Dopo la pioggia arriva il sole! Almeno così si dice!
A Castellammare, al San Leonardo e più precisamente nel reparto Urologia – un reparto storico e unico per autonomia e degenza in tutta l’AslNa3Sud, e quindi da Roccarainola a Massalubrense, non è così e alla pioggia, derivante dal temporale “ ridimensionamento ”, è seguita ancora pioggia ed ora siamo giunti a quella che si potrebbe definire un’alluvione da “ ridimensionamento ” che, come tale, tutto sta portando via.
Il caso era già scoppiato nello scorso febbraio quando scese in campo anche il sindacato “Nursind” (rappresentativo delle professioni infermieristiche) che spiegava l’importanza che rivestiva il reparto di Urologia nell’ospedale di Castellammare e, rimarcandone anche l’importanza nel comprensorio AslNa3Sud, argomentava:
“L’urologia del presidio ospedaliero San Leonardo è attualmente dotata di 12 posti letto che, in casi di emergenza, possono arrivare anche a 15 più 2 per il Day Hospital e, annualmente, vi vengono effettuate 2100 prestazioni di cui 681 sono ambulatoriali, 305 uro-oncologiche e 100 chirurgici.
L’unità operativa di urologia è provvista di sala endoscopica attualmente indispensabile per l’espletamento delle attività urologiche, ove vengono eseguite annualmente circa 550 cistoscopie, e 400 interventi di Day Surgery (cambio di nefrostomie, cateterismi operativi, cambio di sondini da Uro-stomia).
Oltre alle prestazioni in ambito urologico (24 ore al giorno) bisogna considerare che in tale reparto arrivano pazienti da Portici a Massalubrense, passando per Agerola e Sant’Antonio Abate , Scafati e Comuni limitrofi. Un bacino di utenza di circa 600.000 persone che a partire da marzo/aprile prossimo, vista la mancata integrazione di almeno tre dirigenti medici di urologia , per pensionamento e altro dell’organico attuale, rischia di essere accorpato ad altro reparto del nosocomio stabiese e cioè alla chirurgia”.
Questo a Febbraio quando, per proseguire nella metafora, “pioveva”. Brutta aria quindi, brutto tempo ma non catastrofe, non alluvione, eppure già se ne additava la dannosità visto che si discuteva sul fatto che, con l’allora paventato ridimensionamento, non sarebbero più stati garantiti i 12/15 posti letto esistenti, e nemmeno i 10 previsti dall’ultimo atto aziendale, ma soltanto 4/5 con uno sdoppiamento improprio del reparto che era previsto allocato al 4 piano con un “Day Hospital”, “Day Surgery”, medicheria infermieristica e stanze dei medici mentre al 3 piano era previsto la sistemazione di 4/5 posti letto di degenza urologica. Il tutto per il bacino di utenza di circa 600.000 pazienti che gravitava, e gravita, sul plesso di Castellammare.
Ed arriviamo ad oggi quando, a quanto si evidenzia, ci si ritrova in una vera e propria tempesta che, a quanto sembra, porterà via addirittura tutto spostando la “specialità” o a Nola o a Nocera (ancora non è chiaro). Intanto, quanto c’era, sta degradando sempre di più vuoi per incuria (derivante dal pensiero che tanto ….) che, comunque, per mancanza di personale visto che, alla fin fine, la “ristrutturazione” stabiese si è palesata in un taglio selvaggio di personale, attrezzature e competenze.
E
’ quanto denuncia un nostro lettore, Tommasino Raffaele, che lamenta anche i disagi in cui si ritroverà lui, e quanti come lui, che abbisogna di cure ed assistenze continue per la sua malattia: “….. e se dovessi (ri)sentirmi male di notte? Che faccio? A chi mi rivolgo? Dove vado? Che forse dovrò recarmi a Nola o a Nocera?”
Il disagio, e la dispersione di esperienza, unitamente alla distruzione di una ECCELLENZA del San Leonardo, ci è stata confermata anche dai Dottori M. Coppola, D. Ferrari, A. Tammaro.
Confidiamo che la direzione del San Leonardo, come anche dell’AslNa3Sud, seguano la strada del vero risanamento, intelligente ed operoso, portato avanti altrove (una per tutte nella zona di Milano) dove si è risparmiato migliorando efficienza ed organizzazione e non tagliando il ramo su cui si è seduti come sta facendo l’AslNa3Sud e la direzione del San Leonardo. Un’eccellenza stabiese buttata a mare, peraltro nemmeno (ancora) tanto pulito.
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