanno fatica, ma dobbiamo migliorare lo stare in partita al di là dei risultati. Siamo incappati in sconfitte rotonde dopo gare ben giocate. Occorre ancora più attenzione: non penso agli episodi arbitrali, la ruota girerà, ma dobbiamo migliorare con le nostre forze. I ragazzi sanno che sono onesto e leale. Decido sempre in base a quello che vedo durante la settimana.”

Il desiderio per il 2026

In chiusura, un pensiero tra il serio e l’ironico rivolto alle festività, con un desiderio speciale per la salute dei suoi atleti: “A Babbo Natale chiederò qualche infortunio in meno per i miei calciatori. Ai tifosi dico che sono felice di essere arrivato a Castellammare e auguro a tutta la città un sereno Natale”.

Un messaggio di unità e determinazione che conferma come la guida tecnica della Juve Stabia sia focalizzata sull’obiettivo, pronta a lottare su ogni pallone per onorare la categoria e il calore della piazza stabiese.

Juve Stabia, Saby Mainolfi al Christmas Party: Giovani, identità e appartenenza i nostri pilastri per il 2026

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Tra le luci e l’eleganza del Christmas Party organizzato dalla Juve Stabia nella splendida cornice dell’Hotel Stabia, uno degli interventi più significativi della serata è stato quello di Saby Mainolfi. Il responsabile del settore giovanile gialloblù ha tracciato un bilancio del 2025, proiettando lo sguardo verso un futuro che vede il vivaio al centro del progetto societario.

Una stabilità che guarda al futuro

In un momento di transizione per il club, Mainolfi ha voluto rassicurare l’ambiente con parole cariche di pragmatismo e fiducia:

“Dobbiamo stare tranquilli e lavorare sotto le direttive degli amministratori giudiziari”, ha dichiarato, sottolineando la continuità operativa del club.

Nonostante i cambiamenti, il legame con la dirigenza resta solido. Mainolfi ha ricordato la sua lunga militanza in gialloblù, evidenziando la sintonia con le diverse proprietà: “Ho attraversato tante epoche alla Juve Stabia, sono stato sempre in piena sintonia con le proprietà. Attualmente mi interfaccio spesso con il presidente del CDA Filippo Polcino e prima con Andrea Langella; anche in questo sono sereno e ci sarà modo di lavorare bene con la nuova proprietà”.

Il modello Juve Stabia: l’esempio Empoli

Il focus si è poi spostato sulla “linea verde”, vero fiore all’occhiello della gestione Mainolfi. Il progetto per il settore giovanile resta ambizioso e radicato nei valori del territorio: crescita, identità e appartenenza.

A dare forza a queste parole è un dato statistico emerso recentemente nella sfida contro l’Empoli, società storicamente all’avanguardia per i vivai:

“Nella gara con l’Empoli c’erano in campo, nelle due squadre, circa quattordici elementi in orbita nazionali giovanili. Questo la dice lunga, non solo sull’Empoli, ma anche sulla Juve Stabia degli ultimi anni”.

L’intesa con Matteo Lovisa

Mainolfi ha poi speso parole di grande stima per il Direttore Sportivo Matteo Lovisa, definendo il loro rapporto un valore aggiunto per il club: “A Matteo Lovisa mi lega un grande rapporto, con lui siamo in buone mani. È un direttore sportivo che conosce come pochi i giovani e sa come puntarci”. Una sinergia, quella tra prima squadra e settore giovanile, che promette di fruttare nuovi talenti per la piazza stabiese.

Gli auguri alla città

In chiusura, un pensiero commosso a quella che sente ormai come la sua casa. Saby Mainolfi ha rivolto un augurio speciale a tutti i tifosi e ai cittadini: “A tutta Castellammare, città che mi ha adottato, auguro un sereno Natale e felici feste, auspicando un 2026 che sia positivo per tutti”.

Con la maglia gialloblù sempre in primo piano e una visione chiara, il settore giovanile della Juve Stabia si prepara a vivere un nuovo anno da protagonista, nel segno della continuità e dell’eccellenza.

Natale in Gialloblù: La Juve Stabia si ritrova all’Hotel Stabia per il brindisi delle feste

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In un’atmosfera di grande serenità e partecipazione, si è svolta ieri sera presso la prestigiosa cornice dell’Hotel Stabia la tradizionale cena di Natale della Juve Stabia. Un appuntamento che ha riunito la squadra, lo staff tecnico e la dirigenza per celebrare le festività e rinsaldare quel legame profondo che sta rendendo la stagione delle “Vespe” un percorso di grande interesse e ambizione.

