Salvini si spinge fino a Napoli e 30 artisti napoletani lo accolgono con ‘Gente do sud’, un inno che sarà la colonna sonora del corteo – contro il suo arrivo – in programma l’11 marzo. Il brano nasce da un’idea di Massimo Jovine, non è una canzone di odio ma un invito all’accoglienza che parla di fratellanza e solidarietà. Il collettivo di artisti fa sapere che l’arrivo di Salvini è solo il pretesto creativo. Il claim del corte dell’11 marzo sarà tuttavia: “Napoli non ti vuole”.
I Terroni Uniti le cantano a Salvini: 30 artisti contro il razzismo in ‘Gente do sud’
b>Alla vigilia della visita a Napoli del leader della Lega Nord Matteo Salvini, un collettivo di artisti di cui fanno parte alcuni dei nomi più noti della scena partenopea, dai 99 Posse e Enzo Gragnaniello, da Eugenio Bennato a James Senese, ha autoprodotto in una settimana un brano per dire no al razzismo: questo è il piccolo grande miracolo che ruota intorno alla canzone “Gente do sud”. Il brano nasce da un’idea di Massimo Jovine dei 99 Posse che, in occasione della visita di domani di Salvini, ha pensato di smuovere le coscienze, contrapponendo al razzismo la grande capacità della gente del Sud, quella di allargare le braccia per accogliere.
“Gente do sud” è una canzone (corredata da un video che è stato caricato su Youtube – vedi sotto) che ha preso forma in corso d’opera, man mano che gli artisti, le collaborazioni, i contributi, sono cresciuti, fino a formare un vero e proprio collettivo dal nome “Terroni Uniti”, che coinvolge ben trenta artisti che vanno dai nomi che hanno fatto la storia della musica napoletana, fino alle nuove leve come: Massimo Jovine (99 Posse), Ciccio Merolla, Enzo Gragnaniello, James Senese, O’ Zulu’ (99 Posse), Eugenio Bennato, Speaker Cenzou, Valentina Stella, Daniele Sepe, Franco Ricciardi, Dario Sansone (Foja), Valerio Jovine, M’Barka Ben Taleb, Pepp-Oh, Francesco Di Bella, Simona Boo, Tommaso Primo, Andrea Tartaglia, Tueff, Gnut, Nto’, Roberto Colella (La Maschera), Dope One, Gianni Simioli, Carmine D’Aniello (‘O Rom), Oyoshe, Djarah Akan, Joe Petrosino, Massimo De Vita, Giuseppe Spinelli, Alessandro Aspide (Jovine), Sacha Ricci (99 Posse). Il video è stato girato nel Lido Elena di Napoli, regia di Luciano Filangieri.
“Negli ultimi anni ce ne hanno fatte talmente tante che l’idea che il segretario del partito che odia Napoli e i napoletani pensi di sfilare impunemente a Napoli per raccattare una manciata di voti, mi manda al manicomio”, confessa Massimo Jovine, che racconta come a suggerire l’idea di una risposta musicale sia stato un amico (“Fra’, ce vulesse ’na canzone”). “Ognuno contro Salvini deve fare la sua parte. I napoletani devono scendere a migliaia in piazza e noi che siamo artisti dobbiamo fare una canzone”, prosegue Jovine. Così è iniziato il progetto che in una settimana ha visto realizzarsi questo brano corale, grazie all’adesione di oltre 30 artisti, produttori, studi di registrazione: “Gente do sud è Napoli che contro la Lega sceglie di restare umana”.
Ma l’occasione della visita di Matteo Salvini a Napoli è stata solo un pretesto per accendere il fuoco creativo degli artisti che vivono, cantano e suonano all’ombra del Vesuvio. ‘Gente do sud’ “non è una canzone di odio e il leader della lega non ne è di sicuro il protagonista”. Il brano è “un inno d’amore, un invito all’accoglienza che parla di solidarietà e di fratellanza. Il Mediterraneo è sempre stato crocevia di storia e cultura, Napoli stessa è una felice mescolanza di popoli e razze che ha fatto delle differenze tra gli individui, una forza”, spiegano i Terroni Uniti. Il videoclip per la regia di Luciano Filangieri racconta in presa diretta il clima che hanno respirato gli artisti mentre registravano la canzone.
“Gente do Sud” non è solo un brano che ha messo insieme un’importante fetta di musicisti del Sud, ma è un progetto che ha unito diverse realtà imprenditoriali che operano nella città di Napoli. Etichette, studi di registrazione, professionalità diverse, scese in campo con l’unico scopo di dar vita ad un progetto importante destinato a diventare esempio per le generazioni future, un inno contro tutte le forme di razzismo, un invito a restare umani. Da tutto questo fermento è nata una compilation, formata da brani degli artisti del collettivo Terroni Uniti, i cui proventi saranno devoluti ad Alarm Phone di Watch The Med, istituito nell’ottobre del 2014 da reti di attivisti e rappresentanti della società civile in Europa e NordAfrica. Il progetto ha creato una linea telefonica diretta e autorganizzata per rifugiati in difficoltà nelle acque del Mar Mediterraneo (https://alarmphone.org/it ).
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