Il Premier Theresa May scommette su vantaggio Tory su sfondo processo Brexit, per il quale ha chiesto agli elettori sostegno per il negoziato con l’Ue, e annuncia: ‘Voto anticipato l’8 giugno’. Per ottenerlo si rivolgerà alla Camera dei Comuni. La May, come ha ricordato il Guardian, per indire elezioni anticipate ha bisogno dei voti dei 2/3 dell’assemblea, cioè 434 deputati: con Conservatori (330) e Laburisti (229) insieme, ha la maggioranza.
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a Brexit è nell’interesse nazionale ma gli altri partiti si oppongono”, ha detto May spiegando l’annuncio delle elezioni anticipate. A suo parere, il voto si impone per far fronte al clima di “divisione” seminato dalle opposizioni laburista, libdem e indipendentista scozzese a Westminster che rischiano di indebolire il Paese nel negoziato sulla Brexit. La May si è appellata ai britannici a votare Tory. May ha ammesso di aver escluso in passato il voto anticipato (leggi sotto), ma di ritenere ora che questo sia “l’unico modo per garantire certezza” al Paese e condurre in porto la Brexit: “Ne abbiamo bisogno e ne abbiamo bisogno ora”, ha detto.
Serve una “leadership forte nell’interesse nazionale”, ha affermato, parlando di fronte al 10 di Downing Street. “E’ l’unico modo per dare certezza e stabilità al Paese nei prossimi anni”, ha proseguito, indicando una decisione presa con “riluttanza”: “Pensavo non ce ne fosse bisogno” di votare prima. Ma, ha aggiunto, “è con grande convinzione” che lotterà per dare una guida forte al Paese.
La May ha puntato il dito contro un panorama politico diviso sulla Brexit:
- Laburisti: hanno minacciato di votare contro l’accordo
- Lib-dem vogliono arrivare all’impasse
- Partito nazionalista scozzese è contrario e sta preparando un secondo referendum sull’indipendenza Camera dei Lord è contrario e si oppone a oltranza
Il leader laburista Jeremy Corbyn si è detto favorevole alla richiesta di elezioni anticipate. Il Labour è quindi pronto a votare la mozione che sarà presentata domani alla Camera dei Comuni e già si lancia nella campagna elettorale per “offrire un’alternativa” ai Tories.
- Tutte le volte che la May ha detto: niente voto anticipato
The Independent ha postato una lista delle volte che la May ha assicurato che non avrebbe indetto elezioni anticipate: dal 4 settembre 2016 fino al 20 marzo 2017, la leader dei conservatori ha ribadito pubblicamente almeno in cinque occasioni che le elezioni anticipate non erano in programma.
30 giugno 2016: “Non ci dovrebbero essere elezioni generali fino al 2020. Ci dovrebbe essere una dichiarazione autunnale normale, tenuta in modo normale, nel tempo normale, senzauna finanziaria d’emergenza”.
4 settembre 2016: “Non indirò elezioni anticipate. Sono stata molto chiara, penso che abbiamo bisogno di questo periodo di tempo, di questa stabilità, per essere in grado di gestire i temi che il Paesi ha di fronte a sè e andare a elezioni nel 2020”.
1 ottobre 2016: “Theresa May ha escluso la possibilità di elezioni generali prima del 2020 a causa del rischio di ‘instabilità’ posto da un voto anticipato”.
7 marzo 2017: una fonte al numero 10 di Downing Street ha detto: “Non succederà. Non è qualcosa che pianifica o vuole fare”.
20 marzo 2017: “Un portavoce di Downing Street ha dichiarato a una conferenza di giornalisti a Westminster lunedì mattina – Non c’è nessun cambiamento nella nostra posizione su elezioni anticipate. Non ci saranno elezioni generali”.
redazione/agi/ansa
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