La serata è stata scandita da sorrisi e momenti di convivialità, culminati nel rito del taglio della torta, rigorosamente decorata con i colori sociali giallo e blu. Oltre al clima festivo, l’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto con la stampa invitata all’evento, durante la quale i vertici societari e i protagonisti del campo hanno fatto il punto sul momento attuale del club.

La Compattezza Societaria come Pilastro

Ai microfoni dei giornalisti presenti si sono alternati i principali esponenti della dirigenza, che hanno tracciato un bilancio positivo del cammino fin qui percorso: Filippo Polcino (Presidente del CdA), Salvatore Scarpa e Mario Ferrara (Amministratori Giudiziari) Matteo Lovisa e Ferdinando Elefante (Direttori) Saby Mainolfi (Settore Giovanile).

Tutti hanno espresso profonda soddisfazione per la crescita del progetto, sottolineando come la compattezza societaria sia la base imprescindibile per ogni successo sportivo e per la stabilità futura del club.

La Parola al Campo: Fiducia e Determinazione

Particolare attenzione è stata riservata a Mister Ignazio Abate, che ha ribadito la propria fiducia incrollabile nel gruppo e l’impegno costante nel perseguire gli obiettivi prefissati, mantenendo sempre alta l’asticella del lavoro quotidiano.

Insieme a lui, hanno preso la parola due dei pilastri della rosa: il portiere Alessandro Confente e l’attaccante Leonardo Candellone. Entrambi sono stati il volto della determinazione gialloblù, confermando l’unione di uno spogliatoio pronto a dare battaglia su ogni pallone nel rettangolo verde.

Il Messaggio alla Città

A chiudere il cerchio degli interventi istituzionali è stato Raffaele Auriemma, che ha voluto trasmettere un sentito messaggio di auguri a tutta la piazza di Castellammare da parte della nuova proprietà. Con una dichiarazione accorata in veste di portavoce, Auriemma ha augurato buone feste ai colori giallo e blu, auspicando che il nuovo anno possa continuare a regalare le soddisfazioni che il popolo stabiese merita per la sua passione e il suo attaccamento alla maglia.

“Che il 2026 possa essere l’anno della conferma e del consolidamento delle nostre ambizioni.”

La serata si è conclusa con il classico brindisi finale: un segnale di unità indissolubile tra squadra e città, uniti sotto un unico vessillo in vista delle sfide che attendono la Juve Stabia alla ripresa del campionato.

Cesena – Juve Stabia affidata a Niccolò Turrini di Firenze: chi è il fischietto fiorentino scelto da Rocchi

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Sarà Niccolò Turrini della sezione AIA di Firenze a dirigere il match tra Cesena e Juve Stabia, valevole per la 17ª giornata del campionato di Serie BKT 2025-2026. L’appuntamento è fissato per sabato pomeriggio alle ore 15:00 nella cornice dell’Orogel Stadium “Dino Manuzzi”.

Una designazione interessante quella del designatore Gianluca Rocchi, che affida una gara tra due squadre che giocano a viso aperto a un arbitro giovane (classe 1993) ma con alle spalle un percorso di crescita solido e coerente.

Dalla gavetta alla CAN A-B: un’ascesa meritocratica

Fiorentino doc, trentadue anni, Turrini rappresenta il volto nuovo della classe arbitrale italiana. La sua è una carriera costruita gradino dopo gradino: dopo l’esordio regionale nel 2017 e il passaggio in CAN D, si è distinto per l’equilibrio mostrato nei campi di periferia, guadagnandosi il salto tra i professionisti.

Il vero banco di prova è stato il quinquennio in Serie C, dove ha diretto ben 63 partite (tra il 2020 e il 2025 considerando anche Coppa Italia e Playoff). Un’esperienza massiccia che ha convinto i vertici dell’AIA a promuoverlo nella CAN A-B proprio per questa stagione 2025/26, inserendolo in una lista di “promossi” che comprende anche Claudio Giuseppe Allegretta (Molfetta), Giuseppe Nucera (Palermo), Andrea Zanotti (Rimini) e Andrea Calzavara (Varese).

