I Carabinieri avevano piazzato telecamere nascoste nell’alloggio “L’accoglienza”. Accusati di maltrattamenti e violenze la direttrice e cinque infermieri
NUORO – Maltrattamenti e violenze. Gli anziani e i disabili della casa di riposo “L’accoglienza”, nel centro di Nuoro, venivano trattati così dai loro infermieri. La polizia della città ha piazzato delle telecamere nascoste fra le corsie e ha emesso sei ordini di custodia cautelare per la direttrice e cinque operatori sanitari. Due persone sono finite in carcere e una agli arresti domiciliari. Per gli altri tre è previsto l’obbligo di dimora. Ma le perquisizioni degli inquirenti non sono finite, e l’operazione potrebbe estendersi ancora.
L
a direttrice della struttura è anche indagata per violenza e minaccia nei confronti dei dipendenti. Gli aveva infatti imposto di non parlare con gli inquirenti. La stessa struttura era già stata sequestrata dalla Polizia a giugno del 2015 per una serie di carenze igienico-sanitarie che poi erano state sanate.
A marzo un’operazione simile era stata condotta dai Carabinieri a Bazzano, in provincia di Parma. Sette persone erano state arrestate nella casa di riposo “Villa Matilde”, dove gli anziani erano costretti perfino a mangiare sul pavimento.
A febbraio altre misure cautelari avevano colpito 14 operatori del centro Aias (Associazione italiana assistenza spastici) di Decimomannu, accusati di percosse ai danni dei disabili.
Sempre a febbraio a Grottaferrata, in provincia di Roma, 10 operatori del centro per disabili “Eugenio Litta” erano stati arrestati perché malmenavano e strattonavano 16 ragazzi affetti da malattie neuropsichiatriche e motorie.
A marzo la Regione Liguria aveva proposto di installare delle telecamere obbligatorie in tutte le residenze per anziani.
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