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orino 1979, interno giorno In un’aula di terza classico i ragazzi simulano quello che di lì a poche settimane sarà il loro primo voto. Il rappresentante di classe fa lo spoglio e scrive il responso sulla lavagna. Dc 6 (era una scuola cattolica). Pdup, partito di unità proletaria per il comunismo, 1 (l’unico rivoluzionario lì dentro era il figlio del prefetto). Pr 18. Il formidabile professore di latino, professore e prete, guarda la lavagna e scuote la testa. «Ragazzi, io non ho assolutamente nulla contro il partito repubblicano. Anzi, condivido la linea di rigore economico all’interno di un sistema di libero mercato…» «Professore…» «Lasciami finire. Purtroppo quel partito ha una morale laica. Se in economia siete liberisti, non votate un repubblicano. Votate un democristiano di destra, contro il divorzio e contro l’aborto…» «Professore…» «La smetti di interrompermi? Con quella lingua finirai avvocato o, peggio, giornalista. All’unico che ha scelto i comunisti, vorrei dire: sei di sinistra? Nessun problema. Ma allora vota un democristiano di sinistra, contro il divorzio e contro l’aborto… E comunque diciotto repubblicani mi sembrano troppi». «Non sono repubblicani». «Pr non sta per Partito repubblicano?» «No, professore. Partito radicale». Il prete perse l’equilibrio. Balbettò il cognome del demonio – «Pa… Pa… Pann…» – e si accasciò sulla cattedra.
Conosco tantissime persone che hanno votato Pannella, almeno una volta nella vita. Mai tutte insieme, purtroppo. Altrimenti forse avrebbe vinto le elezioni, almeno una volta nella vita. E chissà quanto ci saremmo divertiti.
vivicentro.it/opinioni – lastampa/ Voto di memoria MASSIMO GRAMELLINI
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