Nel 2016 si sono verificati in Italia 175.791 incidenti stradali con lesioni a persone, che hanno provocato 3.283 vittime e 249.175 feriti, oltre la metà rispetto ai 7.096 decessi registrati nel 2001
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omani si celebrerà la giornata mondiale in memoria delle vittime della strada, un momento di ricordo e riflessione che viene dedicato ogni anno, la terza domenica di novembre, alle vittime di incidenti stradali ed ai loro familiari, proclamato per la prima volta dall’Onu (Organizzazione delle Nazioni Unite) nel 2005, per contribuire al cambiamento delle abitudini negative degli automobilisti.
Il numero delle vittime è in diminuzione da anni. Nel 2010 le vittime erano 4.114 e sono state in costante diminuzione fino al 2014, nel corso del quale se ne sono registrate 3.381. Unico anno che ha fatto registrare un’inversione di tendenza nel trend positivo in termini di incidentalità di tipo mortale è stato il 2015 con 3.428 decessi (+ 1,4 % rispetto al 2014).
Nel 2016 il numero dei deceduti è tornato a ridursi rispetto al 2015 (- 145 unità, pari a 4,2 %) ma per la prima volta dal 2001 gli incidenti e i feriti (soprattutto i feriti gravi) registrano un incremento, rispettivamente + 0,7 % e + 0,9%.
Anche nella UE nel 2016 torna a diminuire il numero delle vittime di incidenti stradali (- 1,8% rispetto al 2015): complessivamente, sono state 25.720 contro 26.190 del 2015.
Tra i comportamenti errati più frequenti sono da segnalare la guida distratta, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 41,5 % dei casi), il mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza e l’uso del telefono cellulare alla guida.
Un’attività che si inquadra nell’ambito del fenomeno della incidentalità stradale è stata quella ideata dal Servizio Polizia Stradale, che ha elaborato un Progetto denominato “Chirone”. Tale progetto traccia le linee guida per gli operatori di Polizia Stradale, i quali sovente si devono relazionare con gli utenti coinvolti nei sinistri e con i loro familiari.
Nell’ambito di tale progetto, il Ministero dell’Interno ha promosso alcuni corsi di formazione, rivolti al personale della Polizia Stradale. Il progetto “Chirone” ha avuto la finalità di preparare il personale sul modo come rapportarsi con gli utenti coinvolti in incidenti stradali e con i loro congiunti, intervenendo, per esempio, nella maniera più appropriata nei confronti di un genitore che ha ricevuto la notizia del decesso di un figlio che si trovava alla guida di un veicolo oppure alleviando la solitudine di una persona che è stata vittima di incidente stradale, mantenendo con essa un rapporto che la tenga informata circa l’evoluzione (anche giudiziaria) della vicenda, dopo l’evento tragico.
L’idea è stata quella di fornire agli agenti della Polizia Stradale strumenti conoscitivi adeguati per far sì che questi operatori non solo siano sempre pronti a soccorrere gli utenti della strada, ma siano anche in grado di aiutarli sul piano psicologico, riuscendo ad avere un attento e consapevole approccio con le vittime di tali sinistri e con i loro congiunti.
In questa circostanza la memoria va a tutte le vittime di incidenti, compresi gli appartenenti alle Forze di Polizia, che lavorano e sono presenti sulla strada tutti i giorni per compiere il proprio dovere. Da sempre gli operatori della Polizia Stradale indossano una divisa, tessuta di impegno, sacrificio, abnegazione, valori fondanti del loro operato, che consentono loro di vivere con prossimità e con grande sensibilità la missione, spesso eroica e dolorosa che sono chiamati a svolgere. Per assicurare tutto questo, pagano da sempre un prezzo altissimo: ad oggi sono 373 gli agenti della Polizia Stradale che hanno sacrificato la loro vita sulla strada. Quindi, nella ricorrenza del 19 novembre, un pensiero va anche a queste vittime della strada.
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