Un attacco russo nella notte causa un incendio al grande impianto ucraino di Zaporizhazhia. “Se dovesse esplodere sarebbe 10 volte peggio di Chernobyl”
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uesta notte i russi hanno occupato la centrale nucleare di Zaporizhazhi nei pressi della città di Enerhodar, sulle sponde del bacino idrico di Kachovka sul fiume Dnepr.
La centrale nucleare di Zaporizhazhi è la più grande d’Europa, quinta al mondo, e genera 40-42 miliardi di kWh, che rappresentano un quinto della produzione media annua di elettricità in Ucraina e quasi il 47% dell’elettricità generata dalle centrali nucleari del Paese.
L’attacco ha scatenato panico e preoccupazione anche per gli incendi scoppiati ma poi, per fortuna, si è accertato che a bruciare sono stati un edificio e un laboratorio, come spiegato dai responsabili dell’impianto.
Le fiamme non hanno colpito strutture essenziali né, come precisato dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica sono stati segnalati cambiamenti nei livelli di radiazioni. L’impianto è ora controllato delle forze russe
Tuttavia, l’attacco di Mosca ha scatenato le reazioni dell’Occidente che accusa Putin di voler creare un disastro più grave di quello di Chernobyl.
Il presidente ucraino ha accusato Mosca di ricorrere al “terrore nucleare” e di voler “ripetere” il disastro di Chernobyl: “Uno Stato terrorista – dice in un video – ha fatto ricorso al terrorismo nucleare”.
Anche il primo ministro britannico ha accusato Vladimir Putin di mettere in pericolo l’intera Europa. Boris Johnson ha poi chiesto una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
La Nbc riferisce che, dopo l’attacco russo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky hanno parlato al telefono.
Metti “mi piace” alla nostra pagina Facebook! – Cristina Adriana Botis / Redazione
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