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Castellammare di Stabia

ESCLUSIVA – Lavezzi: “Così ho convinto Ornella Vanoni a partecipare a Sanremo. Futuro? ho diversi progetti”

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Le parole di Mario Lavezzi in esclusiva a ViViRadioWEB

La redazione di ViViRadioWEB – ViViCentro Network ha intervistato in esclusiva Mario Lavezzi cantautore, compositore, nonché produttore di Ornella Vanoni. Queste le sue dichiarazioni:

Mario Lavezzi, cantautore, compositore, produttore, La sua passione per la musica lo ha portato a creare “Campusband Musica & Matematica” un’iniziativa che mette a disposizione dei giovani appassionati di musica gli strumenti necessari per avvicinali a questo mondo

Il progetto è dedicato agli studenti delle scuole di secondo grado e dell’università che sono appassionati della musica. Possono partecipare sia i gruppi, i cantatori che gli interpreti. Devono presentare un brano inedito e una cover. Una giuria di esperti giudicherà la base tecnica per quanto riguarda la cover: verrà valutato l’arrangiamento, l’originalità con cui viene riproposto il brano. Dell’inedito verrà valutata la creatività. Verranno selezionate 4 band, 4 cantautori e 4 interpreti, che si scontreranno nel contest finale di Milano. Finale che si terrà tra giugno e luglio accordandosi con il Comune di Milano.

Esibirsi a Sanremo è il sogno di ogni cantante

Per le nuove proposte il regolamento Sanremo prevede che il cantante deve aver già pubblicato un video o comunque un singolo. Il premio che si darà al vincitore del contest è proprio questo: la pubblicazione del brano inedito accompagnato da un video. La pubblicazione verrà fatta su tutti i portali digitali. Al giorno d’oggi non si distribuisce più un singolo, tra poco finirà come è successo in America, non si stamperanno più i CD. Il digitale ha ormai soppiantato la produzione dei CD. Vengono stampati i vinili, per gli affezionati. Per ogni vincitore della categoria del contest verrà consegnata una borsa di studio.

Per i giovani Sanremo rappresenta il fine ultimo è il punto di partenza per raggiungere il successo?

Sanremo per i giovani è un trampolino di lancio. La discografia non ha più le risorse economiche necessarie. La vendita dei dischi, CD e vinili, permetteva dei fatturati molto importanti. Oggi purtroppo non è più così, il digitale ha frammentato tutto. Non ci sono più le risorse economiche per poter sostenere gli investimenti da fare su un giovane, tranne in casi sporadici. Purtroppo ci si rivolge ai talent, perché in questo ambito la promozione dei cantanti è già stata effettuata. E la promozione è una voce economica molto importante da fare sul giovane. Sia il talent che Sanremo fanno la promozione televisiva.

Rimanendo in tema Sanremo, si dice che dietro la partecipazione di Ornella Vanoni a queste edizione del festival ci sia lei. Come l’ha convinta?

Noi abbiamo fatto una petizione, a cui ha aderito anche Ornella Vanoni. E’ stata fatta una conferenza stampa nell’aprile del 2017. Con questa petizione si vorrebbero apportare delle modifiche al Festival della canzone italiana. Non è il Festival di Sanremo, ma il Festival della canzone italiana e dunque dovrebbe essere un festival che rappresenta l’eccellenza dalla canzone italiana. Si partirebbe dalla scelta della canzone e poi assegnarla all’interprete. Claudio Baglioni ha fatto questo con Ornella Vanoni: ha sentito una canzone, l’ha portata ad Ornella, e lei a sa volta l’ha inviata a me che sono il suo produttore. La canzone mi è piaciuta parecchio perché aveva questo spunto, che era “bisogna imparare ad amarsi bisogna imparare a lasciarsi”. Un testo che era prevalentemente improntato quasi su un duetto e non poteva essere idoneo alle corde di Ornella e dunque è stato modificato il testo da Gino Pacifico. Il testo è stato scritto totalmente su Ornella, su quello che è il suo carattere, il suo modo di vedere la vita. E’ stata fatta questa operazione, e a questo punto Ornella ha deciso di partecipare alla gara. Lei sarebbe voluta andare come ospite, ma io le ho spiegato che se fosse andata come ospite sarebbe comparsa solo una sera e basta, mentre la canzone aveva bisogno di un’esposizione maggiore. Così ha accettato di partecipare alla gara. In più le ho detto: “Senti Ornella, siccome hai firmato anche tu la petizione perché non ti porti sul palco anche gli autori della canzone. Sarebbe una bella cosa, saresti coadiuvata da un gruppo, avresti più sicurezza sul palco”. Lei ha accettato di buon grado. La Vanoni è stata un po’ la madre nobile del Festival, e per la prima volta ha portato sul palco anche gli autori. Autori che generalmente vengono nominati, ma sono un po’ trascurati. Questa volta sono protagonisti.

