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Vince Ellen Schlein: gli elettori indicano la strada al Pd

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Ellen Schlein vince le primarie: gli elettori indicano la strada al Pd non i tesserati e neanche l’apparato

Vince Ellen Schlein: gli elettori indicano la strada al Pd

La meno favorita dai pronostici, la Ellen Schlein, vince le primarie nel PD. Di misura, ma vince. Sportivamente il suo competitor (non lo chiamiamo neanche avversario), il pacioso Bonaccini si complimenta e si mette a disposizione “per dare una mano” alla segretaria designata dall’elettorato.

Ma nel partito i malumori non si fanno attendere. Uno dei fondatori della prima ora, Giuseppe Fioroni, saputi i risultati dichiara di sentirsi ormai come “ospite sgradito”. Perché «la nuova segretaria ha in testa un partito di sinistra-sinistra mentre io avevo fondato un partito di centrosinistra».

I

nsieme con lui, sembra che sia dello stesso sentire anche il gruppo di esponenti del cattolicesimo democratico che erano approdati al Pd attraverso l’esperienza della Margherita.  Costoro, nell’era Schlein appena iniziata, avvertono i primi mal di pancia. E non saranno i soli.

Sarà questo uno dei passaggi più difficili per la segretaria appena eletta. Tenere insieme le diverse anime del partito e contrastare le potenziali forze centrifughe.

L’apparato del partito si è quasi sentito sconfessato dal popolo delle primarie. Molti notabili cercano spazio al sole e non sanno che intenzioni abbia la designata e temono, a loro volta, di non essere designati a posti di visibilità e di potere dentro il partito.

Sarà una fatica immane per la Elly, compattare le forze interne e nello stesso tempo tentare di rinnovare il partito dalle fondamenta, nella struttura ma soprattutto nella sua identità di autentica sinistra. Lo ha già dichiarato.

«Cambiare volti, metodi e visione»: quindi adesso nel PD, cambieranno sicuramente tanti nomi, piuttosto che cambiare nome al partito, come tanti soloni “disinteressati” si affannavano a suggerire.

Contrastare la disuguaglianza

«Contrastare ogni forma di disuguaglianza, lotta alla precarietà, per avere, invece, un lavoro dignitoso, sicuro e di qualità».

A sentire queste parole da un segretario PD, viene da pensare che la traversata del deserto sia finita e che è tornato il tempo della speranza. Della ricostruzione della nostra identità originaria di paladini e difensori dei più deboli e dei meno fortunati della società.

Degli emarginati e dei precari che finalmente potranno trovare chi li tutela e chi rappresenta le loro sacrosante istanze, per un mondo più giusto e con meno privilegi.

Bisogna scegliere chi rappresentare e far sentire rappresentati e tutelati coloro che si sono scelti.

Un leader politico deve possedere mente per scegliere, cuore per parlare e grinta per comunicare efficacemente. La Ellen Schlein possiede tutte e tre le qualità che le conferiscono il carisma col quale “rischia” veramente di riuscire a fare il miracolo di rivitalizzare il partito e la sinistra tutta.

Manifesto della campagna eletterale della Schlein

L’insperata partecipazione alle primarie ha dimostrato che nella società esiste un esercito di cittadini che potenzialmente potrebbero trasformarsi in militanti ed attivisti, pronti a mobilitarsi per quella che in tanti consideriamo una giusta battaglia, di civiltà e progresso.

Circa seicentomila hanno votato per lei. Lanciando un preciso appello, una certa percentuale di costoro può essere attirata tra i tesserati del partito. Che così riceverebbe nuova linfa rivitalizzante e rigenerante.

E, molto più prosaicamente ma anche pragmaticamente, verrebbe a riequilibrare gli equilibri di forza interni al partito a favore e a sostegno del “nuovo corso” della giovane Segretaria.

Alla quale facciamo il nostro plauso per la vittoria recente e l’augurio per le future.

Vince Ellen Schlein: gli elettori indicano la strada al Pd \\  Carmelo TOSCANO  \\REDAZIONE LOMBARDIA


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