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Visto dalla Curva… Sud – Una giornata in famiglia!

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Visto dalla Curva… Sud – Una giornata in famiglia!

Quando Juve Stabia e Siracusa si incontrano il risultato sicuramente non può che passare in secondo piano. La sfida tra i Leoni e le Vespe è un po’ come quella festa da trascorrere in famiglia che aspetti tutto l’anno, un qualcosa che va ben oltre i 90 minuti sul rettangolo verde. Un rapporto che continua nel tempo da più di trent’anni, da quando il destino strappò la vita allo stabiese De Simone, siracusano di adozione e capitano degli azzurri, ma la regalò ad una nuova creatura: Sirastabia.

E

’ difficile spiegare un rapporto così bello e genuino perché ogni parola potrebbe risultare banale e futile. Ma basta ricordare lo scorso anno quando i gialloblè, in lotta per il campionato, uscirono con 0 punti dallo stadio amico e la festa che vi fu ugualmente nel post partita. Prima i giocatori di entrambe le squadre furono accolti dagli applausi della Curva Anna e poi i tifosi invasero pacificamente il prato del Comunale in un trionfo di colori e cori. O ancora quel 5-0 del Menti di qualche anno addietro che avrebbe fatto infuriare chiunque ma non gli aretusei che ballavano e cantavano con gli stabiesi nella San Marco.

Dunque fa nulla se quest’anno i sogni di gloria delle Vespe si siano infranti contro l’incrocio dei pali a cinque minuti dalla fine o se l’arbitro ha deciso di chiudere un occhio, se non due, su un  contatto in area che ha visto Lisi protagonista. In un calcio privo di valori e soprattutto di sentimenti il risultato più giusto, in onore di questa fratellanza, non poteva che essere un salomonico pareggio.

A cura di Aniello Sicignano

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