Da un sondaggio de La Stampa emerge il calo di popolarità dei democratici. Gli elettori sono delusi dalle liti, solo un italiano su tre pensa che il partito possa vincere le elezioni. Intanto Michele Emiliano, Enrico Rossi e Roberto Speranza siglano un patto per la scissione dal Pd e la formazione di un nuovo movimento alla sua sinistra.
Pd impopolare ma degno di fiducia, Renzi diventa “uno dei tanti leader”
Solo un italiano su tre pensa che il partito possa vincere le elezioni. I Dem pagano la potenziale diaspora e la scarsa vitalità che trasmettono
Quindi? Stando a questi dati il Pd sembrerebbe sconfitto già ai nastri di partenza nel caso di un confronto diretto con il suo principale antagonista, l’M5S, nel governo dell’Italia. Eppure, particolare curioso, i leader del Pd sono considerati mediamente più preparati e quindi maggiormente degni di fiducia. In un confronto diretto con i Cinquestelle non sembra esserci partita: gli esponenti del Pd hanno raccolto un punteggio medio di fiducia di 45 contro il 40 raccolto da vertici del M5S. La compagine Dem viene guidata da leader come Michele Emiliano (56), Sergio Chiamparino (53) e Giuseppe Sala (51). Troviamo un Matteo Renzi al sesto posto su otto (41) avanti solo a Gianni Cuperlo (35) e Massimo D’Alema (20). L’ex presidente del Consiglio che fino a qualche mese fa sembrava non avere rivali in un confronto interno, è dunque rientrato nel «gruppone degli inseguitori».
Sull’altro versante è Chiara Appendino, la sindaca di Torino, a raccogliere più fiducia dall’elettorato (63). Segue Alessandro Di Battista (50) mentre il «candidato premier» Luigi Di Maio raccoglie il 37, Virginia Raggi il 31 e Davide Casaleggio il 30. Interessante anche la posizione di Beppe Grillo. Il leader del Movimento ha un indice di popolarità enorme (89%), ma raccoglie la fiducia solo del 29% degli intervistati.
Tirando le somme, il Movimento 5 Stelle gode di una migliore immagine nel complesso, ma di una minore fiducia rispetto agli esponenti del Pd. I Dem perdono terreno proprio a causa delle divisioni interne. La potenziale diaspora del Partito Democratico si trasforma in una maggiore attenzione verso la vittoria elettorale del Movimento Cinque Stelle che raccoglie una probabilità positiva quasi doppia di vincere alle urne rispetto al Pd: 51% contro il 32%.
Gli italiani, se dovessero scommettere, non hanno dubbi. Ma un conto è considerare il possibile vincitore, un altro è poi come uno voterà. Le intenzioni di voto degli italiani restano infatti granitiche rispetto alle rilevazioni precedenti. Il Pd risulta ancora il primo partito con il 32% seguito dal Movimento Cinque Stelle (27%), dalla Lega Nord (11,5%) e da Forza Italia (11%). Da sottolineare che proprio la compagine berlusconiana è quella che è riuscita a rosicchiare un +0,5% rispetto al precedente sondaggio. Gli italiani, in termini di voti reali, si dimostrano quindi ancora una volta molto prudenti e piuttosto allergici a percorrere strade nuove.
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vivicentro/Calo di popolarità dei democratici: elettori delusi dalle liti ma ancora fiduciosi
lastampa/Pd impopolare ma degno di fiducia, Renzi diventa “uno dei tanti leader” NICOLA PIEPOLI
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