In questa edizione del Festival di Sanremo, sul palco si sono esibiti Lo Stato Sociale, come concorrenti, e Tommaso Paradiso, frontman dei Thegiornalisti che ha duettato con Gianni Morandi. Entrambi sono esponenti della scena musicale italiana definita “indie”. Lei come addetto ai lavori, cosa ne pensa di questo genere che sta iniziando ad affermarsi?

E’ un’espressione musicale che ha un ottimo seguito. Ci sono delle persone intelligenti come è capitato quest’anno. Anche l’anno scorso, c’è stata un’espressione che ha addirittura vinto il Festival. Io sono aperto, anzi sono attento a questo a questo genere, non condivido quelli che hanno dei pregiudizi in merito.

Parlando ora di Mario Lavezzi, quest’anno celebrerà 50 anni di carriera, quali sono i momenti più rappresentativi?

La mia partecipazione al gruppo de I Camaleonti. Quando entrai avevo 18 anni e provenivo proprio da un gruppo di studenti. Questo è uno dei motivi per cui ho ideato il contest. Ma poi quando fui chiamato, per andare purtroppo a fare il servizio militare obbligatorio, mi è toccato lasciare il gruppo. La vidi come una catastrofe, ma poi questa sofferenza mi ha permesso di scrivere canzoni, di stimolare la mia creatività. Nel 1968 ho scritto “Il primo giorno di primavera”, pubblicata nel 1969, grazie anche Lucio Battisti e Mogol, che erano i produttori dei Dik Dik. La canzone l’avevo scritta insieme Cristiano Minellono e Mogol, ed è stato un successo. Poi ho iniziato la produzione: con Loredana Bertè per la quale scrissi “La Luna bussò”, “In alto mare”.

Per festeggiare questo importante traguardo quale miglior regalo può essere se non la pubblicazione di un suo nuovo progetto discografico “Music Maker”. Il titolo dell’opera è un termine che lei coniò nel 1983

L’ho inventato, ma se lo sono inventato anche altri. Nel 1983 TV Sorrisi e Canzoni mi diede un Telegatto come un “music maker”. Sono stato felice di questa onorificenza. Con “Music Maker” vorrei pubblicare con la Sony, un cofanetto che rappresenta proprio la mia carriera. Saranno tre album: uno in cui ci sono tutte le mie canzoni che ho scritto in ordine cronologico. Un secondo in cui saranno presenti le canzoni che ho prodotto, infine il terzo conterrà tutte le canzoni che ho interpretato, anche in duetto tra cui Dalla, Cocciante, Morandi, Ornella Vanoni. Loredana Bertè, Anna Oxa.

Per il futuro ha altro in cantiere?

In cantiere oltre la produzione di Ornella Vanoni, ho anche Alexia, che per me è un’interprete straordinaria, con una voce incredibile. Insieme abbiamo già pubblicato un album. Non è finito il suo percorso di rilancio: abbiamo una canzone molto forte che vorremmo presentare alla prossima edizione di Sanremo e potrebbe esserci anche un singolo da pubblicare in estate.

a cura di Antonio Gargiulo

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