Catanzaro-Juve Stabia: 0-0 (0-0)
Catanzaro (4-3- 3): Nordi; Riggio, Gambaretti (13’ p.t. Spighi), Sirri, Imperiale; Onescu, Maita,
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A dispozione: Marcantognini, Nicoletti, Cunzi, Marin, Spighi, Kanis, Pellegrino, Likanovic, Anastasi.
All. Alessandro Erra.
Juve Stabia (4-3- 3): Branduani; Dentice, Morero, Redolfi, Crialese; Matute, Capece (29’ s.t. Calò), Mastalli; Berardi (18’ s.t. Canotto), Simeri, Lisi.
A disposizione: Bacci, Polverino, Awua, Allievi, Nava, Paponi, Gaye, Canotto, Bachini, Strefezza, Calò, D’Auria.
All. Fabio Caserta – Ciro Ferrara.
ARBITRO: Matteo Marchetti di Ostia Lido; assistenti Pierluigi Mazzei e Mauro Dell’Olio di Molfetta.
Ammoniti: 19’ Maita (C), 46’ p.t. Mastalli (J), 85’ Calò (J), 92’ Lisi (J).
Note: Corner: 4-1. Recuperi: 3’ – 3’.
Spettatori complessivi 5450 di cui 3681 paganti e 1769 abbonati.
Seconda partita e secondo pari, sempre in trasferta, per le vespe allenate dal duo Caserta-Ferrara che dopo il roboante e spettacolare 3-3 di Andria, pareggia a Catanzaro 0-0 in una gara noiosa e senza un tiro in porta degno di nota. Un pari che fa morale e muove la classifica di capitan Morero e compagni. Due punti in due trasferte sono comunque un buon punto di partenza per una squadra completamente nuova e da assimilare.
Le squadre si presentano in campo con tante novità in distinta per i due trainer. Assenti in casa catanzarese Infantino, Di Nunzio, Icardi, Van Rasbeeck oltre a Zanini e Marchetti squalificati mentre Cunzi parte dalla panchina per scelta tecnica viste le ottime prestazioni nelle prime due giornate di Punturiere. In casa Juve Stabia assente per squalifica Viola (deve scontare 3 turni dopo l’espulsione di Andria), mentre per infortunio non è stato convocato Costantini, Esordio per Branduani in porta, con Zanotti ormai relegato fuori sqaudra, mentre rispetto all’esordio del Degli Ulivi di Andria, il duo Caserta-Ferrara cambia quattro atleti, Branduani per Zanotti tra i pali, Dentice per il deludente Nava sulla corsia di destra difensiva, Matute per Viola come mezzala destra di contenimento e Simeri, all’esordio, per l’acciaccato Paponi in avanti.
Il match parte, curiosamente, con 5 minuti di anticipo mentre nella curva Ovest-Capraro viene esposto uno striscione in memoria delle vittime del camping Le Giare, tragedia che sconvolse la provincia calabrese l’11 settembre del 2000.
Il Catanzaro parte meglio con le vespe che sembrano imballate e, puntualmente, regalano occasioni agli avversari come all’8’ quando Capece, che fece un errore molto simile ad Andria, sempre ad inizio partita, dal quale scaturì il vantaggio pugliese, è troppo lento nel dare palla indietro a Morero, mettendolo in difficoltà sulla pressione di Letizia, che si invola dopo un retropassaggio completamente ciccato dal centrale gialloblè, ma l’avanti giallorossi, sull’uscita tempestiva di Branduani, non riesce ad inquadrare la porta mettendo incredibilmente fuori.
15’ contropiede fulminante del Catanzaro, trascinato da un velocissimo Punturiere, che ruba il tempo a Dentice, si invola sulla sinistra e serve in profondità Falcone che è chiuso in angolo da un’ottima diagonale difensiva di Crialese poco prima di provare la conclusione a tu per tu con Branduani.
Al 19’ primo ammonito del match, con Maita che è costretto da Berardi a commettere un fallo tattico a centrocampo sul tentativo di contropiede stabiese.
Juve Stabia quasi mai pericolosa, ci prova in contropiede al 27’ con Lisi che serve in verticale Berardi il quale entra in area dalla sinistra ma non riesce a servire il cross dal lato opposto dell’area per l’accorrente Simeri a causa della chiusura di Riggio.
La gara vive su un sottile filo di equilibrio ma è il Catanzaro che fa la partita e ci prova con continuità, nonostante le tante assenze, mentre la Juve Stabia ha notevoli problemi di amalgama difensivo, con Letizia che non ne approfitta neanche al 38’, involandosi sul filo del fuorigioco ma è chiuso da Dentice e Morero che ripiegano velocemente a chiuderlo prima del tentativo dell’ex Matera.
Nei 3’ di recupero del primo tempo la partita si innervosisce, prima Mastalli simula in area calabrese e si becca l’ammonizione, passano sessanta secondi e lo stesso atleta di scuola Milan chiude su Onescu in scivolata, il centrocampista di casa, da terra, lo colpisce con una tacchettata negli addominali che non viene incredibilmente segnalata dal secondo assistente Dell’Olio. In campo ne scaturisce molto nervosismo con vibranti proteste dello stesso Mastalli che al duplice fischio dell’intervallo va prima dallo stesso assistente e poi dall’arbitro Marchetti a mostrargli le ferite del colpo subito. Il secondo tempo parte con la Juve Stabia che ci prova con il primo tiro dell’intero incontro dopo 6 minuti della ripresa con Capece che dai 25 metri mette la palla alta di una spanna dall’incrocio dei pali. Nel secondo tempo ti aspetti qualche occasione in più, ma per 20’ la noia totale avvolge il Ceravolo, con le due compagini che si affrontano senza provare ad affondare i colpi. I mister provano ad inserire degli esterni freschi e scattanti come Cunzi da parte catanzarese e Canotto per quella stabiese.
Non succede nulla fino al 35’quando sono Nordi e Riggio che non si intendono, la palla finisce a Simeri che tira dal limite mettendo palla fuori.
Passano trenta secondi e Lisi prendere palla a centrocampo, taglia il campo verso il centro, scambia con Canotto il
quale fa partire un preciso cross dalla dalla destra sul quale arriva Simeri che gira dal dischetto altissimo sulla traversa la prima vera occasione stabiese del match. Il match si ravviva un po’ con il Catanzaro che prova a rispondere con un cross di Spighi sul quale Anastasi di testa mette fuori al 37’.
Partita che sembra chiusa ma al 44’ rischia la Juve Stabia con Onescu che scappa sulla sinistra e mette un ottimo cross al centro dell’area dove Anastati riesce a colpire di testa in contrasto con Morero, la palla rimbalza lentamente a terra e si inerpica fino a toccare, quasi, la parte alta della traversa, prima del tocco in angolo di Branduani. E’ questa la prima “simil” parata di uno dei due portieri dopo 89 minuti di gioco a far capire la deludente partita vista al Ceravolo, un match di una noia incredibile.
Mario Di Capua
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