L’identikit tecnico: dialogo e pochi cartellini

Che arbitro troveranno i giocatori di Cesena e Juve Stabia? Le statistiche e le relazioni tecniche descrivono Turrini come un direttore di gara dallo stile sobrio. Non è un protagonista a tutti i costi: preferisce lasciar scorrere il gioco e intervenire solo quando strettamente necessario.

Gestione disciplinare: La sua media si attesta su circa 4 ammonizioni a partita, un dato che evidenzia una gestione moderata dei cartellini.

Approccio: Predilige il richiamo verbale e il dialogo con i capitani rispetto alla sanzione immediata.

Personalità: Una delle sue doti migliori è la capacità di non farsi condizionare dall’ambiente esterno, qualità fondamentale per arbitrare in uno stadio caldo e passionale come il “Manuzzi”.

Un test di maturità

Per Turrini, la gara di Cesena rappresenta un tassello importante nel suo percorso di consolidamento in cadetteria. Il basso tasso di errori e l’affidabilità mostrata nelle categorie inferiori lo hanno reso un profilo apprezzato dai designatori, che ora ne testano la tenuta in partite di cartello della Serie B.

Sabato pomeriggio, in un match che promette intensità e capovolgimenti di fronte, servirà tutta la sua compostezza per garantire che lo spettacolo resti protagonista indiscusso.

Le statistiche sull’arbitro e gli altri componenti del sestetto arbitrale

Il sig. Niccolo Turrini nato a Firenze il 16/05/1993 e iscritto alla sezione AIA di Firenze è al suo primo anno alla CAN.

Finora ha diretto in carriera 186 gare con questo score con 34 esplusioni decretate e 43 rigori assegnati.

Quest’anno finora ha diretto 8 gare (6 in serie B e 2 Coppa Italia) con questo bilancio: 3 vittorie interne, 4 pareggi, 1 vittoria esterna con 1 espulsione e 4 rigori assegnati.

Con la Juve Stabia conta 2 precedenti: 1 vittoria, 0 pareggi, 1 sconfitta

22/23    Serie C – Girone C 23.01.2023    Monopoli  1:0    Juve Stabia (Mulè)

20/21    Serie C – Girone C 07.02.2021     Virtus Francavilla 0:1 Juve Stabia (Orlando)

Conta 4 precedente con il Cesena con questo score: 2 vittoria, 2 pareggi e 0 sconfitte

Assistenti

Primo Assistente: sig. Fabiano PRETI della sezione AIA di Mantova

Secondo Assistente: sig. Paolo BITONTI della sezione AIA di Bologna

IV° ufficiale: sig. Mario PERRI della sezione AIA di Roma 1

VAR: sig. Marco SERRA della sezione AIA di Torino

AVAR: sig. Matteo GUALTIERI della sezione AIA di Asti

Verso Cesena – Juve Stabia: esame di maturità al “Manuzzi” nell’ultima trasferta del 2025

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Sabato pomeriggio la Juve Stabia scende in campo per una sfida che ha il sapore del “calcio vero”. Lo scenario è il “Dino Manuzzi”, uno stadio che trasuda storia, contro un Cesena che rappresenta, senza mezzi termini, tra gli ostacoli più alti di questo campionato. Un avversario tosto, che gioca un calcio divertente e non lascia scampo a libere interpretazioni: in Romagna bisognerà sudare.

Il dilemma: quale Juve Stabia vedremo?

È la domanda che rimbalza tra i vicoli di Castellammare e nelle chat dei tifosi: quale versione delle Vespe si presenterà a Cesena? Nelle ultime settimane, il campionato ci ha raccontato due storie diverse. Da un lato c’è la squadra frizzante, aggressiva e dominante vista al “Menti”; dall’altro, la versione più timida e poco pimpante delle recenti uscite lontano da casa.

È lecito chiederselo, perché l’altalena di risultati e prestazioni è evidente. Tuttavia, questo dualismo non deve diventare un’ossessione né un fattore di distrazione. Bisogna guardare al bilancio reale: la classifica sorride e la squadra è perfettamente in linea con gli obiettivi stagionali.

L’ultima del 2025 e il tabù esterno

La gara di sabato chiuderà il 2025 della Juve Stabia in trasferta. Un anno solare che, numeri alla mano, ha regalato poche gioie lontano dalle mura amiche. Curiosamente, però, il destino riporta le Vespe proprio lì dove tutto sembrò magico: l’ultima grande vittoria esterna dell’era Guido Pagliuca arrivò proprio a Cesena, a fine marzo. Quel successo non valse solo tre punti, ma consegnò la salvezza matematica e il biglietto d’invito per la giostra dei play-off.

