Dopo lo scontro si rifiuti a Roma e le accuse a Elena Boschi che secondo una rivelazione di De Bortoli «chiese a Unicredit di comprare Etruria» e sulle quali i grillini insistono dicendo: si dimetta, non poteva mancare il caso di Palermo, dove spunta un audio che inguaia il candidato sindaco M5S sui fondi di Addiopizzo.
M5S, un audio accusa Forello: Casaleggio e Grillo sapevano e difesero il candidato a Palermo
Un ex socio di Addiopizzo: lucrava sui soldi. Lui: “Querelo”
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isogna mettere in fila i fatti di questo ennesimo thriller siculo. E partire dall’audio pubblicato su YouTube e da quello che è l’evento scatenante: l’inchiesta sulle firme false di Palermo svelate lo scorso ottobre. Tre mesi prima, a luglio, avviene un incontro alla Camera. Seduti di fronte ad Andrea Cottone ci sono Riccardo Nuti, Chiara Di Benedetto, Giulia Di Vita, Loredana Lupo. Tranne quest’ultima, gli altri sono i deputati 5 Stelle indagati per le firme false. Tutti sospesi dal M5S. Cottone invece è un componente dello staff della comunicazione in Parlamento. Ed è di Palermo, dove per anni ha svolto lo stesso incarico nell’associazione antiracket Addiopizzo. Fino al 2008, quando decise di abbandonarla in polemica e in rottura con Ugo Forello, avvocato-fondatore e oggi candidato sindaco del M5S a Palermo.
Forello è il nemico numero uno di Nuti, candidato sindaco nel 2012, anno delle firme false, e della sua cerchia. Li chiamano «i monaci». A luglio, incaricati dalla Casaleggio di scremare le prime informazioni sui futuri candidati a Palermo, chiedono a Cottone di raccontare cosa sa di Forello e Addiopizzo, Le domande sono insistenti, sanno su chi puntare, ma non dicono a Cottone che lo stanno registrando. Si fanno valutazioni sulla trasparenza di Addiopizzo che dà sostegno a imprenditori e commercianti taglieggiati. Volano accuse pesanti, di un vero e proprio business in mano a Forello e soci che fanno iscrivere gli imprenditori, li difendono, per poi costituirsi parte civile assieme a loro e prendere i rimborsi.
Mezzora di registrazione gonfia di sospetti sulla gestione di un milione di euro di finanziamenti e insinuazioni sul presunto conflitto di interessi dei membri di Addiopizzo, presenti sia nel comitato del ministero degli Interni che gestisce i risarcimenti sia nei collegi difensivi degli imprenditori stessi. «Nessuno denuncia perché Addiopizzo non si può toccare», dice Giulia Di Vita. I grillini temono la «scalata» al M5S locale. Ma forse non è una preoccupazione che impensierisce Casaleggio e Grillo, che danno l’ok alla candidatura di Forello, dopo aver fatto ulteriori verifiche e chiesto altri documenti. Anzi in una nota ieri il M5S difende il candidato e Cottone: «Non si evince alcun illecito. È in atto solo un violento tentativo di discredito nei suoi confronti che non risparmia colpi bassi».
E mentre Addiopizzo annuncia querela per diffamazione, oggi un post di Grillo dovrebbe ribadire il sostegno a Forello (che sarà a Roma) e forse annunciare l’espulsione di Nuti&Co. Ma la paranoia è ad altissimi livelli. Si parla di altre registrazioni rubate e si fa il nome di Grillo. La paura è tale che, anche a costo di affondare in una contraddizione evidente, i 5 Stelle hanno annunciato che denunceranno chi «ne divulgherà il contenuto». Proprio i 5 Stelle che hanno registrato a loro insaputa lobbisti e un deputato di Scelta civica Mariano Rabino, e parlarono di bavaglio quando la maggioranza tentò di far passare l’emendamento anti-Iene, che prevedeva il carcere per audio e video rubati.
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vivicentro/Palermo: Forello nella tempesta. Un ex socio di Addiopizzo: lucrava sui soldi. Lui: ”Querelo”
lastampa/M5S, un audio accusa Forello: Casaleggio e Grillo sapevano e difesero il candidato a Palermo ILARIO LOMBARDO
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