Oggi, con Ignazio Abate al timone, il ruolino esterno conta il solo acuto di La Spezia.

Corsa, cuore e muscoli

Uscire dal “Manuzzi” con un risultato positivo non regalerebbe nulla di matematico a mister Abate — siamo ancora lontani dai verdetti definitivi — ma avrebbe un peso specifico enorme. Sarebbe un “biglietto” fondamentale per il percorso di crescita e darebbe nuova linfa a una classifica già positiva.

Non sarà facile. Il Cesena è una delle corazzate del torneo e arriva col morale alto dopo la vittoria in rimonta a Mantova (costata la panchina a Possanzini). Per provare a raccontare una nuova impresa servirà la versione migliore delle Vespe: quella fatta di corsa, cuore e muscoli. Servirà lottare su ogni pallone con le “nocche giallo e blu” per dimostrare che questa squadra sa pungere anche lontano da casa.

Gori Sarnese – Vesuviano: Tariffa idrica agevolata per gli enti religiosi impegnati nel sociale

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Il servizio idrico integrato in Campania compie un ulteriore passo in avanti verso un modello di gestione che non guarda solo all’efficienza infrastrutturale, ma anche alla sostenibilità sociale e alla tutela dei più deboli. Nella suggestiva cornice del Complesso Monumentale di Santa Chiara, è stata siglata questa mattina la convenzione tra l’Ente Idrico Campano (EIC), Gori e le tre Province Religiose dell’Ordine dei Frati Minori.

Tariffe agevolate per il bene comune

Il cuore dell’accordo risiede nell’applicazione della tariffa ONLUS alle utenze gestite dagli ordini francescani che svolgono attività di carattere sociale, socioculturale o di pubblica utilità. Si tratta di un provvedimento di grande rilievo: per la prima volta, la tariffa agevolata viene estesa anche a soggetti che, pur non possedendo la qualifica giuridica di ONLUS, operano quotidianamente sul campo a supporto delle comunità e delle persone fragili.

L’iniziativa dà seguito alla delibera del giugno 2023 del Consiglio di Distretto Sarnese Vesuviano, consolidando un percorso già avviato in passato con le Diocesi di Nola e Nocera Inferiore-Sarno.

Le voci dei protagonisti

I vertici delle istituzioni coinvolte hanno espresso profonda soddisfazione per il traguardo raggiunto, sottolineando il valore etico dell’operazione:

Sabino De Blasi (Presidente di Gori): «Oggi diamo un segnale chiaro. Per Gori il servizio idrico non è solo infrastruttura, ma uno strumento di coesione e responsabilità sociale da costruire insieme alle realtà che si prendono cura del territorio».

Luca Mascolo (Presidente EIC): «Compiamo un passo verso una gestione più giusta. L’acqua è un bene essenziale e deve essere accessibile a tutti: questa intesa rafforza un modello di governance attento all’inclusione».

Raffaele Coppola (Coordinatore Distretto Sarnese Vesuviano): «Sostenibilità ambientale e sociale devono essere assi centrali delle politiche pubbliche. Essere vicini a chi tutela i beni comuni è parte integrante del nostro servizio».

Frate Giuseppe Sorrentino (Vicario Provinciale Frati Minori): «Siamo impegnati tra mense, docce solidali e servizi agli ultimi. Collaborare con Gori dimostra che mondi diversi possono unirsi per la dignità delle persone e il bene comune».

Trasparenza e Operatività

La convenzione stabilisce che Gori applichi la tariffa agevolata a partire dalla prima fatturazione utile successiva alla firma. Le Province Religiose (la Provincia Napoletana del SS. Cuore di Gesù, la Provincia di San Giovanni Giuseppe della Croce e la Custodia di Terra Santa) hanno già fornito l’elenco delle utenze interessate, impegnandosi a un aggiornamento costante dei dati per garantire la massima trasparenza del sistema.

Con questa firma, la Campania si conferma un laboratorio di innovazione sociale, dove la gestione delle risorse primarie diventa volano per il sostegno a chi, ispirato dal messaggio di San Francesco, opera ogni giorno nelle “periferie” della società.